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Coppa d’Asia: Australia Poker Face, schiantato anche l’Oman

Per l’Australia questa Coppa d’Asia rappresenta un’occasione da non sprecare. Questo movimento ha bisogno di sfide e di traguardi prestigiosi, la Coppa d’Oceania stava decisamente stretta ai Socceroos: in sei edizioni: quattro trionfi e due secondi posti. Nel 2006 il passaggio alla AFC, rodaggio nel 2007 (torneo interrotto ai quarti di finale), poi l’urlo strozzato in gola quattro anni fa in Qatar, in finale ha avuto la meglio il Giappone di Zaccheroni. Adesso, davanti al proprio pubblico, non si può più sbagliare. Positiva la gara inaugurale contro il Kuwait (clicca QUI per la cronaca), sebbene l’avvio difficile abbia fatto capire quanta sia la pressione sugli uomini di Postegoclu, oggi la sfida contro l’Oman. Guarda caso, il primo avversario affrontato nella Coppa d’Asia 2007, allora ci volle un gol in zona Cesarini del solito Cahill per agguantare il pari. Stavolta è un’altra storia.

Manca Jedinak, uscito malconcio dalla sfida inaugurale, Milligan al suo posto, Postegoclu comunque pare aver trovato la quadra e gli automatismi ormai sono metabolizzati. Altri due cambi rispetto al primo match, fuori Troisi e Behic per McKay e Davidson. Pure stavolta però i Socceroos partono balbettando, la squadra di Le Guen crea problemi a Ryan, impeccabile anche oggi. Passano i minuti e l’Australia prende confidenza, l’Oman adesso soffre e al minuto 27 McKay traduce in gol il corner calciato da Luongo. Tre giri d’orologio e Kruse fa impazzire i 50 mila di Sydney, bel gol ma la difesa omanita ha le sue belle colpe. Adesso è una passeggiata, Australia tranquilla che gioca senza apprensione, l’Oman fa lo sparring partner limitandosi a qualche botta sulle gambe avversarie. Prima della sosta il giapponese Sato ordina il penalty per fallo su Cahill, curiosa la dinamica dell’azione che merita di essere rivista, dal dischetto Milligan non perdona e chiude la partita prima dell’intervallo.

Squadre al riposo sul risultato di tre a zero, questa gara non ha già più nulla da raccontare, Postegoclu nel secondo tempo fa riposare Cahill e Luongo, meglio evitare altri ko eccellenti. A venti dallo scadere Mathew Leckie scende alla grande sulla sinistra e serve a Juric, entrato nella ripresa, la palla del quarto gol. Nel finale c’è ancora da soffrire per il povero portiere omanita Al Habsi, che non vede l’ora che arrivi il triplice fischio. Finisce quattro a zero per l’Australia, una prestazione che non lascia dubbi circa le ambizioni dei Socceroos. Padroni di casa qualificati ai quarti di finale a braccetto con la Corea del Sud, sabato sapremo quale delle due squadre vincerà il raggruppamento. I coreani fino a questo momento non hanno esaltato, i Socceroos hanno certamente fatto vedere di più.

Paolo Bardelli

Nato ad Arezzo nei meravigliosi anni '80, si innamora prestissimo del calcio e non avendo piedi fini decide di scriverlo. Ha lavorato nella redazione del Guerin Sportivo e per tre anni cura la rubrica "Dalla A alla Z". Numerose collaborazioni nel corso degli anni con testate tra le quali tuttomercatoweb.com, ilsussidiario.net e il mensile Calcio 2000. Nel 2012 insieme ad Alfonso Alfano crea tuttocalcioestero.it. E ne è molto orgoglioso.

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