WEST HAM-ARSENAL 1-2 – Derby d’alta quota quello in scena nel pomeriggio ad Upton Park, dove a sfidarsi saranno le due londinesi West Ham e Arsenal. I padroni di casa vengono dalla preventivabile sconfitta con il Chelsea nel boxing day, sono al quinto posto in classifica ed in ottima forma fisica. Sam Allardyce, dopo il riposo concesso ad Alex Song e Diafra Sakho nella sfida di Stamford Bridge, riproporrà nuovamente i due fuoriclasse nell’undici iniziale di oggi, sacrificando Enner Valencia in panchina. Gli Hammers si presentano con un 4-1-3-2, un centrocampo a rombo formato da Song vertice basso, Kouyaté e Amalfitano sugli esterni e Downing dietro la coppia d’attacco Sakho-Carroll.
Dall’altra parte invece i Gunners arrivano dalla vittoria per 2-1 sul QPR in inferiorità numerica ed in striscia positiva nelle ultime tre uscite, ad un solo punto di distanza dai Martelli. Arsene Wenger dovrà forzatamente fare a meno di Olivier Giroud (squalificato tre turni), schierando così un 4-3-3 in cui Oxlade-Chamberlain, Coquelin e Flamini agiranno da filtri per il tridente Cazorla-Welbeck-Sanchez. Arteta, Wilshere, Ozil e Ramsey non sono ancora a disposizione e dunque assisteranno alla partita dalla tribuna.
IL MATCH – Ritmi subito altissimi a Boleyn Ground. Il West Ham parte con il piede sull’acceleratore e dopo appena 4′ rischia di passare immediatamente in vantaggio. Il grande ex della partita Song raccoglie una respinta da corner e calcia in voleé da fuori area. La palla finisce nel sacco, ma l’arbitro annulla correttamente il gol visto che Sakho stazionava sulla traiettoria del tiro disturbando la visuale di Szczesny.
La pressione degli Hammers non vuole saperne di calare, mentre l’Arsenal prova a colpire sulle ripartenze sfruttando la rapidità di Sanchez e Welbeck, senza alcuna fortuna. Il giro di palla degli uomini di Allardyce è fluido ed efficente, la tattica è quella di attendere l’uscita dei centrocampisti dell’Arsenal dalla propria “tana” per trovare gli spazi giusti sulla trequarti e colpire la difesa dagli esterni, con Carroll a giocare da sponda per i compagni più mobili. Proprio l’ex Magpies al 19′ si rende protagonista di un’azione interessante dalle parti di Szczesny, senza però trovare l’affondo decisivo.
Ecco che finalmente a metà primo tempo arriva il primo break della squadra di Wenger, finora bloccata dalla fittissima densità del centrocampo dei Martelli che non permette ai metronomi della mediana avversaria di ragionare. A creare la prima occasione degli ospiti è il solito Niño Maravilla, la cui conclusione a giro viene deviata in calcio d’angolo.
I problemi più grandi per l’Arsenal arrivano dall’out mancino, dove Kouyaté e Cresswell fanno quello che vogliono a spese della coppia Debuchy-Coquelin. Anche Amalfitano sull’altro lato continua a creare grattacapi alla retroguardia dei Gunners, che dal canto loro non riescono a dare un’organizzazione compatta ai propri meccanismi offensivi.
Il turning point inaspettato arriva a 5 giri di lancette dal termine della prima frazione di gioco: Cazorla approfitta della prima ingenuità difensiva del West Ham. Dopo una serie di rimpalli fortunosi, il centravanti dell’Arsenal entra in area dove viene atterrato nettamente da Reid. Calcio di rigore tirato dallo stesso spagnolo che spiazza Adrian e fa 0-1 per l’Arsenal!
Come se non bastasse, gli Hammers accusano oltremodo il colpo e nel giro di appena 3′ permettono a Welbeck di fare 0-2: grandissima azione nello stretto sul lato destro del campo, triangolazione tra Debuchy e Chamberlain che mette in mezzo un pallone invitantissimo per la deviazione decisiva dell’esterno inglese. Quarto gol in campionato per Welbeck, che firma così il raddoppio oggettivamente immeritato dell’Arsenal, dopo un primo tempo largamente dominato dai reparti offensivi dei padroni di casa.
