SCHALKE-CHELSEA 0-5 – Un trionfo netto, meritato e inequivocabile: il Chelsea c’è anche a livello continentale. Prova convincente della squadra di Mourinho, trionfatrice assoluta in quella Auf-Schalke Arena che, nell’ormai lontano 2004, consacrò il tecnico di Setubal nel gotha del grande calcio internazionale grazie alla conquista della sua prima Champions League. Non c’è mai stata partita. I Blues, infatti, l’hanno sbloccata dopo centoventi secondi e condotta agevolmente per tutti i restanti novanta minuti, come testimonia (anche) il 3-0 alla fine dei primi quarantacinque minuti. Ma al di là del risultato, e degli evidenti demeriti dello Schalke, il Chelsea ha impressionato per personalità, organizzazione del gioco e fluidità della manovra, con la coppia di centrocampo Matic-Fabregas sugli scudi. Bayern e Real Madrid sono avvisate: c’è anche il Chelsea nella lotta per la conquista della coppa dalle grandi orecchie.
PRIMO TEMPO – Sin dalle prime battute si capisce chi, fra le due contendenti, ha maggiore qualità e soprattutto voglia di vincere. Dopo neppure sessanta secondi, Diego Costa va via di forza ad un difensore avversario e costringe Fahrmann ad una difficile deviazione in calcio d’angolo. Dal conseguente corner eseguito da Fabregas, il Chelsea sblocca la partita grazie a John Terry, che insacca di testa e ammutolisce l’Auf-Schalke Arena. Lo Schalke accusa il colpo e, tre minuti più tardi, rischia nuovamente di soccombere, Ivanovic, però, fallisce da posizione invitante. La squadra di Gelsenkrichen è sotto di un goal, ma resta tutta rintanata a difesa del risultato. Il merito è da ascrivere al Chelsea di Mou, padrone indiscusso del campo e bravo nella gestione e circolazione del pallone. Dopo una situazione potenzialmente rischiosa risolta da Neustadter, la squadra di Di Matteo va vicinissima al pareggio con Choupo Moting, autore di una conclusione che, complice la deviazione di un difensore avversario, si stampa sulla traversa a Courtois battuto.
L’occasiona creata dall’ex Mainz rinvigorisce i locali, finalmente più propositivi rispetto ai primi dieci minuti del match. Ma dopo cinque minuti di “orgoglio knappen“, il Chelsea torna a dominare la scena. Ci prova Diego Costa, fermato al tiro da un provvidenziale intervento di Uchida. Lo Schalke non esiste. E alla mezz’ora viene giustamente punito: Eden Hazard inventa un filtrante con il contagiri per Willian, che s’inserisce in area e fredda un inguardabile Fahrmann, protagonista di un clamoroso errore tecnico. Il raddoppio non quieta la fame di vittoria degli uomini di Mourinho, che restano padroni indiscussi del campo. A cinque minuti dal termine, Diego Costa recupera palla al limite dell’area, aggira Fahrmann, ma poi si allarga troppo e non riesce a calciare in porta. In chiusura di frazione, però, lo Schalke fa harakiri: Fabregas batt un calcio d’angolo dal lato destro, Kirchhoff stacca di testa ed insacca alle spalle di uno stupito Fahrmann. I Knappen vanno al riposo sotto di tre gol: l’Auf-Schalke Arena fischia sonoramente.
SECONDO TEMPO – Durante l’intervallo, Di Matteo opta per un cambio (fuori Kirchhoff, dentro Clemens) e rivoluzione la squadra, che passa dal 4-2-3-1 ad un più lineare e coprente 4-4-2. A tessere la fila del gioco è sempre il Chelsea, che tiene palla a suo piacimento e, di tanto in tanto, prova a rendersi pericoloso negli ultimi venti metri. Per vivere un’emozione, se tale si può definire, bisogna attendere il tredicesimo, quando Clemens penetra in area di rigore Blues e viene fermato da un provvidenziale Terry. Il Chelsea concede qualcosina ad uno Schalke inguardabile, capace soltanto di fare sterile possesso palla e poco altro. A rendersi realmente pericolosi, invece, sono sempre gli uomini di Mou: Willan crossa dalla destra, Ivanovic si coordina e lascia partire un potente destro al volo che termina alto sopra la traversa.
Inizia la girandola dei cambi: Di Matteo toglie Boateng (qualche fischio per l’ex rossonero) ed inserisce il promettente Mayer, mentre Mou sostituisce Diego Costa con Drogba. La partita prosegue a ritmi piuttosto modesti, con il Chelsea che fa buona guardia e rischia pochissimo negli ultimi venti metri. Ad un quarto d’ora dal fischio finale, Drogba, servito da Willian, infila Fahrmann per il goal del 4-0. Ma la mattanza Knappen non è ancora terminata. Passano solo centoventi secondi e i londinesi calano il pokerissimo: Drogba entra in area di rigore e, in corsa, crossa in direzione di Ramires, che insacca a porta sguarnita. Durante il minuto di recupero, Fahrmann compie un miracolo su una conclusione di Hazard ed evita di raccogliere il pallone in fondo al sacco per la sesta volta. Al triplice fischio, lo Schalke viene sommerso dai fischi dei propri tifosi. Ma contro questo Chelsea, in tutta franchezza, non sarebbe bastato neppure il miglior S04.