Barcellona-Villarreal 3-2: Remuntada blaugrana in meno di due minuti!

Messi Barcellona

Il Barcellona di Luis Enrique fatica sette camicie per superare il Villarreal ma grazie a una doppia rimonta centra l’ottava vittoria consecutiva. Continua il momento buio di Luis Suárez, ma vanno in rete Neymar, Rafinha e Messi che rispondono alle marcature di Chéryshev e Vietto. La macchina di Marcelino torna a perdere dopo quasi tre mesi e diciotto gare, interrompendo così la striscia utile più longeva della storia del club. La maledizione del Sottomarino giallo contro i blaugrana si allunga: manca una vittoria nei confronti diretti da quasi sette anni, ovvero da dodici sfide.

Luis Enrique cala il tridente pesante con Messi, Luis Suárez, Neymar e la coppia Iniesta-Rafinha in seconda linea, il l’ispanico-brasiliano è stato preferito a Xavi e a un acciaccato Rakitić; mentre Marcelino ributta nella mischia Giovani dal primo minuto (in Liga non accadeva dal 2 novembre contro il Valencia) lasciando accomodare Uche in panchina e a centrocampo preferisce Tomás Pina e Jonathan dos Santos a Trigueros e Joel Campbell. E al Camp Nou, come al solito, c’è una sola squadra a detenere il possesso del pallone e del gioco, gli azulgrana cercano di tenere sotto controllo la gara ma faticano a superare il muro amarillo. Le situazioni più interessanti nascono quando uno dei due centrali, generalmente Victor Ruiz a sinistra, si sgancia per creare il raddoppio sul lato attaccato lasciando Musacchio al centro con Luis Suárez che prova il tiro di prima senza riuscire a battere Asenjo.

Il Submarino amarillo tenta la via delle transizioni rapide ma Giovani e Vietto paiono sempre troppo isolati, non a caso l’azione del vantaggio nasce da un contropiede malgiocato sui cui sviluppi si avventa Mario, che prova il diagonale incrociato e trova la deviazione vincente col piattone di Chéryshev dove Claudio Bravo non può arrivare. La rete conferma il grande momento della squadra di Marcelino, in rete nella venticinquesima gara consecutiva, come nessun club dei maggiori cinque campionati europei è stato in grado di fare quest’anno. Il Barcellona non ha la giusta velocità d’esecuzione e finisce spesso per cascare nella trappola del fuorigioco o per schiacciarsi sulla trequarti, ma a dieci secondi dal duplice fischio trova il modo di pareggiare. Una percussione sul lato di Messi favorisce l’inserimento di Rafinha che libera un sinistro a giro sul secondo palo, Asenjo respinge e il solissimo Neymar può facilmente ribadire in rete.

Si riparte con gli stessi schieramenti, Marcelino insiste con il suo classico 4-4-2, a cui invece aveva rinunciato ogni volta che incrociava il Barcellona in favore di un trivote (Bruno, Trigueros, Pina o Edu Ramos), era successo in ben tre occasioni. Il secondo tempo è riassumibile in quattro minuti. Al 51′ un rapido contropiede degli ospiti, favorito da un tragico errore di Piqué, lancia Giovani in verticale che trova il modo per offrire un assist a Vietto su cui l’argentino non può sbagliare. Due minuti dopo arriva il nuovo pareggio dei blaugrana con l’imbucata di Iniesta per Luis Suárez, l’uruguagio preferisce servirla a Messi e sul rimpallo Rafinha può calciare a porta sguarnita. E meno di un giro di lancette più tardi arriva il missile terra-aria di Messi che affonda il Sottomarino giallo.

Poi il Villarreal cresce lentamente sfruttando il calo dei padroni di casa ma mai tanto da impensierire la retroguardia culé. La possibilità per il tre a tre arriva sul calcio di punizione battuto da Bruno su cui Victor Ruiz riesce effettivamente a gonfiare la rete ma da chiara posizione irregolare. Serviranno a poco i cambi, alla fine il Barcellona può tornare a un punto dal Real Madrid, in attesa del recupero di mercoledì prossimo tra merengues e Sevilla, mentre il Villarreal perde contatto con la quarta piazza in attesa del posticipo di domani tra Malaga e Valencia.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.