Al giro di boa (nello scorso weekend si è giocata la prima giornata del girone di ritorno) la Super Lig turca è più in bilico che mai; le protagoniste sono le storiche tre di Istanbul che si sono contese il titolo anche nelle due stagioni passate ma in questa sembrano davvero allo stesso livello (Fenerbahce primo, Besiktas ad un solo punto di distanza, Galatasaray a tre lunghezze) e si potrebbe assistere ad un emozionante arrivo al fotofinish. CLASSIFICA: 42 punti Fenerbahce; 41 Besiktas; 39 Galatasaray; 31 Instanbul Basaksehir; 30 Bursaspor; 29 Trabzonspor; 24 Gaziantepspor; 23 Mersin, Kasimpasa; 22 Genclerbirligi; 20 Konyaspor; 19 Akhisarspor; 17 Erciyesspor, Eskisehirspor, Rizespor, Sivasspor; 15 Karabukspor; 13 Balikesirspor
I campioni in carica del Fenerbahce hanno ormai metabolizzato l’improvviso divorzio estivo da mister Yanal e, dopo un avvio incerto (due sconfitte e un pari nei primi sei turni), sotto la guida di mister Kartal (vice proprio di Yanal) ha cambiato marcia da novembre in poi infilando ben undici risultati utili consecutivi tra cui le sette vittorie di fila negli ultimi sette turni (subendo una sola rete tralaltro). I gialloblù hanno rimesso in moto la macchina da guerra della scorsa stagione: stessa difesa collaudata delle scorse stagioni (la seconda migliore del torneo), un’ampia turnazione tra i tre centrocampisti (vasta scelta tra capitan Emre, Meireles, Sahin, Topal e Potuk; Kartal ne schiera due più difensivi e uno più offensivo da trequartista, ruolo in cui si sta cercando di recuperare il finora deludente Diego) mentre in avanti si è accantonato il tridente che ha fatto le fortune nel recente passato formato da Kuyt (inossidabile, ancora fondamentale a 34 anni), Moussa Sow (per fortuna tornato precocemente dalla Coppa d’Africa) e Emenike (pessimo finale d’anno confuso da voci di offerte provenienti dalla Premier League, pare essersi rimesso in carreggiata ma finora ha segnato solo tre gol).
Besiktas e Gala seguono il volo dei “canarini”: al Besiktas ci si aspetta il salto di qualità definitivo del progetto Bilic (terza stagione sulla panchina bianconera per il croato) che ancora non si vede nonostante la tanto dolorosa quanto immeritata eliminazione dalla Champions’, il successivo buon cammino in Europa League (ai sedicesimi sfiderà il Liverpool) e in campionato dove una serie di sette vittorie consecutive è stata interrotta dalla bruciante sconfitta casalinga nel derby col Galatasaray che ha minato qualche certezza del gruppo di Bilic finora poco ripagato dagli acquisti estivi (bene Demba Ba, meno Sosa, altalenante Tore come nella scorsa stagione) e accontentato dalla società con altri rinforzi come il centrale svedese Milosevic, il terzino ghanese Opare e il centrocampista ex Amburgo Tolgay Arslan. Il Galatasaray, girata la controversa pagina Prandelli (discreto cammino in campionato, pessimo in Champions’), si è affidata ad Hamzaoglou ex Akhisar e vice di Terim nella nazionale turca, raccogliendo finora sei vittorie e due pari frutto di un gioco più offensivo (con pro e contro) e organizzato spesso su un 4-4-2 dove Sneijder (rimasto dopo la lunga corte juventina) parte dalla fascia sinistra per accentrarsi, sulla destra viene rilanciato il 23enne Colak e in avanti Bulut (ma si punterà anche molto sul talentuoso Bruma che era in rotta con Prandelli) ad affiancare il bomber Burak Yilmaz.
Tra le seconde e la terza un divario di ben otto punti, si può quindi parlare di un altro campionato in cima al quale troviamo, per diverse ragioni a sorpresa, tre club e cioè il neopromosso Istanbul, il Bursaspor e il Trabzonspor. I neopromossi capitolini del Basaksehir si erano (ri)presentati in massima serie con tanta ambizione ma non ci si aspettava certo di vederli quarti a metà campionato; mister Avci (ex ct turco) continua a scrivere la storia di questo club come fatto nella sua prima esperienza in panchina (sesto posto nella stagione 2009-10 e prima storica finale di coppa nel 2011, persa ai rigori contro il Besiktas) frutto in primis di un’impeccabile organizzazione difensiva (retroguardia formata da Babacan in porta e linea a quattro Ucar, Ayhan, Epureanu, Oztorun) capace di tre sole sconfitte e appena 10 reti subite in 18 match con l’unica pecca di un attacco non prolifico ma potrà aiutare l’arrivo dell’esperta punta nigeriana Eneramo. Meno sorprendente ma inattesa in così breve tempo la risalita ai piani alti del nuovo Bursaspor dell’esperto Senol Gunes che dopo un prevedibile macchinoso avvio (due vittorie nei primi sei turni) ha trovato “la quadra” infondendo una mentalità offensiva (la spinta dei terzini Behich e Ozbayrakli, in mediana esploso il gioiellino Tufan, a 19 anni già in Nazionale, i piedi buoni dell’ex Genoa Belluschi e del brasiliano Josuè ad imbeccare i prolifici esterni Bakambu e Volkan Sen e la punta pesante Fernandao) perdendo da ottobre ad oggi solo un match, tralatro al 90° a Karabuk, ed esibendo il miglior attacco del torneo. Tutto sommato bene anche il Trabzonspor considerato il cambio di panchina (dal deludente Halilodzic al “campione in carica” Yanal) e il faticoso doppio impegno (i bordeaux-blu affronteranno il Napoli in Europa League) combinato all’assenza per Coppa d’Africa di importanti elementi (Medjani, Constant, Yatabarè) e nonostante un cammino altalenante segnato da convincenti vittorie (3-0 alla Turk Telecom Arena condannando Prandelli) e spiazzanti sconfitte (0-3 sul campo del Besiktas, 1-4 casalingo con l’Eskisehirspor).
