Si è riunito oggi il Tribunale disciplinare della Caf (Confederation African du Football) a Bata, Guinea Equatoriale, sede della Coppa d’Africa 2015 arrivata alle semifinali. All’ordine del giorno le sanzioni riguardanti il quarto di finale Tunisia-Guinea Equatoriale finito con la qualificazione dei padroni di casa grazie a due episodi (il rigore del pareggio e la punizione del gol vittoria) nati da due fischi molto discussi e discutibili.
Punite per gli episodi del post match rispettivamente con 50.000 dollari la Tunisia (proteste aggressive di tutto il gruppo tunisino compreso il Sig. Jary presidente della Federcalcio tunisina da cui la Caf attende scuse ufficiali alle insinuazioni di imparzialità e mancanza di etica in assenza delle quali potrebbe escludere la Tunisia dalla prossima edizione della Coppa d’Africa) e con 5.000 dollari la Guinea Equatoriale (invasione di campo di alcuni tifosi equatoguineani e altre violazioni della sicurezza).
Certamente più pesante la punizione all’arbitro della partita, il 44enne mauriziano Rajindrapasard Seechurn, sospeso per sei mesi dalla Commissione Arbitrale motivandola con “la scarsissima performance del l’arbitro durante la partita, tra cui un fallimento inaccettabile nel mantenere la calma e reprimere correttamente“. Una sospensione che per l’arbitro delle Isole Mauritius significa la fine della competizione e la rimozione del suo nome dalla lista A Elite degli arbitri Caf.