La squadra di Parque Patricios, dopo lo 0-0 dei 90 minuti, supera 5-4 il Rosario Central a San Juan e conquista la Coppa Argentina, qualificandosi così alla fase preliminare del massimo torneo continentale sudamericano
UNA VITTORIA ATTESA PIU’ DI 40 ANNI
Esplode la festa a Parque Patricios, il quartiere del sud della città di Buenos Aires dove l’Huracán ha le proprie radici, la propria identità, il proprio stadio. Una festa attesa da 41 anni, da quel 1973 che coronò il Globo campione del Torneo Metropolitano, sotto la guida di quel Cesar Luis Menotti che con giocatori come Houseman, Babignton, Larrosa e Carrascosa vinse quel torneo con un gioco vistoso, anticipatore dello stile che ‘El Flaco’ instaurò più tardi nella nazionale argentina campione del mondo del 1978.
La Coppa Argentina non è il titolo di campione nazionale come lo fu l’alloro conquistato negli anni ’70, ma è comunque il primo trionfo che ‘el Quemero’ conquista da allora. E a partire da questo successo, l’Huracán avrà il privilegio di essere presente alla prima fase (preliminari) della Copa Libertadores 2015, pur non avendo la certezza di disputare il torneo di Prima divisione da 30 squadre che si giocherà l’anno prossimo tra febbraio e novembre.
La vittoria ai rigori contro il Rosario Central arriva infatti nel mezzo di un altro campionato della B Nacional dove la compagine di Buenos Aires annaspa ai margini della zona promozione: a due giornate dalla fine nella zona A, l’Huracán occupa il 6° posto (vanno in Primera le prime 5), 23 punti assieme al Santamarina di Tandil, a tre dall’Atlético Tucumán che ne ha 26 e,dietro al Globo e al Santamarina, c’è anche il Patronato a 22 con ancora qualche chance.
DIAZ, L’EROE DELLA NOTTE DI SAN JUAN
La gran figura della finale del Bicentenario di San Juan, terminata ai calci di rigore, è stato il portiere dell’Huracán, Marcos Díaz, che ha parato 3 calci di rigore nella serie che dopo lo 0-0 dei 90 minuti ha deciso il vincitore della 4° edizione della Coppa Argentina. King Kong, come è soprannominato l’estremo difensore quemero, era stato già decisivo negli ottavi di finale contro il Banfield e nei quarti contro l’Estudiantes La Plata, altre sfide di quest’edizione 2013-14 dove la squadra di Parque Patricios ha prevalso nella serie dei calci di rigore.
Partita alquanto noiosa nel primo tempo. Nella ripresa l’Huracán aveva una grandissima occasione al 30’ con Ramón Abila, ma il portiere del Rosario Central, Mauricio Caranta, chiudeva bene lo specchio sulla percussione del n°9 del Globo. Ai rigori Sebastián Abreu riusciva ad estendere la contesa alla fase ad oltranza, ma al settimo rigore Díaz alzava nuovamente la saracinesca, questa volta su Encina, e per l’Huracán la festa era solo all’inizio. Per l’allenatore Nestor Apuzzo, subentrato a Kudelka a inizio mese dopo le dimissioni del primo, è stata questa Coppa Argentina il primo trofeo della sua carriera.
Il Rosario Central invece ancora una volta dovrà aspettare per un nuovo trionfo: non vince nulla dalla Copa Conmebol del 1995.