Al Milan stravedono per Menez che nelle vesti di falso nueve interpreta al meglio la filosofia tattica di mister Inzaghi. Quando si decide di trovare il grimaldello adeguato a spaccare le difese, allora si ricorre a Fernando Torres, campione per il quale Inzaghi ha speso più di una parola di elogio. E Giampaolo Pazzini? Lui non si sente inferiore a nessuno, tantomeno ad uno spento Torres e vuole dimostrarlo ma ha maledettamente bisogno di minuti.
Il Pazzo scalda la panchina del Milan da tempo (ad oggi, non arrivano a 90 i minuti giocati) e la melanconia lo accompagna troppo spesso. Una tegola troppo dura per uno con la sua ambizione: nei suoi piani c’è anche quello di rientrare nel giro della nazionale.I bomber italiani hanno sempre estimatori e per Pazzini suonano le sirene della Premier League. QPR, Sunderland e Aston Villa sondano il terreno per poterlo avere già da gennaio, con quest’ultimo club favorito sugli altri.
Sarà forse quella storica tripletta con l’Italia Under 21 siglata il 24 marzo del 2007 ad aver lasciato un segno nella terra di sua maestà Elisabetta II? Possibile? Intanto il Pazzo ci pensa, lasciandosi forse ispirare dall’emigrante doc Graziano Pellè, suo coetaneo, che in quella storica amichevole, organizzata per la riapertura dello stadio dopo sette anni, gli subentrò.