Puskás Award: Il gol più bello dell’anno si decide il 1° dicembre

Puskás  Award: Il gol più bello dell’anno si decide il 1° dicembre

PUSKAS AWARD – Ogni anno la FIFA assegna, dopo una votazione popolare sul web, il Puskás Award, il premio conferito al gol più bello dell’anno.
E’ possibile votare fino al primo dicembre registrandosi sui siti internet della Fifa e di France Football. Quel giorno si scopriranno i tre finalisti tra cui verrà scelto il vincitore.

Nel 2013 vinse Zlatan Ibrahimović con una rovesciata un po’ sghemba ma davvero meravigliosa. L’occasione era l’amichevole contro l’Inghilterra vinta per 4-2 che lo vide autore di una quadripletta in rimonta. Decisamente un giorno indimenticabile.
Il premio fu istituito il 20 ottobre 2009 per volere di Blatter e viene assegnato al calciatore o alla calciatrice che abbia realizzato il gol più bello dell’anno. Quelli di qeust’anno concorrono nell’arco di tempo che va dal 3 ottobre 2013 al 26 settembre 2014.
Tra i vincitori del passato spiccano CR7 nel 2009 e Neymar nel 2011.

Diversi i criteri valutati per l’assegnazione: la bellezza del gol, l’importanza della partita, la mancanza di situazioni fortuite che ne favoriscano la realizzazione e dulcis in fundo il fair play, argomento molto caro alla Fifa e al suo attuale patròn.

In lizza quest’anno ci sono 3 gol visti ai recenti Campionati mondiali: quello dell’australiano Tim Cahill, quello di Robin Van Persie e quello di James Rodriguez. E poi i nomi illustri di Diego Costa, grazie ad una rovesciata da bomber vero, e dell’immancabile Zlatan: il suo colpo dello scorpione in PSG-Bastia non poteva mancare.
A loro si aggiunge lo svizzero Kasami, già castigatore della Juve nello scontro di andata con l’Olympiakos; ai tempi vestiva la maglia del Fuhlam e realizzò un gol assurdo al solo pensarlo: lancio dalle retrovie, stop di petto e fucilata al volo da posizione impossibile.
A completare la lista ci sono altri quattro carneadi, Hisato Sato, Camillo Sanvezzo e Marco Fabian a cui si aggiunge una calciatrice irlandese, Steph Roche, tutti protagonisti di gesti tecnici illuminanti, capaci da soli di dare un senso ad una carriera intera.