Everton-QPR 3-1: Toffees indigesti per i londinesi

Everton QPR

Goodison Park. Everton tredicesimo, 18 punti. Vincere per provare a rimanere attaccato alle posizioni che contano. QPR diciottesimo, 14 punti. Vincere per lasciare – almeno momentaneamente – la zona retrocessione. Vietato a sbagliare per entrambe a Liverpool.

I toffees scendono in campo con il classico 4-2-3-1: davanti ad Howard la coppia centrale è composta da Distin e Jagielka, Baines e Coleman terzini. Barkley e Besic vanno in mediana, Naismith, McGeady e Mirallas a supportare Lukaku, preferito ad Eto’o che si accomoda in panchina. Gli ospiti rispondono specularmente: davanti a Green linea difensiva composta (da destra a sinistra) da Isla, Onuoha, Dunnes e Yoon. Barton e Mutch agiscono in mediana; Hoilett, Fer e Philipps compongono il tridente dietro ad Edu Vargas.

Nelle prime battute la gara regala poche emozioni: i padroni di casa fanno girare la sfera e provano a fare la gara con scarso successo, senza creare occasioni, mentre i londinesi se la giocano soltanto in contropiede. La prima chance potenziale della gara arriva al 13′ ed è per i toffees: cross di Naismith che attraversa tutta l’area di rigore, con Lukaku che manca l’appuntamento con il goal. L’Everton alza il ritmo. Minuto 25′: la retroguardia ospite mura Naismith nell’area piccola; poi la sfera arriva a Mirallas che prova la botta: la palla sfiora la traversa protetta da Green. Il vantaggio è nell’aria: 33′: Barkley prende palla all’altezza di metà campo, salta un avversario, arriva al limite dell’area e trova un sinistro magico – leggermente deviato – che si insacca all’incrocio, alle spalle dell’incolpevole Green. Dieci minuti dopo è ancora festa per Goodison Park: calcio di punizione deviato dalla barriera di Mirallas che prende in controtempo Green e si insacca: 2-0 sul finire di primo tempo e gara chiusa.

Punteggio che diventa ancor più rotondo ad inizio ripresa. Minuto 53′: l’irlandese McGeady fa partire un traversone ben impattato da Naismith, che trova il tris e sigilla definitivamente la sfida. La reazione del QPR è sterile: al 63′ ci prova Leroy Fer, ma la sfera sorvola la traversa difesa da Howard. La partita sembra scorrere via senza più sussulti, tra cambi, qualche fallo e poco altro. Ed invece al 73′ arriva un lampo: Mutch ci prova a giro, Howard respinge e Zamora trova il tap-in del goal della bandiera degli hoops. E’ un fuoco di paglia, anche perchè il QPR non crea più nulla, ed anzi rischia il poker al quarto minuto di recupero, con Eto’o che centra il montante. E’ l’ultimo sussulto di una gara durata, per la verità, poco meno di un’ora. I toffees escono vittoriosi e risalgono in graduatoria; QPR invece sempre invischiato al terzultimo posto, in piena zona retrocessione.

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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