Russia – Un super Mordovia abbatte lo Zenit. Manita CSKA all’Ufa

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Sorpresa, lo Zenit cade a Saransk. Un risultato che nemmeno il più ottimista tifoso del Mordovia si aspettava, e che invece è uscito in Russia centrale. Un successo oltretutto meritato per l’undici di Semin, che ha a più riprese messo sotto il ben più blasonato Zenit. Pietroburghesi che hanno giocato una gara sottotono, forse penalizzati non solo dai postumi della sfida di Champions di mercoledì, ma anche dalle rigide temperature della giornata (si era intorno ai -10 gradi centigradi). Dall’altra parte il Mordovia ha fatto la sua gara, attenta in fase difensiva (solo un paio di occasione concesse agli avversari nel finale, su cui Kochenkov ha comunque fatto il suo lavoro), non disdegnando di fare sortite offensive, e sfiorando più volte il goal del vantaggio. Rete arrivata comunque nella prima frazione di gioco, grazie ad Oleg Vlasov (un passato dal 2002 al 2006 proprio allo Zenit) che si prende gioco del duo difensivo Garay-Lombaerts e batte Lodygin con una precisa conclusione mancina sul primo palo. E’ il meritato goal vittoria per i padroni di casa.

Ne approfitta il CSKA Mosca, che porta a sette i punti di distacco dalla capolista guidata da Villas Boas. Contro la neopromossa Ufa i rossoblu rischiano grosso, concedendo una colossale occasione agli ospiti con Tishkin che centra in pieno la traversa, ma poi dopo mezz’ora abbondante sbloccano la sfida grazie all’ottavo centro stagionale in Russian Premier League dell’israeliano Natcho. Da qui i padroni di casa iniziano a dilagare: una doppietta del serbo Tosic (41′ e 56′), oltre alle reti di Doumbia (59′) e Musa (88′) affossano gli ospiti, che tornano a conoscere la sconfitta dopo due 0-0 consecutivi (ottenuti contro Lokomotiv e Rostov).

Primo punto per Kuchuk da quando è ritornato sulla panchina del Kuban: i suoi impattano 1-1 tra le mura amiche contro la Torpedo Mosca. I cosacchi fanno la gara, ma difendono troppo alti concedendo troppo campo in contropiede ai bianconeri, che dopo 7′ trovano il vantaggio grazie al redivivo Bilyaletdinov. La risposta dei gialloverdi arriva intorno alla mezz’ora, con Baldè che trova il primo goal dopo il lungo infortunio che lo ha tenuto fuori negli ultimi mesi, insaccando di testa un traversone del bulgaro Popov. Il Kuban sale a quota 25 punti, mentre per i bianconeri si sale a 10, in piena zona retrocessione.

Zona retrocessione che resta caldissima, dopo i due scontri diretti che si sono disputati in apertura: venerdì Rostov ed Amkar hanno pareggiato 1-1: vantaggio ospite con il polacco Gol, che poi propizia il pareggio dei selmashi, perdendo palla in mezzo al campo e permettendo a Bukharov di guadagnarsi il rigore trasformato dallo stesso ex Rubin, Zenit ed Anzhi. Rostov a 10 punti, Amkar a 12.

Resta fanalino di coda l’Arsenal Tula con 8 punti, sconfitto in casa dall’Ural, salito a 13 ed ora a -1 dall’Ufa. Uno/due micidiale degli arancioneri sul finire di primo tempo, con Khozin e Smolov che portano il parziale sullo 0-2. Il goal al 74′ di Maslov riapre la gara, ma è alla fine utile solo per le statistiche e per un record personale: il ragazzo infatti ha segnato in tutte e quattro le categorie del calcio russo.

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Classe '94, piemontese di nascita, tra un esame universitario e l'altro segue il calcio alle temperature più improbabili, dalla Scandinavia alla vecchia terra degli Zar. Russofilo e (a breve) russofono, sogna di diventare direttore sportivo e di vivere a San Pietroburgo. Guai a disturbarlo quando gioca il Krasnodar: potrebbe uccidere.
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