REAL MADRID-SAN LORENZO 2-0 – Dopo dodici lunghi anni, il Real Madrid sale sul tetto del Mondo. L’ultima volta, nell’ormai lontano 2002, la squadra madrilena – all’epoca allenata da Del Bosque – sconfisse l’Olimpia Asuncion e vinse la Coppa Intercontinentale, antesignana dell’attuale Mondiale per Club, che, oggi, entra per la prima volta nella preziosa e infinita bacheca del club madrileno. Vittoria meritata per gli attuali Campioni d’Europa che, nonostante abbiano faticato a sbloccare il match e non siano stati brillantissimi, hanno tenuto costantemente il predominio territoriale del campo, ceduto solo nelle battute finali della partita a risultato ampiamente acquisito. Un successo che parte da lontano, quello ottenuto stasera dai Blancos. E che ha come protagonista principale un tecnico, ma prima di tutto una persona, di grande spessore umano e professionale: Carletto Ancelotti. E’ lui l’uomo della Decima, che neppure un grande tecnico come Mourinho è riuscito a portare a Madrid durante il triennio sulla panchina del Real. Ed è sempre stato lui ad inventarsi Di Maria e Rodrigeuz mezzala, con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Un tecnico, Carletto, che si adatta ai calciatori di qualità e che riesce ad adattarli e miscelarli nel miglior modo possibile. Calciatori di qualità, per un tecnico di grande qualità. Il Real Madrid è Campione del Mondo per la quarta volta (Intercontinentale inclusa): chapeau, Mister Carletto Ancelotti.
PRIMO TEMPO – Avvio sprint per gli uomini di Ancelotti, che sfiorano il goal dopo centoventi con il solito Cristiano Ronaldo, autore di una sinistro ad incrociare il secondo palo che si perde fuori di poco. Il canovaccio tattico del match è chiaro sin dalla prime battute, e rispecchia in toto quanto previsto alla vigilia: Real Madrid che preme costantemente in avanti, San Lorenzo arroccato dietro e pronto a ripartire. Il Real Madrid domina, ma fatica a rendersi pericoloso complice l’atteggiamento ultradifensivo degli argentini, bravi a non concedere spazio alle bocche di fuoco Merengues. La squadra sudamericana, però, con il passare dei minuti fatica a contenere i più quotati avversari e nello spazio di cinque minuti subisce due cartellini gialli, comminati a Ortigoza, prima, e a a Barrientos, poi. Al minuto ventidue, invece, è Sergio Ramos a beccarsi un sacrosanto giallo per un fallo commesso ai danni di Buffarini.
La partita riserva poche emozioni, nonostante il netto predominio territoriale del Real: giunti a metà del primo tempo, non si contano palle-gol. Per assistere al primo tiro nello specchio della porta, bisogna attendere il ventottesimo, ma la conclusione di Benzema è centrale e Torrico fa sua la sfera in due tempi. La partita, pur non essendo spettacolare, resta agonisticamente intensa. Alla mezz’ora, Carvajal entra in malamente su Barrientos al limite dell’area di rigore e viene ammonito dal direttore di gara. Cinque minuti dopo, gli spagnoli creano la prima vera occasione della partita con Bale, autore di una percussione sulla sinistra, conclusa con un tiro all’interno dell’area di rigore che costringe Torrico ad una difficile deviazione in corner. Dal conseguente corner di Kroos, il Real Madrid sblocca l’incontro grazie a Sergio Ramos, che supera Torrico con un imperioso stacco di testa. Il San Lorenzo prova a reagire, ma Casillas non è mai seriamente impegnato. Nelle battute conclusive, Ancelotti è costretto ad effettuare un cambio: Marcelo, azzoppato in malo modo da Kannemann, abbandona il campo in favore di Contreao.
SECONDO TEMPO – Ancelotti e Bauza non effettuano alcun cambio nell’intervallo: si riparte dagli stessi effettivi del primo tempo. Partenza decisamente buona del San Lorenzo, che, al quarto, sfiora il goal con Yepes, autore di un imperioso stacco di testa che esce di un non nulla alla sinistra di Casillas. Un minuto più tardi, lo stesso ex difensore del Milan blocca Cristiano Ronaldo all’interno dell’area ed evita guai peggiori alla propria squadra. Un altro giro di lancette, però, è il Real Madrid trova il secondo goal: Isco serve Bale, bravo a convergere verso il centro e lasciar partire un sinistro che, grazie alle complicità di un imperfetto Torrico (che scende in ritardo e si fa passare il pallone sotto le braccia), fa esplodere di gioia i tifosi Blancos. Il San Lorenzo reagisce e, dopo solo tre minuti, sfiora il goal con Kalinski, autore di un destro al volo che sfiora la traversa. Doppio cambio nello spazio di tre minuti nelle file argentine: Bauza inserisce Romagnoli e Cetto al posto di Veron e Yepes.
Poco prima del ventesimo brivido nella metà campo sudamericana: Mercier si rende protagonista di un involontario assist per Benzema, che calcia di destro dal limite dell’area e va vicinissimo al goal. Il Real tira i remi in barca e lascia il pallino del gioco in mano alla formazione avversaria. Ci prova Mas, ma Casillas è attento e agguanta la sfera. A venti dal termine, Bauza si gioca l’ultimo cambio: fuori Canteruccio, dentro Matos. Passano cinque minuti ed è il Real Madrid, con Benzema, a sfiorare il tris, ma la conclusione del francese, ben imbeccato da un ispirato Bale, termina fuori di poco. Secondo cambio anche per Ancelotti: dentro Arbeloa, fuori Carvajal. Nonostante il doppio vantaggio, i Blancos continuano a mantenere costantemente il possesso della palla. Il San Lorenzo, a partita oramai decisa, si fa vivo dalle parti di Casillas, prima con Mercier e poi con Buffarini, ma l’estremo difensore spagnolo compie due ottimi interventi e mantiene illibata la propria porta. Al triplice fischio di Lopez esplode la gioia del Real Madrid: dopo dodici anni, il mondo è in tinta Blancos!