I dodicimila spettatori dell’Armand Cesari hanno assistito a una partita che resterà nella storia del Bastia e che entra di diritto in quella recente del calcio francese. I ragazzi di Printant, dopo una prova a tratti commovente, hanno battuto il Psg campione di Francia con un rotondo 4-2, dopo essersi ritrovati sotto di due reti dopo appena 20 minuti. Davvero clamoroso quello che è accaduto in Corsica, l’ennesima dimostrazione che Blanc proprio non riesce a svegliare i suoi dai torpori di campionato.
Il Psg deve rialzarsi il prima possibile: un punto in tre partite di Ligue 1 (sconfitte contro Guingamp e Bastia) sono un bottino inaccettabile per una squadra che in Francia dovrebbe dominare e che invece dopo venti giornate è ancora terza, senza contare che stasera il Saint-Etienne, con una vittoria a Reims, potrebbe scalzare i capitolini anche dal podio. Contro gli isolani, il Psg non perdeva dal 2003 ed era reduce da otto vittorie consecutive. Dati che vengono ingigantiti dal difficile girone d’andata del Bastia, penultimo fino ad oggi con nove punti in meno rispetto alla scorsa stagione. Blanc dovrà fronteggiare quindi altre polemiche che si aggiungono alle voci di mercato che ormai riguardano parecchi componenti dell’organico: dai “ribelli” Lavezzi e Cavani, ai vari Motta, Cabaye, Rabiot e Van der Wiel.
E dire che dopo venti minuti il Psg era virtualmente primo in classifica: merito del doppio vantaggio firmato da Lucas, settimo gol stagionale, al 9′ (pallonetto perfetto su Areola, lancio di Cabaye) e Rabiot (primo sigillo dell’anno) che approfittava con un rasoterra vincente della caparbia azione di Matuidi e Pastore. Poi è successo di tutto. L’espressionedi Blanc è cambiata nel corso dei minuti, le mosse del tecnico francese (che ha dovuto fare a meno di Sirigu e che ha fatto entrare Verratti solo a inizio ripresa) non si sono rivelate nemmeno lontanamente decisive.
La partita la riapre alla mezz’ora Boudebouz, su rigore: ingenuo il tocco di mano del sopravvalutato Van der Wiel. Il Cesari esplode al 45′, quando Modesto – tra Luiz e Maxwell – riesce a colpire di testa da distanza ravvicinata su azione d’angolo e ad infilare Douchez. Il 2-2 all’intervallo suona già come un mezzo miracolo.
E, invece, il meglio deve ancora venire: due minuti dopo l’ingresso di Verratti, il Bastia si porta in vantaggio. E’ il 56′ quando Palmieri scaglia un impressionante destro al volo dai trenta metri sotto l’incrocio. Un gol pazzesco, ora è delirio puro. Il Psg comincia ad attaccare a testa bassa, pur senza troppo raziocinio e con Ibrahimovic assente ingiustificato. Bahebeck costruisce qualcosa di buono sulla sinistra ma pecca di concretezza. Le occasioni più nitide arrivano su calcio piazzato: Thiago Silva colpisce la traversa con un destro in piena area di rigore, Lucas sfiora il pari con un colpo di testa di poco fuori. Lo stadio è in trepidante attesa del fischio finale ma esplode per la quarta volta al 90′: magistrale il contropiede chiuso dal cross del neo-entrato Toure e dalla spaccata vincente ancora di Palmieri (sono gli unici due gol in stagione del terzino) che lancia i suoi fuori dalla zona retrocessione. Per il Psg è notte fonda.