Cade l’imbattibilità della Rosaleda di Malaga in questa stagione, fortino fino ad oggi inespugnabile della banda di Javi Gracia, ma soprattutto vola il Real Madrid del nostro Carletto Ancelotti, arrivato alla sedicesima vittoria consecutiva in tutte le competizioni. Entra quindi nella storia del club merengue l’allenatore emiliano, laddove non erano riusciti due monumenti come Miguel Munoz e José Mourinho, fermati al quindicesimo successo filato.
IL MATCH – Ancelotti, per l’occasione, non sceglie un turnover ragionato dopo le fatiche di Champions in terra svizzera, proponendo la squadra migliore a sua disposizione: fuori gli infortunati Khedira e Modric, a centrocampo il Real si schiera con Kroos, Isco (grande ex della partita) e James Rodriguez a supporto del solito tridente Bale-Benzema-Ronaldo. Più indietro, difesa a 4 con Carvajal e Marcelo ai lati, Ramos e Pepe davanti a Casillas.
In casa Malaga invece, Javi Gracia deve fare a meno dello squalificato Camacho, olte che degli infortunati Juanmi e Amrabat (per lui previste 4 settimane di stop). Per provare a mantenere l’imbattibilità casalinga in questo campionato, l’ex allenatore di Osasuna e Almerìa opta per un 4-2-3-1, con Samuel Garcia, Samu Castillejo e Duda alle spalle dell’unica punta Roque Santa Cruz, autore di tre degli ultimi quattro gol del Malaga contro i Blancos.
Parte subito fortissimo il Real Madrid. Il primo pericolo alla porta di Kameni porta la firma di Gareth Bale, che da fuori tenta una conclusione che il portiere degli andalusi respinge prontamente con i pugni. Nei minuti iniziali ci provano anche James e Ramos, ma è Ronaldo ad andarci davvero vicino, con un tiro che da pochi passi trova la pronta risposta del numero uno del Malaga. Dall’altra parte Santa Cruz sembra essere il più voglioso dei suoi, con un colpo di testa che mette in apprensione Casillas.
Ma a coronamento del predominio iniziale, ecco che al minuto 18 gli ospiti passano meritatamente in vantaggio sul solito asse Ronaldo-Benzema: CR7 brucia Rosales sulla sinistra, trova al centro il francese che con l’esterno del piede destro timbra il suo ottavo gol in campionato.
I pericoli maggiori per i ragazzi di Gracia continuano ad arrivare sugli esterni, dove Bale da una parte e Ronaldo dall’altra insistono nel macinare chilometri e ad impensierire tutta la retroguardia, costretta spesso e volentieri ad intervenire fallosamente sui due fuoriclasse madridisti, come nel caso dell’ammonizione di Darder. Sugli sviluppi della conseguente punizione, CR7 inquadra lo specchio, Kameni respinge e per un soffio Benzema non trova la doppietta in tap-in, a causa dell’intervento decisivo di Rosales.
Passano i minuti ma lo spartito della gara non sembra assolutamente cambiare. Anzi, al 41′ è Bale ad insinuarsi tra i centrali del Malaga e a sfiorare il raddoppio per il Real. Decisivo ancora una volta l’intervento di Kameni, che anticipa il tocco mancino del gallese mantenendo in partita il Malaga.
Unico sussulto in un primo tempo sostanzialmente passivo degli undici di casa, la traversa centrata da Duda al 43′ su calcio piazzato da distanza siderale, che salva il vantaggio dei Blancos e manda tutti negli spogliatoi sul punteggio di 0-1.
Nelle prime battute della seconda frazione l’approccio tattico di entrambe le squadre non cambia: da una parte gli andalusi continuano ad operare una fase difensiva tutto sommato positiva, ma a non avere filtro tra centrocampo e attacco soprattutto nelle ripartenze; la squadra di Ancelotti, da parte sua, insiste nel possesso palla, continuando a creare le occasioni più ghiotte dalle fasce.
Bale prima, Ronaldo poi, riprendono da dove avevano lasciato nei primi 45′, ma non riescono a centrare la porta difesa da Kameni. Lo fa Isco lanciato in contropiede dal solito portoghese, trovando però l’ennesima risposta del portiere camerunense, sicuramente migliore in campo dei suoi. Finalmente al 60′ ha il suo da fare anche Iker Casillas, impegnato in due tempi da una conclusione velenosa di Recio, sulla quale per poco non arrivava in tap-in Santa Cruz.
Adesso il Real Madrid sembra essere in leggero affanno, sicuramente provato anche dall’impegno infrasettimanale, e i padroni di casa tentano di approfittarne. Gracia fa uscire Duda e Sergio Sanchez (infortunato al ginocchio in uno scontro fortuito con Benzema), al loro posto Horta ed Angeleri; intanto Santa Cruz si rende pericoloso in area di rigore, anticipando Pepe sugli sviluppi di un calcio d’angolo ma spedendo la palla di poco alta.
Al 72′ arriva anche la prima sostituzione di Carlo Ancelotti: fuori l’autore del gol Benzema, dentro Asier Illaramendi, per provare a dare una scossa ad una squadra obiettivamente affaticata. Scossa che effettivamente arriva, grazie anche ad una dormita colossale del duo centrale Angeleri-Welington: palla in mezzo, la retroguardia andalusa va in confusione regalando palla a Ronaldo a due metri dalla porta, che però si fa incredibilmente ipnotizzare da un Kameni ancora una volta monumentale. Sul cambio di fronte, va vicino al gol del pareggio anche il Malaga, con una conclusione da lontano che Casillas non riesce a trattenere, ma c’è Pepe a spazzare in corner sulla ribattuta.
Al minuto 83 la svolta della partita: ripartenza bruciante del Real, Marcelo lancia lungo per Cristiano Ronaldo, che di testa spizza verso Gareth Bale. Il gallese, con uno scatto devastante, stacca Boka e buca Kameni, firmando lo 0-2. Sesto centro in Liga per Mr.”100 milioni”, ottavo assist per CR7.
Passa qualche minuto, i merengue cambiano Carvajal con Varane, ma rimangono in 10 uomini per l’ingenuità di Isco, che con un contrasto da dietro si vede estrarre il secondo giallo della sua partita. Ancelotti allora corre ai ripari, lanciando in campo Hernandez al posto di Bale per contenere la pressione degli andalusi, che adesso credono di poter riacciuffare in extremis la partita. Prima Juanpi Anor mette i brividi a Casillas, costringendolo ad un miracolo su calcio di punizione. Nel secondo dei 3 minuti di recupero, poi, Roque Santa Cruz batte il capitano del Real su cross di Boka, accorciando le distanze.
Ma il tempo è troppo poco, Welington fa giusto in tempo a farsi ammonire prima del fischio finale del signor Garrido, che sancisce la storica vittoria del Real Madrid per 1-2. La squadra di Ancelotti, grazie ai 3 punti ottenuti, sale in classifica a 33 punti portando a +5 il vantaggio momentaneo sul Barcellona.