Diciottesima (nessun errore di battitura, diciottesima) vittoria consecutiva in tutte le competizioni per il Real Madrid. I campioni d’Europa eguagliano la striscia record per il calcio spagnolo che appartiene ancora anche al Barcellona di Rijkaard, che la firmò tra il 2005 e il 2006, stagione che poi terminò con la seconda Champions League blaugrana. Contro il Ludogrets il record potrà essere battuto. La macchina perfetta creata da Carlo Ancelotti non ha vissuto una serata entusiasmante, ma il Celta Vigo non è stato in grado di approfittarne. E’ finita 3-0, tripletta dell’immenso (e stasera truffaldino) Cristiano Ronaldo, a quota 23 in campionato e arrivato a 200 gol nella Liga con la “camiseta blanca”. 23 come gli hat-trick del portoghese, record assoluto in Spagna, meglio di Di Stefano e Zarra.
Probabile che la partita non brillante del Real Madrid sia dipesa dalle tante assenze a centrocampo: Modric e Khedira infortunati, Isco – l’uomo del momento – squalificato. C’è Illarramendi, ma l’infortunio muscolare di James Rodriguez a inizio secondo tempo (si attendono aggiornamenti) complica i piani madrileni per il Mondiale per Club in Marocco. Per il resto, è l’undici di gala quello messo in campo da Ancelotti, chiamato a rispondere all’Atletico Madrid, corsaro oggi a Elche.
Ha deluso soprattutto in avanti il Celta Vigo: l’undici di Berizzo, gran sorpresa di questa prima parte di Liga, non ha mai impegnato Casillas, nonostante un primo tempo più che dignitoso e caratterizzato da un ottimo possesso palla. Peccato che Nolito non fosse in serata (si segnala un tiro a giro nel secondo tempo, sul 2-0), che Larrivey sia stato letteralmente sovrastato da Pepe e Ramos e che Orellana non abbia combinato granché. Insomma, brutto Real, almeno per un’ora abbondante, ma i galiziani hanno fatto poco per approfittarne.
Gioco non esaltante, ma occasioni comunque che arrivano in numero discreto durante i primi minuti: Ramos e Ronaldo si ostacolano su azione d’angolo, il centrale si rende ancora pericoloso in una sortita offensiva, Bale impegna Sergio Alvarez, Ronaldo ci prova con una fantastica rovesciata, Benzema spara alto da buona posizione. Sintomatico che un Real Madrid normale riesca ad arrivare così tante volte al tiro. Al 35′, il fattaccio: lancio in profondità per Ronaldo che, appena sfiorato da Jonny, si tuffa – anche piuttosto goffamente – in area. Undiano Mallenco ci casca e concede il rigore, ovviamente realizzato alla perfezione dal Pallone d’Oro in carica. Il Madrid prova a sbloccarsi, Sergio Alvarez è bravissimo a distendersi sul sinistro piazzato di James. All’intervallo è 1-0.
Il colombiano chiede il cambio a inizio ripresa, appena sente un fastidio muscolare (entra il fischiatissimo Arbeloa, palesemente fuori condizione). Alvarez nega il raddoppio a Bale (anche se il sinistro del gallese è potente ma centrale) ma al 64′ arriva comunque il 2-0: Kroos, altra gran partita, prova a combinare con Ronaldo, il pallone – dopo un rimpallo – si impenna e cade a “candela” sui piede di Cristiano: il portoghese non ci pensa su due volte e batte al volo, tiro perfetto e gol da cineteca. La doppietta non accontenta di certo il portoghese che, all’81’, raccoglie il perfetto assist di Marcelo e insacca a porta vuota. Ancelotti lo toglie poco dopo per la standing ovation, lui prima fa il broncio poi sorride e abbraccia il tecnico italiano. E’ una serata di festa, altroché.