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Turchia: frontiere aperte dal 2015/’16, possibili anche 11 stranieri in campo

Ancora cambiamenti nelle regole di tesseramento per gli stranieri nel campionato turco: la Federazione turca ha annunciato l’ennesima revisione della “Foreign rule” in vista della stagione 2015/’16. Il presidente della TFF Demiroren ha infatti comunicato che dalla prossima annata sarà imposto un limite alle rose dei club in genere che potranno contemplare non più di 28 elementi compresi due formati nelle giovanili del club; rimossa, di fatto, la restrizione agli stranieri in rosa, il nuovo limite è di 14 giocatori; un grande allargamento rispetto al recente passato sebbene potranno essere convocati per ogni match non più di 11 elementi che, comunque, potrebbe formare l’intera formazione iniziale del club vanificando di fatto (nonostante alcune sotto-regole come l’imposizione di convocare per ogni match almeno un giovane cresciuto nel club e l’esclusione dello status di “autoctono” anche ai turchi di seconda nazionalità) le buone intenzioni annunciate in passato per favorire i giocatori giovani e autoctoni.

Nella scorsa stagione la “Foreign rule” prevedeva un limite per il tesseramento di 10 giocatori stranieri (6 schierabili in campo, 4 in tribuna) per squadra; la Federazione turca all’inizio della stagione in corso aveva ristretto la regola a 9 straneri (ma in questo caso, dopo accordo coi club di Super Lig, si sono intesi 5 al massimo in campo dal primo minuto, 3 dalla panchina durante il match e uno solo in tribuna) sempre con l’intento di voler favorire lo sviluppo dei giocatori autoctoni fornendo più disponibilità alla nazionale turca ma a scapito della competitività del campionato turco col resto d’Europa.

Tante le critiche piovute addosso alla Federazione, anche dagli stessi club di Super Lig: il presidente del Besiktas Fikret Orman l’ha accusata di incompetenza evidenziando la mancanza di progettazione a lungo termine e la conseguente difficoltà di gestire contratti pluriennali dei propri giocatori stranieri costringendo i club a rivedere le proprie strategie di mercato; secondo altri addetti ai lavori questa riforma aggrava i problemi atavici nelle strutture di sviluppo a livello giovanile.  C’è però chi applaude la rimozione dei vincoli agli stranieri che avevano creato un campionato irreale, più povero qualitativamente gonfiando artificiosamente i prezzi dei giocatori autoctoni ma senza una proporzionale crescita del loro reale valore; come ha affermato il presidente del Genclerbirligi Cavcav “ora potremmo ingaggiare un calciatore straniero che abbiamo seguito perchè è bravo e non perchè raggiunge una certa quota“.

Edoardo Buganza

(Ar)redattore per Tce dal marzo 2014, seguo in particolare i campionati dell'Est europeo come Polonia, Turchia e Grecia. Genovese, esterofilo, aspirante osservatore, sospirante milanista.

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