Quattro su quattro: la Germania fa l’en-plein di squadre negli ottavi di finale di Champions League. Mancava all’appello lo Schalke 04, in una situazione delicatissima alla vigilia dell’ultima giornata: -2 dallo Sporting Lisbona secondo, con la non facile trasferta di Maribor alle porte. E con la consapevolezza che a parità di punti sarebbero passati i portoghesi. Alla fine i pronostici sono stati rispettati: colpo dell’undici di Di Matteo in Slovenia, lo Sporting è stato battuto piuttosto agevolmente dal Chelsea capolista (3-1).
Così, il tecnico italiano sembra aver superato il momento più critico della stagione: tre vittorie di fila in Bundesliga (quarto posto agguantato) e turno passato in Champions League. Al netto degli infortuni, tantissimi, la prima parte di stagione dello Schalke 04 a questo punto è più che sufficiente. Contro il Maribor, che vincendo avrebbe scavalcato i tedeschi e conquistato l’accesso in Europa League, non è stata una passeggiata: d’altronde, gli sloveni tra le mura amiche avevano già fermato il Chelsea ed erano imbattuti in Europa da sette partite.
Nonostante le buone notizie che arrivavano da Londra (Chelsea in vantaggio già di due reti alla fine del primo tempo), i primi 45 minuti sono stati giocati sotto ritmo dai knappen. Il Maribor tiene il pallino del gioco per i primi 30 minuti e si fa vivo dalle parti di Fahrmann più di una volta. L’ex Cagliari, Ibraimi, è vivacissimo, Tavares – seppur al solito appesantito – si muove bene e spesso riesce a liberarsi al tiro. L’occasione più nitida per i padroni di casa arriva al 23′: doppio miracolo di Ochida (tra i migliori dei suoi) che prima salva sulla linea il colpo di testa di Bohar, poi – da terra – riesce a ribattere anche il tap-in di Tavares che era praticamente a un metro dalla porta. Gli ospiti non creano granché, i più attivi sono Barnetta (bel colpo di testa di poco a lato) e Choupo-Mouting che conferma il buon periodo di forma. Lo Schalke cresce nel finale, Huntelaar si vede, finalmente, in un paio di occasioni ma è troppo poco per sbloccare il punteggio. Al riposo si va sullo 0-0.
Tutta un’altra musica ad inizio ripresa. Di Matteo lancia i suoi in campo con ritrovato spirito d’iniziativa, consapevoli che un gol ormai basterebbe per passare agli ottavi. Lo Schalke chiude il Maribor nella propria area, clamorosa l’occasione che al 56′ spreca Huntelaar: l’olandese, in scivolata dopo un rimpallo favorevole, colpisce il palo alla sinistra di Handanovic. Di Matteo non si capacita in panchina, i suoi sono troppo leziosi in un altro paio di occasioni. Esce Barnetta per far spazio a Max Meyer e il 19enne si rivela subito l’uomo della provvidenza: è il 62′ quando, dopo un batti e ribatti e l’ennesima discesa sulla destra di Uchida, riesce a mantenere il sangue freddo e a insaccare dall’altezza del dischetto con Handanovic sì mal piazzato, ma con due difensori sulla linea di porta.
Per il Maribor è una mazzata difficile da digerire. li sloveni si buttano subito in avanti nel tentativo di riaprire la contesa, al 66′ Arghus (buona la sua prova) va vicino al pareggio ma la conclusione sfiora il palo. La partita diventa d’un tratto godibilissima, lo Schalke sfiora il 2-0 con Aogo (bravissimo Handanovic nell’occasione). Filipovic e Vrsic ci provano senza precisione, Simudza prova anche la carta Zahovic, altro 19enne. Il Maribor, nonostante il mini-assedio finale con annessa sortita offensiva di Handanovic su calcio piazzato, non riesce più a produrre pericoli dalle parti di Fahrmann. Che chiude imbattuto e si gode assieme ai suoi compagni un meritato passaggio del turno.