A seguire un gruppetto di squadre in cerca di identità come il Gaziantespor (finora indecifrabile la squadra dell’ex interista Okan Buruk, solo tre pari in campionato e sconfitta sei volte negli ultimi nove turni), il neopromosso Mersin (partito forte ma in evidente flessione da dicembre, solo tre punti presi negli ultimi sette match) il Kasimpasa (“vorrei ma non posso” è l’etichetta attaccata ormai alla squadra di Arveladze alla continua ricerca di continuità) e il Genclerbirligi (le ultime due sconfitte casalinghe consecutive hanno frustrato l’entusiasmo del club di Ankara creato dall’unica sconfitta, a Trebisonda, nei precedenti due mesi). La zona retrocessione interessa (ovviamente con diversi gradi di prospettive e preoccupazione) ad oggi ben otto squadre raggruppate in sette punti. Mentre il Konyaspor (il cambio tecnico da Bakkal a Kocaman non ha sortito grandi effetti: quattro ko negli ultimi sei turni e peggior attacco in assoluto) e l’Akhisar, in fase di pesante “restyling” sia tecnico (da due partite al posto di Akcay c’è Roberto Carlos fresco di dimissioni dal Sivasspor) che di organico (su tutti il brasiliano Luan, i portoghesi Vaz Tè e Custodio) per qualità della rosa non dovrebbero avere problemi a tirarsene fuori, ci sono anche club con ben altre aspirazioni di classifica ad inizio stagione e che potrebbero rimanere invischiati a lungo: l’Eskisehirspor (chiusa da un mese la parentesi di Saglam è arrivato il tedesco Skibbe), l’Erciyesspor (anche qui cambio di panchina da Korkmaz a Tutuneker senza risultati) e il Rizespor (qui fuori Ozdilek e dentro mister Karaman che ha già portato a casa due vittorie esterne). Ad oggi comunque retrocederebbero, e meritatamente visto le poche cose fatte vedere finora, il Sivasspor (dopo l’addio di Roberto Carlos proverà a fare l’impresa Sergen Yalcin, partito bene), il Karabukspor (il “tira e molla” di mister Kafkas sta trascinando una situazione ormai incancrenita) e il neopromosso Balikesirspor (Ozdes ha rilevato Ertekin ma la salvezza resta un miracolo).
TOP 11 – Ecco la formazione dei migliori undici di questa prima metà di Super Lig: inevitabile premiare la tenuta (stagna) difensiva del sorprendente neopromosso Istanbul Basaksehir imperniata su due fin qui ottimi acquisti estivi come il portiere Volkan Babacan (l’anno scorso in seconda serie, si ritrova oggi quarto in Super Lig avendo subito solo 10 reti in 18 partite e con 3 presenze in Nazionale) e il centrale moldavo Alexandru Epureanu (28enne mancino da sempre in Russia, arrivato da svincolato in estate si è subito imposto per personalità segnando anche 4 gol suo record personale); a completare la difesa l’algerino Carl Medjani (29enne maturato tardi dopo diverse stagioni nella seconda divisione francese, sta portando un notevole contributo in questa sua prima stagione al Trabzonspor sia da centrale che, anche meglio, da mediano) e due terzini di spinta e qualità come Caner Erkin del Fenerbahce (meno devastante della scorsa stagione ma resta tra i migliori terzini mancini d’Europa per tecnica e carisma) e Sener Ozbayrakli (25enne esterno di buona spinta e intelligenza tattica del Bursaspor, 5 assist finora). A centrocampo inseriamo forse l’elemento più sorprendente del torneo, il 31enne centrocampista offensivo Bilal Kisa, che già ora ha superato il buon bottino della scorsa stagione all’Akhisar (2 gol e 6 assist allora, oggi è già a quota 4 gol e 7 assist) confermandosi leader assoluto dei biancoverdi riconquistando addirittura la Nazionale. Sulla trequarti un trio composto dal barbuto numero 10 del Besiktas Olkan Sahan (giocatore tra i più incisivi della Super Lig, non sempre continuo nelle prestazioni ma sempre ottima combinazione tra estro e concretezza, finora già 6 gol), Wesley Sneijder (uno dei pochi punti fermi al Gala nel ribaltone di Prandelli e nonostante l’assalto invernale della Juventus; rendimento finora sotto le aspettative ma impossibile dimenticare i due “missili” sparati nella porta del Fenerbahce nel derby) e Volkan Sen (tornato a casa Bursaspor, società dov’è nato e cresciuto, è tornato agli alti livelli visti un lustro fa in biancoverde; esterno destro brevilineo ed esplosivo dal rendimento finora stupefacente: 7 gol e 8 assist!). In attacco scegliamo tra i tanti bomber messisi in luce fin qui (tra cui le “vecchie volpi” Senturk, Cardozo e Gekas) il solito Burak Yilmaz (amato/odiato dal suo ambiente anche in questa stagione sta facendo parlare i suoi gol, già 11 in 17 presenze; peccato per il recente infortunio che lo blocca) e il gigantesco brasiliano Fernandao (confermatissimo dopo la buona ottima mezza stagione scorsa, alla prima avventura estera, la punta carioca coi suoi 192 cm sta risultando il finalizzatore ideale delle giocate dei “Coccodrilli”, già 12 reti finora…e a Bursa si può tornare a sognare in grande).