Ad Upton Park scendono in campo due tra le più grandi sorprese di questo campionato, eccezion fatta per il Southampton. Da una parte i claret and blue del West Ham, quinti in classifica, che vengono dalla vittoria sul West Brom di mercoledì e che per l’occasione recuperano tra i titolari uno dei propri maggiori interpreti, quell’Enner Valencia che assieme a Sakho sta trascinando la squadra di Big Sam verso zone della classifica impensabili fino ad Agosto. Dall’altra parte lo Swansea dei miracoli di Garry Monk, sconfitto una sola volta nelle ultime cinque uscite (per mano del Manchester City) e che in caso di successo arriverebbe al quarto posto in classifica.
IL MATCH – I ragazzi di Sam Allardyce cominciano subito a premere sull’acceleratore, vivacizzando i primi 15′ di partita che però non regalano particolari apprensioni ad entrambi i portieri. La partita è veloce e piacevole, e finalmente al quarto d’ora Nolan si fa vedere dalle parti di Fabianski con una conclusione di contro balzo che si spegne a lato della porta. Al 17′ altra bella occasione per lo stesso centrocampista ex Newcastle, che sugli sviluppi di un calcio piazzato dalla trequarti campo non riesce a battere il portiere polacco, e sulla ribattuta Tomkins sbatte sul muro eretto dalla difesa degli Swans.
Incredibilmente però è lo Swansea a passare per primo, intorno al minuto 19: bellissima triangolazione sulla fascia sinistra tra Sigurdsson e Montero, l’esterno mancino mette in mezzo un pallone che Wilfried Bony deve solo spingere alle spalle di Adriàn. Piattone di pregevole fattura e vantaggio Swans alla prima vera occasione a propria disposizione.
Gli Hammers sembrano accusare oltremodo il colpo. La manovra è piuttosto disordinata, mentre gli ospiti continuano a tenere botta nella propria metà campo, difendendo in maniera compatta e creando qualche pericolo in ripartenza soprattutto con Sigurdsson. Mentre ci avviciniamo alla mezz’ora, il West Ham sembra peccare soprattutto di fantasia in mezzo al campo. Il centrocampo a tre formato da Downing, Nolan e Kouyaté è eccessivamente sfilacciato, il che lascia Carroll e Valencia predicare praticamente nel deserto. Col passare dei minuti tuttavia la pressione dei Martelli comincia a lievitare, costringendo gli ospiti a difendere con tutti e 11 gli effettivi a propria disposizione. Nessuna chiara occasione da goal, ma dal vantaggio di Bony lo Swansea si preoccupa solamente di arginare l’avanzata degli uomini di Big Sam.
Al 41′ finalmente capita l’occasione che molto faticosamente il West Ham ha provato a costruire nell’ultimo quarto d’ora di gioco: ennesima circolazione di palla ad aggirare il fortino Swans, Jenkinson calcia in mezzo un cross che Andy Carroll raccoglie nella miglior maniera possibile. Terzo tempo di scuola cestistica, colpo di testa ad incrociare che prende in contro tempo Fabianski e goal del pareggio degli Hammers. Prima rete stagionale per il centravanti di scuola Magpies, che mette fine ad un digiuno in campionato che durava dal 31 Marzo scorso e manda tutti negli spogliatoi sul punteggio di 1-1.
Al rientro dal tunnel fa il proprio ingresso sul terreno del Boleyn Ground Diafra Sakho, che sostituisce Valencia e torna a disposizione degli Hammers dopo praticamente un mese di stop a causa di un problema alla spalla. Il suo impatto è subito positivo, così come la manovra di tutta la squadra, indiscutibilmente più fluida di quella mostrata nella prima frazione di gioco. Ciò nonostante, sono i gallesi a creare la prima vera minaccia di questa ripresa: stesso canovaccio del primo goal, gli Swans ripartono in contropiede sull’asse Montero-Bony, con l’ivoriano che però stavolta decide di graziare l’unica vera disattenzione difensiva dei padroni di casa, stampando l’esterno destro sulla traversa della porta difesa da Adriàn.
Tra il 66′ e il 68′ i due episodi che girano completamente il destino del match: prima Carroll mette a segno la propria doppietta personale, sempre su colpo di testa da corner di Stewart Downing, regalando il vantaggio ai Martelli. Due minuti più tardi, su una ripartenza lanciata dallo stesso Carroll, Sakho si invola verso la porta di Fabianski. L’estremo difensore polacco prova goffamente a fermare la corsa dell’attaccante senegalese, ma l’intervento non sembra essere di entità importante. Non è dello stesso avviso il direttore di gara, che con qualche secondo di ritardo decide di mandare anzitempo Fabianski negli spogliatoi, estraendo il cartellino rosso. Decisione che comunque non convince né per la tempistica, tanto meno per la gravità.
Gli ospiti, come ci si poteva aspettare, cominciano un valzer di sostituzioni. Anche Allardyce decide di cambiare un ottimo Jenkinson, gettando nella mischia O’Brien.Prima Sakho colpisce un palo su un diagonale rasoterra da pochi metri, poi però inizia un vero e proprio assedio da parte degli Swans, che paradossalmente sembrano aver ritrovato il coraggio dal momento in cui sono rimasti in inferiorità numerica. Monk ci crede e decide addirittura di fare entrare Dyer, per provare l’impresa in dieci uomini.
A spegnere le residue speranze gallesi, però, ci pensa il solito Diafra Sakho, che a tre giri di lancette dal novantesimo chiude definitivamente la partita centrando il settimo sigillo del suo campionato e facendo impazzire di gioia i tifosi di Upton Park.
Il West Ham si porta a casa un 3-1 (clicca QUI per gli highlights) che vale l’ottava vittoria in campionato, ma soprattutto lancia la corazzata di Allardyce al momentaneo terzo posto solitario in classifica, a quota 27.