Bundesliga – L’Augsburg vede l’Europa che conta, scacco matto del Werder all’Alte Dame

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BUNDESLIGA – Vola, vola altissimo l’Augsburg di Wienzierl, che batte l’Hoffenheim e agguanta il terzo posto (ufficialmente quinto solo per via della differenza reti) a pari merito con Borussia M’Gladbach e Schalke. Una squadra, quella bavarese, senza mezze misure, come testimonia il ruolino di marcia fin qui avuto in Bundesliga: dieci vittorie, otto sconfitte e nessun pareggio. Ma delle belle prove del FCA, però, non c’è più da stupirsi. Dopo l’ottima scorsa annata, la squadra è maturata ulteriormente, impreziosita da un mercato estivo poco dispendioso ma molto intelligente (Baba e Feulner ne sono il più fulgido esempio) a cui fa il paio quello invernale, che ha portato ad Augsburg – in prestito dal Bayern Monaco – il talentuoso Højbjerg, autore di una sublime prova nel debutto odierno.

AUGSBURG-HOFFENHEIM 3-1 – Dopo venticinque minuti di sostanziale equilibrio, l’Augsburg prende in mano le redini del gioco, sfiora il gol in due circostanze (al 25° e 34° con Bobadilla) e poi, a sette minuti dall’intervallo, passa in vantaggio: Højbjerg mette in mezzo dalla destra, Altintop schiaccia di testa e batte un incolpevole Baumann. Passano solo tre minuti e l’FCA raddoppia grazie a Werner, autore di un calcio di punizione che, complice (anche) l’involontario velo di Klavan, coglie totalmente impreparato il portiere ospite. Nel finale di frazione, però, il TSG accorcia le distanze con Firmino, bravo a deviare di testa una precisa punizione di Schwegler.

Nella ripresa, complice anche un campo appesantito dalla copiosa nevicata che ha imperversato per tutto il primo tempo, le due squadre combattono caparbiamente a centrocampo, ma creano poche occasioni da goal. Negli ultimi venti minuti, l’Augsburg prova a far male in contropiede e fallisce due nitide chance con Werner e Ji, ma viene salvata al novantesimo da Manninger, autore di una strepitosa prodezza sul colpo di testa di Strobl indirizzato all’incrocio dei pali. All’ultimo minuto di recupero, Bobadilla salta un paio d’avversari, entra in area e fulmina Baumann con una potente conclusione di destro.

WERDER BREMA-HERTHA BERLINO 2-0 Nel primo anticipo della domenica tedesca, il Werder Brema coglie tre preziosissimi punti in ottica salvezza superando 2-0 l’Hertha Berlino, a cui non è bastata evidentemente la sosta natalizia per risorgere a nuova vita. Biancoverdi padroni indiscussi del campo sin dalle prime battute, come confermano alcuni notevoli interventi effettuati da Kraft. Il vantaggio locale, giunto solo in chiusura di primo tempo, ne è quindi la logica conseguenza: Gebre Salessie scende per vie centrali e apre sulla destra per Di Santo, che batte un mal posizionato Kraft con un destro ad incrociare il secondo palo.

Nella ripresa, l’Alte Dame non riesce mai a rendersi effettivamente pericoloso, complice un gioco sfilacciato e poco creativo. Il Werder, quindi, si limita a controllare la partita e a rendersi pericoloso in ripartenza. A venti dal termine, la squadra locale chiude definitivamente i conti: Fritz scende sul lato destro e mette una palla sul secondo palo in direzione di Di Santo, che insacca con una bella acrobazia su cui Kraft nulla può. Per il Werder tre punti d’oro che lo pongono, dopo svariati mesi nelle ultime tre posizioni di classifica, a +3 dalla zona retrocessione. In casa Hertha, invece, si fa sempre più delicata la posizione di Luhukay, a serio rischio esonero dopo la sconfitta odierna.

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