Si è ufficialmente conclusa mercoledì la stagione calcistica 2014 in Norvegia: ultimo atto è stato il ritorno dello spareggio tra la terz’ultima di Tippeligaen, il Brann, e la vincente dei playoff di Adeccoligaen, il Mjøndalen, per designare l’ultima squadra ad avere il diritto di disputare la massima divisione nel 2015. E, dopo lo shock della retrocessione dell’anno scorso del Tromsø (che quest’anno ha prontamente riguadagnato l’accesso in Tippeligaen assieme al Sandefjord), è arrivata un’altra grossa sorpresa: il Brann, squadra di blasone la cui gloria non si perde neanche nella notte dei tempi (l’ultimo scudetto vinto risale al 2007, mica tantissimo tempo fa), ha nettamente perso il doppio confronto col Mjøndalen ed ha dovuto subire l’onta di una retrocessione tanto incredibile quanto inevitabile. Il Mjøndalen si è infatti conquistato con pieno merito la promozione: dopo aver pareggiato l’andata per 1-1 a Bergen, nel ritorno in casa ha surclassato gli avversari per 3-0, un risultato che non lascia spazio ad interpretazioni: il Brann – dalla situazione economica complicata ma con una rosa comunque di tutto rispetto in cui spicca un nome non da poco come quello di Erik Huseklepp – ha chiuso nel modo peggiore una stagione da incubo, durante la quale ha purtroppo dimostrato di non essere all’altezza della massima divisione norvegese.
Quello che è successo negli ultimi due anni in Norvegia è comunque particolare: a fronte di un dibattito ormai entrato nel vivo in merito alla necessità di abbassare il numero di squadre iscritte alla massima divisione (al momento sono sedici, e tra vetta e coda della classifica il divario tecnico pare notevole), si registra anche il crollo di due squadre quotate come il Tromsø l’anno scorso ed appunto il Brann quest’anno. La Federazione Norvegese sta valutando l’ipotesi di portare la Tippeligaen a 12 squadre nei prossimi anni: ebbene Tromsø e Brann sono sicuramente tra le dodici squadre più blasonate di Norvegia, eppure negli ultimi anni non sono state in grado di salvarsi in un campionato non a dodici ma a sedici squadre. Insomma, anche in Norvegia per passare dalle stelle alle stalle può bastare davvero poco.
Tornando al Brann, la squadra di Bergen scende in “serie B” così come Sogndal e Sandnes Ulf, ed il loro posto il prossimo anno verrà preso da Sandefjord, Tromsø e appunto Mjøndalen. Con Molde vincitore della Tippeligaen ed iscritto alla prossima Champions League, e con Rosenborg, Odd e Strømsgodset qualificate all’Europa League, la stagione calcistica norvegese ha ormai emesso tutte le proprie sentenze. Domenica scorsa, nel consueto campo neutro di Oslo, è stata assegnata la Coppa di Norvegia (un evento molto atteso in questa nazione), che si è aggiudicato il Molde battendo per 2-0 l’Odd in finale. Due squadre protagoniste in campionato si sono quindi sfidate anche in Coppa, ed alla fine ha prevalso la squadra che ha vinto anche la Tippeligaen, che si è conquistata così una prestigiosa doppietta, come non accadeva dai tempi del grande Rosenborg (la cui ultima doppietta risale al 2003). Per il Molde, che ha anche vinto tre degli ultimi quattro campionati, si tratta di un bis, visto che aveva conquistato la Coppa anche nel 2013: era dal 1978 (quando capitò al Lillestrøm) che una squadra norvegese non vinceva due Coppe di Norvegia di seguito. Con questo doppio successo, a coronamento di quattro anni pieni di soddisfazioni, il Molde si afferma come squadra norvegese più forte di questo periodo, e si candida a ricoprire quel ruolo di squadra egemone in Norvegia che è stato a lungo detenuto dal Rosenborg. Per arrivare ai livelli di quel Rosenborg, però, al Molde manca ancora l’autorevolezza nelle competizioni europee, dove negli ultimi anni non ha raggiunto traguardi prestigiosi. Che sia il prossimo anno quello buono per togliersi qualche soddisfazione anche in Europa? Chissà. Per ora il Molde si gode i propri allori, così come noi ci prepariamo a godere un po’ di riposo durante le vacanze invernali. Il calcio norvegese, infatti, è adesso pronto per le ferie, e questa rubrica con lui. Si riparte nel 2015: per ora, un saluto a tutti.