Il campionato rumeno, come molti altri tornei dell’Est, è andato in letargo ma è più che mai fonte di notizie (spesso extra-calcistiche) che potrebbero cambiare completamente il volto della Liga rumena.
A partire dal caso del marchio “Steaua”, ancora lontano dall’essere risolto. Persa la causa col ministero della Difesa rumeno, il club più titolato di Romania (accusato di appropriazione indebita dal 2004) non ha tutt’ora più diritto ad utilizzare nome, logo e colori sociali; ci sarà un incontro tra le due parti il prossimo 5 gennaio. Fatto sta che la squadra capitolina potrebbe essere costretta, al rientro dalla sosta, a scendere in campo nel più totale anonimato come già successo in occasione dell’ultimo match di campionato contro lo Iasi. La società dello Steaua è in evidente imbarazzo e per ora non ha fatto altro che rimuovere il logo dal sito web cercando di tranquillizzare la tifoseria in (capibile) subbuglio. Una frangia storica, la “Peluza Sud” ha rilasciato un duro comunicato: “Non abbiamo alcun collegamento con l’esercito, nè con Gigi Becali, sosteniamo solo squadra con questo stemma. Veniamo allo stadio per la storia, per questo stemma! Se esso non tornerà alla squadra non ci presenteremo allo stadio, tanto più che la squadra attuale non ha un nome. Keseru, Tanase, Papp, possono andarsene tutti, ma lo stemma deve rimanere, rappresenta la nostra storia.” In caso di un’altra sconfitta per la società di Bucarest a perdere sarebbe tutto il calcio rumeno, questo è sicuro.
La Liga non ha solo questo problema, inutile nascondere l’enorme difficoltà economica di tutti i club. Se infatti lo stesso Steaua è riuscito a pagare lo stipendio ai propri giocatori (che vantano comunque altri arretrati) prima delle vacanze, la quasi totalità degli altri club non pagano anche da 6-7 mesi i propri dipendenti. I club in crisi non possono fare altro che cambiare guida tecnica (ultimi di una lunga serie gli arrivi al Rapid Bucarest dell’ex mister del Pandurii Pustai e alla Dinamo Bucarest di Mihai Teja, 36enne ex tecnico dell’Universitatea Cluj e da poche settimane ct della nazionale under 21) e operare sul mercato più in uscita che in entrata.
La Steaua, nonostante l’intricata faccenda “identitaria”, non rinuncia a rafforzarsi sul mercato: acquistato uno dei giovani più interessanti del campionato, la punta 22enne Mihai Roman del Pandurii (lasciato in prestito fino a fine campionato al club biancoazzurro), i campioni stanno trattando anche il bomber della nazionale israeliana Toto Tamuz che il Petrolul è costretto a cedere (in gravi difficoltà finanziarie aveva già ceduto uno dei suoi migliori giocatori, l’uruguaiano Juan Albin) ma l’attaccante ha ricevuto anche offerte dal Maccabi Tel Aviv (lo apprezza il direttore generale degli israeliani Jordy Crujff) e dall’Austria Vienna pronto a pagare la clausola di rescissione di 400.000 euro. Rossoblù che potrebbero perdere il loro portiere titolare, il lituano Arlauskis, che interessa alla Fiorentina mentre pare possibile il ritorno del 33enne mediano Mirel Radoi che, svincolatosi dagli arabi dell’Al-Ahli, potrebbe però restare in Medio Oriente agli ordini dell’ex tecnico della Steaua Reghecampf all’Al-Ittihad
La stessa Dinamo sta puntando il 19enne esterno mancino Popadiuc e il 21enne centrale Marc (entrambi del Ceahlaul) mentre la nuova dirigenza italiana del Ceahlaul ha già concluso il primo ingaggio, è il centrocampista Mirko Velardi 26enne nato e cresciuto nel Palermo con esperienze in serie B col Modena e in Lega Pro con Foggia, Como, Monza e Paganese.