Il Gruppo D aveva già fornito tutti i suoi verdetti già nel precedente turno (qualificate come prima Salisburgo e come seconda il Celtic, ancora in ballo solo il terzo e quarto posto tra Dinamo e Astra, che vale solo per la statistica); serata quindi sostanzialmente inutile, o meglio utile solo alle seconde linee dei quattro club in campo per mettersi in mostra e per gli esperimenti dei relativi tecnici. Il sipario sul girone si chiude con ben tredici gol.
CLASSIFICA: Salisburgo 16; Celtic 8; Dinamo Zagabria 6; Astra 4
DINAMO ZAGABRIA-CELTIC 4-3 14’, 40’, 50’ Pjaca, 48’ Brozovic; 23’ Commons, 30’ Scepovic, 82’ aut. Pivaric
I croati si presentano in formazione tipo con la sola variante di Pivaric terzino mancino al posto dell’argentino Ibanez e del cileno Henriquez (eterna promessa di proprietà del Manchester United) a supportare l’alegrino Soudani al posto del bomber Cop; anche per gli ospiti solo un paio di novità e cioè il ghanese Wakaso e il serbo Scepovic. Le squadre, senza particolari obiettivi, giocano spensierate e ne esce un match divertente. Scozzesi da subito propositivi e pericolosi soprattutto con Commons che impegna in avvio l’ex Genoa Eduardo; i croati (che perdono per infortunio il centrale francese Taravel sostituito da Simunovic) però reagiscono andando in vantaggio: il macedone Ademi lancia in profondità l’ala 19enne Pjaca (uno dei tanti “gioielli” della Dinamo appetiti dai top club europei) che controlla, si sposta la palla sul destro e insacca. Nemmeno dieci minuti e il Celtic trova il pari, fortunosamente: punizione di Van Dijk, la palla sbatte sulla barriera e si impenna, quando scende il primo ad arrivarci è proprio Commons. Sulle ali dell’entusiasmo i biancoverdi raddoppiano pochi minuti dopo: protagonista ancora Commons che prima su punizione dal limite colpisce un legno a Eduardo battuto, la palla viene toccata di testa debolmente dallo stesso Commons che assiste Scepovic in girata per il raddoppio scozzese. I croati non ci stanno e si riversano in attacco producendo una punizione di Antolic parata da Gordon e una conclusione di Henriquez che non inquadra la porta prima del pareggio firmato ancora da Pjaca che ruba palla in area scozzese e conclude con un destro che deviato si infila sul primo palo. L’inerzia è ora dei padroni di casa che sfiorano il vantaggio con un destro di Brozovic rspinto da Gordon. La seconda frazione inizia come era finita la prima, coi croati all’attacco: Gordon si deve superare sulle conclusioni di Soudani e Ademi ma non può nulla sul terzo tentativo della Dinamo: discesa sulla sinistra di capitan Antolic e perfetto mancino a giro sul primo palo dal limite di Brozovic. Non ancora sazi i padroni di casa spingono ancora e firmano anche il poker e Pjaca il suo personale tris (il ragazzo non aveva mai segnato in questa competizione) con un gran destro dalla distanza che fulmina Gordon sul secondo palo. Mister Delia prova a tamponare le avanzate croate ma con scarsi risultati e il solo Commons continua a cercare il gol. Il match si cristallizza sia per il calo fisiologico di ritmo che per la solita girandola di cambi; nel finale però il Celtic tenta il colpo di coda firmando prima il terzo gol (in realtà firmato da un croato, autogol di Privaric che per anticipare Scepovic pronto ad insaccare un assist dal fondo di Izaguirre, infila Eduardo) e sfiorando il clamoroso pareggio con il palo scalfito di testa da Scepovic da corner.
SALISBURGO-ASTRA GIURGIU 5-1 10’ Sabitzer 34’, 92′ Kampl 46′, 70′ Alan; 52’ Florescu
Gli austriaci già sicuri del primo posto ospitano i rumeni con una formazione zeppa di riserve un po’ per necessità (infortunati il giovane talento Lazaro e acciaccato il bomber Soriano), molto per scelta; chance in coppa quindi per il dodicesimo Walke in porta, il 18enne croato Caleta-Car e il tedesco Schmitz in difesa e il 17enne Laimer in mediana mentre la punta è Alan capocannoniere del torneo con 6 reti. Rumeni (unica squadra del girone a non comandare il proprio campionato nazionale) invece in formazione tipo col solo Chitu a sostituire Enache tenuto a riposo. Bastano dieci minuti ai “Tori rossi” per far capire l’andazzo del match e trovare il vantaggio: palla filtrante per l’incurisione nell’area rumena dell’ala slovena Kampl che dal fondo si inventa un tacco di prima, assist perfetto per l’accorrente Sabitzer che insacca facilmente il suo primo gol nella competizione. Da qui in poi è monologo assoluto salisburghese con attacchi in massa veloci e ficcanti che tagliano la confusa difesa rumena: ci provano in successione Bruno (mancino secco, respinge Lung), Kampl (ancora Lung attento), Alan (fallisce il tap-in dopo respinta di Lung su tiro di Kampl) e ancora Bruno (fuori di poco) prima del raddoppio segnato da Kampl con un bel mancino dal limite che si infila nel sette alla destra di Lung. L’Astra è tutto in un paio di punizioni del capitano Budescu e in una conclusione del giapponese Seto respinta da Walke.
Nella ripresa non cambia il copione che vede unico attore il club di casa e gli ospiti semplice comparsa; arriva infatti subito il 3-0 a firma di Alan su assist del solito scatenato Kampl. Poco dopo il ”diversivo” del gol dell’Astra con un destro estemporaneo dalla grande distanza che uccella (probabilmente oltre le intenzioni) Walke. Poi si ritorna subito alla trama della serata e primo attore è il brasiliano Alan: colpisce un palo e impegna severamente Lung un altro paio di volte prima di batterlo ancora al 70’ su assist del danese Ankersen. Gli austriaci, in modalità allenamento, lasciano qualche spazio ai rumeni (palo colpito da Rus) ma continuano a bombardare il povero Lung (ci provano anche i mediani Keita e Leiner) e nel finale entra pure Soriano che nel recupero serve a Kampl il gol della personale doppietta con un bel mancino al volo. Ai rumeni il “cucchiaio di legno”.