Al rientro sul rettangolo di Upton Park, sia Wenger che Allardyce decidono di non snaturare i propri undici, il secondo sicuramente persuaso dai 40′ più che positivi giocati dai suoi seppur in svantaggio di due reti.
I frutti della scelta di Big Sam arrivano subito: prima Carroll si vede anticipare per un niente da un Mertesacker ai limiti dell’eroico, un minuto più tardi Kouyaté risponde presente sull’assist dal fondo di Tomkins e fa 1-2 con la testa.
Adesso la partita torna a farsi decisamente più interessante, il West Ham è convinto di poterla riacciuffare, l’Arsenal vuole chiuderla. Ci prova Cazorla col sinistro, ma Adrian si supera e nega la seconda gioia all’attaccante dei Gunners. Ribaltamento repentino di gioco e Sakho sfiora di pochi centimetri il 2-2: su invito di Kouyaté il bomber senegalese non riesce ad impattare la palla in scivolata.
Al 61′ Allardyce tenta la carta Enner Valencia, in campo al posto dello stesso Sakho. Szczesny adesso è sotto pressione costante: Reid, Carroll e Amalfitano ci provano in sequenza, ma gli attacchi non vanno a buon fine.
Allora è Welbeck che prova ad allentare il pressing dei claret&blue, con un diagonale in contropiede che si spegne di poco a lato della porta difesa da Adrian.
La partita è elettrizzante, il gol di Kouyaté ha sbloccato l’empasse e adesso le due squadre si affrontano a viso aperto. Il West Ham è sempre in pieno controllo delle operazioni, ma anche l’Arsenal prova a dire la sua quando è in possesso di palla, soprattutto con il continuo movimento dei tre davanti.
Morgan Amalfitano è una spina nel fianco del reparto difensivo degli ospiti. Da sinistra, da destra, con tiri da fuori e traversoni pericolosi, il centrocampista francese è il migliore dei suoi dal primo minuto ed ha voglia di mettere la propria firma sulla partita.
Tra il minuto 72 ed il 75 è Adrian a salvare miracolosamente il risultato in due occasioni, sulle improvvise ripartenze dei Gunners. Prima nega la gioia del gol a Chamberlain, dopo un colpo di testa ravvicinato a colpo sicuro, poi dice di no a Sanchez, facendosi trovare pronto sul proprio palo.
Le squadre sono lunghissime, gli spazi sempre più larghi e l’Arsenal ne vuole approfittare. L’inerzia sembra essere passata adesso dalla parte degli uomini di Wenger, che non trovano il colpo del KO con Welbeck (alto sopra la traversa) e due volte con Cazorla. Allardyce allora prova a smuovere le acque finendo i cambi a propria disposizione: fanno il loro ingresso Demel e Nolan, ma i Martelli sembrano in affanno dopo più 65′ ad altissima frequenza.
Per i Gunners lascia il terreno di gioco il match-winner Welbeck per fare spazio a Gibbs, uno stopper in più per rinforzare il muro difensivo. Il West Ham è tutto in avanti, Adrian compreso, ma il forcing finale non sortisce gli effetti sperati. La resistenza dell’Arsenal non cede e alla fine assicura i tre punti, che servono a Wenger per chiudere il 2014 in zona Europa.
Partita straordinaria quella andata in scena ad Upton Park. Alla fine la spunta l’Arsenal di misura, grazie al break di fine primo tempo, che nel giro di 3′ ha regalato il doppio vantaggio ai Gunners. Ma il West Ham ha solo da recriminare per avere raccolto un mucchio di polvere al termine di una gara dominata per abbondanti 75′, dove l’imprecisione sotto porta ed un paio di ingenuità difensive hanno permesso agli avversari di tornare a casa con il bottino pieno.