CHELSEA-TOTTENHAM 3-0 – E chi lo ferma più? Il Chelsea resta imbattuto, strappa il quattordicesimo risultato utile consecutivo in Premier e trova tre punti importanti per la classifica e ringalluzzire ulteriormente il morale. I londinesi, infatti, hanno dato l’ennesima prova di forza, dimostrando la propria grandezza anche senza l’apporto di Diego Costa, stella indiscussa della capolista. Ma con un Drogba così, freddo, lucido ed eternamente superbo, anche l’assenza dell’ispano-brasiliano non viene avvertita. Eppure, nei primi quindici minuti è stato il Tottenham a fare la partita e a sfiorare il vantaggio in un paio di occasioni, una, clamorosa, con Kane. Una volta subito il goal, però, gli Spurs hanno palesato i soliti, arcinoti vizi, mettendo una fragilità psicologica non degna di una squadra che, perlomeno a parole, punta ad entrare fra le prime quattro del torneo. Fragilità dovuta, perlomeno in parte, alla confusione mentale di Pochettino, che conferma evidenti limiti nel leggere la partita in corsa, virtù, invece, del collega portoghese rivale di giornata. La sconfitta a Stamford Bridge era comunque preventivabile. Battere questo Chelsea, d’altronde, costituisce al momento una vera e propria impresa.
PRIMO TEMPO – Contrariamente a quanto pronosticato alla vigilia, nei primi minuti è il Tottenham a proiettarsi costantemente nella metà campo avversaria. E al settimo, va vicinissimo al vantaggio: Lennon crossa in mezzo all’area di rigore in direzione di Kane, che stacca di testa e colpisce la traversa a Courtois battuto. Il Chelsea prova a reagire, ma a rendersi pericoloso è sempre il Tottenham: Kane ruba palla a Cahill, entra in area e lascia partire un sinistro ad incrociare il secondo palo che termina fuori di un non nulla. La partita non concede un attimo di tregua e diverte il folto pubblico presente sugli spalti. Nel primo quarto d’ora, però, i ruoli sembrano essersi ribaltati: gli Spurs fanno la partita; i Blues cercano di rendersi pericolosi in contropiede. La squadra di Mou, però, reagisce. Bella combinazione palla a terra Wilian-Drogba-Fabregas, chiusa con un tiro poco angolato dello spagnolo, neutralizzato senza troppo problemi da Lloris. Dopo solo sessanta secondi, i Blues passano in vantaggio: superbo triangolazione fra Drogba e Hazard, rifinita dal belga con un sinistro che beffa Lloris.
Gli Spurs sono allo sbando. Altri tre giri di lancette e i locali raddoppiano: Willian raccoglie un rinvio errato di Lloris e serve Oscar, che, a suo volta, inventa un filtrante per Drogba, bravo a concretizzare l’assist del brasiliano con un preciso piatto sul primo palo. In sette minuti cambia completamente la fisionomia del match. Al minuto ventidue, Chelsea avanti di due reti: gli Spurs sono in ginocchio. La squadra di Mourinho diventa padrona indiscussa del campo, annienta la compagine di Pochettino e tiene costantemente il pallone fra i piedi. Gli ospiti, di fatto, si fanno notare solo per una conclusione di Mason, neutralizzata in tutta tranquillità da Courtois. Nelle battute conclusive, Chiriches perde ingenuamente palla, Oscar la recupera e serve Willian, che conclude in porta di destro senza cogliere impreparato Lloris.
SECONDO TEMPO – La ripresa prende avvio con un cambio nelle file locali: fuori Cahill, dentro Zouma. Nei primi minuti della ripresa, un cartellino giallo per parte: Chiriches (fallo su Hazard) per gli Spurs, Matic per i Blues. Al sesto, spunto di Eriksen, autore di un bel destro che termina alto di poco sopra la traversa. La manovra degli ospiti risulta lenta e impacciata. Pochettino prova a rivitalizzare i suoi con un doppio cambio: Paulinho e Chadli entrano sul rettangolo verde in luogo di Mason e Lennon. Le mosse tattiche attuate dal tecnico argentino, però, non portano gli effetti sperati. Il Tottenham domina nel possesso palla, ma lo stesso è lento, prevedibile, e non porta ad alcuna concreta occasione da goal. Al ventitreesimo, standing ovation per Drogba, che lascia il posto a Remy; per l’ivoriano altra stupenda partita, condita da un assist e un goal.
Il Tottenham è alla corde. E il Chelsea preme per chiudere definitivamente i conti. A poco più di un quarto d’ora dal termine, la squadra di Mourinho cala il tris con Remy, bravo nel finalizzare al meglio un assist di Azpilicueta. I ritmi inevitabilmente calano, ma la squadra locale non sembra ancora sazia. Ottima chance per Oscar, che arriva al limite dell’area ed esegue un tiro senza trovare lo specchio della porta. Nelle battute conclusive, splendido spunto personale di Willian, concluso con un destro che costringe Lloris ad un difficile intervento in presa passa. Al triplice fischio, Stamford Bridge scatta in piedi e saluta i suoi eroi. La Premier League, al momento, ha un unico, esclusivo padrone: il Chelsea.