MANCHESTER UNITED-SOUTHAMPTON 0-1 – Dopo ventisette lunghi anni, conditi anche da un’amarissima retrocessione in League One (terza serie inglese), il Southampton espugna Old Trafford. L’ultima volta, il 16 gennaio del 1988, i Saints vinsero con un rotondo 2-0. Oggi, invece, i biancorossi tornano da Manchester con i tre punti grazie ad un 1-0, ottenuto a coronamento di una prova di personalità sul campo di una grande del calcio inglese. Vittoria, oltretutto, che risulta ancora più preziosa in ottica classifica: la squadra di Koeman, infatti, vola al terzo posto solitario ed ottiene la quarta vittoria nelle ultime cinque partite in Premier League. Se in casa Southampton si ride, sulla sponda Man Utd ci si interroga sui perché di una sconfitta complessivamente giusta. La squadra di Van Gaal, infatti, ha saputo rendersi pericolosa solo nel finale di partita, una volta subito il goal di Tadic. Prima di allora, praticamente il nulla: tanto sterile possesso palla, ma di occasioni da goal neppure l’ombra, tant’è che Forster è rimasto praticamente inoperativo per trequarti del match. Non ha convito Di Maria, schierato come seconda punta al fianco di uno spento Van Persie. E anche Rooney, nonostante il solito indomito spirito di lotta e abnegazione, non ha saputo incidere nel match. Se i Red Devils non hanno saputo incidere, però, il merito è anche da attribuire a Rambo Koeman che, al cospetto del poco amato Van Gaal (i due olandesi non si sono mai amati), ha disposto splendidamente i suoi, bravi a chiudere gli spazi e, specie nel secondo tempo, spesso pericolosi negli ultimi venti metri.
PRIMO TEMPO – Avvio di partita scoppiettante del Southampton, che dopo 50 secondi sfiora il goal con una conclusione ad incrociare il secondo palo di Clyne. L’avvio promettente degli ospiti svanisce nell’arco di pochi minuti. Lo United, infatti, prende in mano le redini del gioco ma fatica tremendamente a rendersi pericoloso, complice un Southampton ben disposto in campo dal proprio allenatore e pronto a chiudere ogni varco. Al ventesimo, brutta botta per la squadra di Rambo Koeman: Alderweireld accusa uno stiramento muscolare ed è costretto a lasciare il campo a Gardos. Passano solo centoventi secondi e lo United si fa timidamente vedere dalle parti di Forster, la conclusione di Di Maria, però, termina abbondantemente a lato. Non è una partita particolarmente vibrante: il Manchester United insiste nel possesso palla, ma lo stesso risulta sterile e non porta alcun pericolo all’estremo difensore ospite. A dieci dal termine, Bertrand trattiene per la maglia uno scatenato Valencia e costringe il direttore di gara ad estrarre il primo cartellino giallo del match. Nel finale, la squadra di Van Gaal reclama – molto timidamente – la concessione di un penalty per un fallo di mano commesso da Fonte su una conclusione di Van Persie, ma l’arbitro, giustamente, non ravvisa gli estremi per concedere il penalty. Si val riposo sullo 0-0, risultato giusto per un match che ha riservato poche emozioni.
SECONDO TEMPO – Ritmi decisamente più incalzanti in avvio di ripresa, con i Saints che giocano più a viso aperto e – nonostante non impensieriscano mai De Gea – mettono in apprensione la retroguardia ospite in un paio di circostanze. Dopo sette minuti di chiara marca Saints, i Red Devils tornano padroni del campo. Ci prova Jones di testa, ma la conclusione termina lontana dalla porta difesa da Forster. La pressione locale si fa insistente, gli ospiti, però, riescono – anche con qualche affanno di troppo – a contenere i fuoriclasse di Van Gaal. Al quarto d’ora, il tecnico di casa toglie un nervoso Van Persie (ammonito poco prima per un fallo di frustrazione) ed inserisce Herrera; il cambio riporta Rooney nel ruolo di attaccante al fianco di Di Maria. La risposta di Koeman non si fa attendere: fuori un evanescente Elia, dentro Tadic. Ormai è una gara a scacchi fra i due allenatori: al ventesimo, Van Gaal toglie Shaw, inserisce Blackett e dirotta Blind sulla mancina dei Red Devils. La mossa giusta, però, si rivela quella del buon vecchio Rambo. Passano solo quattro minuti dall’ultimo cambio effettuato da Van Gaal e i Saints passano in vantaggio grazie al neo-entrato Tadic, che ribatte in rete dopo il clamoroso palo colto da Pellè a tu per tu con De Gea; l’ex talento del Groningen emula Cristiano Ronaldo esultando a torso nudo e si guadagna un ingenuo cartellino giallo.
Van Gaal decide di giocarsi l’ultima cartuccia: Fellaini entra in campo al posto di Di Maria, apparso ancora lontano da uno stato di forma accettabile. La reazione dei locali è veemente, e si sviluppa principalmente con azioni provenienti dalla mancina. Al trentatreesimo, Blind crossa dalla sinistra, Forster smanaccia malamente e serve involontariamente Mata, che fallisce a porta praticamente sguarnita. Un altro giro di lancette ed è ancora Mata, sempre servito dalla fascia sinistra da Blind, a sfiorare il goal con una conclusione che si perde di poco alta sopra la traversa; bello, comunque, il taglio dello spagnolo ad anticipare il diretto marcatore sul primo palo. Cinque minuti ed è ancora Mata, con una bella conclusione mancina volante, a mettere in apprensione Forster, che vede la conclusione spegnersi fuori di un non nulla. La squadra di casa preme e si concede, inevitabilmente, al contropiede ospite. Ed è proprio da una rapida ripartenza che i Saints sfiorano il raddoppio, ma la conclusione di Pellè pecca di precisione e termina abbondantemente a lato del secondo palo della porta difesa da De Gea. Nelle battute finali, i Red Devils si rovesciano nella metà campo avversaria, ma non trovano il goal del pareggio. E così, dopo ventisette lunghi anni, i Saints espugnano la tana dei Red Devils.