Coppa d’Africa, Ghana-Guinea Equatoriale 3-0: “Black Star” in finale in scioltezza

Sconfitta in semifinale nelle ultime due edizioni, il Ghana riesce a sfatare la maledizione delle semifinali e torna in finale (ultima quella persa con l’Egitto nel 2010), in cui affronterà la Costa d’Avorio, battendo nettamente (3-0) la Guinea Equatoriale che arrivando fin qui avevano già scritto la pagina più importante della sua storia calcistica.

Tra i ghanesi non c’è a sorpresa Gyan (non recuperato dall’infortunio in seguito ad uno scontro col portiere guineano Yattara) in avanti ma Jordan Ayew, per il resto Grant conferma gli altri dieci vincenti e convincenti contro l’”altra” Guinea. I padroni di casa cambiano abbastanza dopo la storica vittoria sulla Tunisia: cambiano sia il terzino destro (c’è Evuy e non Randy) che sinistro (fuori Sipo, dentro Ruben Belima) e in avanti si punta sul “folletto” Iban Salvador (170 cm) e non sul “gigante” Fabiani (198 cm).

Partita inizialmente tesa, con molti errori nei disimpegni; da uno di questi all’8° scatta una ripartenza dei padroni di casa orchestrato da Nsue che poi mette palla al centro e, dopo un paio di lisci, arriva a Balboa che prova la conclusione in acrobazia “sbucciando” la palla. Molto più pericolose le “Black Star” con Atsu ha fornire un passaggio filtrante per Andrè Ayew la cui conclusione a botta sicura è ribattuta in angolo da Mbele. Dal quarto d’ora il match si fa più nervoso (primo ammonito Wakaso), situazione che aiuta i ghanesi ad essere più incisivi: al 28° Wakaso calcia fuori da buona posizione, al 36° la svolta del match quando Jordan Ayew viene atterrato in area da Evuy, è rigore trasformato dallo stesso attaccante del Lorient. Gli equatoguineani, sempre più nervosi e quindi deconcentrati, si sbilanciano nel recupero del primo tempo lasciando spazio per una letale ripartenza ghanese che, partita da Andre Ayew e proseguita da Atsu, si conclude col 2-0 firmato da Wakaso.

Clima teso, coi ghanesi presi di mira da un lancio di oggetti dagli spalti sia al ritorno negli spogliatoi che al rientro in campo dopo l’intervallo.  Non ne giova lo spettacolo in campo coi padroni di casa ad attaccare in maniera piuttosto confusa e i ghanesi ad aspettare tempo e spazio per piazzare un altro contropiede, come succede al 55° quando Appiah mette in area un cross teso su cui Atsu arriva di poco in ritardo. Becker si decide a giocare anche la carta Fabiani che va ad affiancare Nsue ma i “Tuoni nazionali” non riescono a pungere la difesa avversaria e la buttano sulla provocazione per innervosire i ghanesi che non “abboccano” e, anzi, firmano il tris: Wakaso (migliore in campo) lancia Appiah che supera con un rimpallo anche il portiere Ovono per poi servire nell’area piccola Andrè Ayew che appoggia praticamente a porta vuota. Finale sempre più nervoso all’Estadio de Malabo con un ininterrotto lancio di oggetti dei tifosi di casa che costringe all’ “evacuazione” dei tifosi ghanesi a bordocampo e l’arbitro a sospendere il match per una buona mezz’ora. Immagine penosa (si aggira anche un elicottero sopra il campo, gli stessi giocatori equatoguineani provano a calmare i propri tifosi, senza riuscirci) che si conclude con una pleonastica ripresa di gioco fino al triplice fischio che non eviterà pesanti sanzioni ai padroni di casa che probabilmente non giocheranno la finale per il terzo posto e, se lo faranno, certamente senza il proprio (inconcepibile) pubblico.

Marcatori:  42′ rig. J.Ayew (G), 46′ Wakaso (G), 75′ A.Ayew (G)

GHANA (4-2-3-1) Brimah; Afful, Boye, Mensah, Baba; Acquah, Wakaso (76′ Badu); Appiah, A.Ayew (82′ Acheampong), Atsu; J.Ayew. All. Grant

GUINEA EQUATORIALE (4-2-3-1) Ovono; Evuy (58’ Fabiani), Mbele, Rui, Belima; Zarandona, Doualla; Kike Boula, Balboa, Iban Salvador (73′ Sipo); Nsue. All. Becker

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(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.
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