La rinascita del Villarreal B: dalla lotta per la salvezza ai sogni proibiti

Mini Estadi Villarreal B
© Foto di Mihai Vidroiu

Non può mancare il terzo e ultimo appuntamento dell’anno con la cantera, core del progetto tecnico e sportivo del Villarreal. Anche tra i più giovani le notizie non potrebbero essere più rosee: avevamo lasciato il mini-Submarino a due punti dalle sabbie mobili della retrocessione, dopo che vi era stato invischiato per tutto l’inizio di stagione, ma da allora sono arrivate quattro vittorie (e tutte a porta imbattuta) e una sola sconfitta, in cui la creatura di Paco López ha messo a segno ben dieci reti subendone solo due. Una marcia trionfale che ha rilanciato le ambizioni del Villarreal B, ora sesto in classifica a due sole lunghezze dalla zona play-off – ricordiamo che in Segunda B le prime quattro si qualificano agli spareggi senza promozioni dirette – e con un margine di vantaggio di otto punti e nove squadre dai play-out. Se lo spettro del declassamento incombeva grigio sulla Ciudad Deportiva, adesso la situazione si è completamente capovolta: se fra le mura amiche sono giunte cinque vittorie consecutive, striscia tuttora attiva, anche in trasferta sono arrivate le prime soddisfazioni. Una su tutte quella contro l’Alcoyano, ora quarta della serie, che ha vinto sette delle ultime nove gare disputate, ma crollata sotto i cannoni del mini-Submarino con un secco zero-tre di fronte al proprio pubblico, e a seguito di quattro trionfi consecutivi. Dopo questa dolce impresa è arrivata anche la vittoria casalinga con l’Olimpic Xàtiva, poi l’arresto a Lleida, e il doppio successo interno con l’Elche Ilicitano (per 4-0) e l’Olot.

Ma quello che veramente sorprende, ancor più di questa incredibile rimonta che rischia di trasformare una stagione soffocante in un sogno primaverile, è l’indipendenza dalle individualità. Si fatica a riconoscere un vero trascinatore, il collettivo e il gioco di squadra dominano omogeneamente: in avanti si alternano e segnano con simile regolarità tutte e cinque le punte José Naranjo (4 reti), Fran Sol (3), Jason (4), David Cubillas (2) e Carlos Esteve (1) con questi ultimi due con un minutaggio inferiore ai primi tre; a centrocampo la stella annunciata Nahuel Leiva brilla a intermittenza, mentre si ritagliano sempre più spazio i vari Sergio Marcos, Anton Shvets e Marc Mateu. Probabilmente dovrebbe esser terminata l’avventura di Espericueta, in prestito dal Tigres fino a oggi 31 dicembre, mentre in difesa si stanno affermando i due centrali Tano e Israel Puerto, con Adrián Marín spesso dirottato in prima squadra e in nazionale under-19. Adesso non si pongono più limiti a una squadra che se la gioca alla pari con tutti e potrebbe anche regalare il grande sogno della promozione a fine stagione, senza considerare che a febbraio si aggiungerà in rosa il neo-arrivato Leo Suárez, acquistato per 1,8 milioni più eventuali 2 di bonus – come riferito dal giornalista di riferimento Javi Mata a Radio Vila-real –, impegnato nel Campionato Sudamericano under-20 nel mese di gennaio.

Ma non se la passa male nemmeno la squadra C che avevamo lasciato a +3 sulla linea di galleggiamento, e che ha raccolto due vittorie, un pari e due sconfitte, chiudendo un’importante striscia di otto risultati utili consecutivi tra cui i rilevanti pareggi in casa del Muro e del Torre Levante. La squadra di Javi Torres Gómez adesso ha solcato un fosso di ben cinque lunghezze sulla zona calda, e continua a strappare punti importanti contro le grandi del campionato (gruppo 6 della Tercerda División, la Serie D spagnola) come nell’ultima gara interna contro l’allora capolista Orihuela, sconfitto per due a zero grazie alla doppietta di Mario González subentrato nell’ultima mezzora e capace di risolvere un match difficilissimo. La qualità di gioco lascia intravedere un futuro speranzoso, anche quando il Villarreal C perde, vedi la sconfitta casalinga contro il Benigànim, la squadra non smette mai di crederci e di costruire la manovra con continuità, ma qualche difetto di concentrazione lascia per strada più punti del previsto.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.