Italia-Albania, le pagelle. In un campionato povero di valori tecnici elevati, è facile immaginarsi un’Italia di basso profilo. Figurarsi se questa è imbottita di esordienti. Malgrado tutto, la nazionale sperimentale di Antonio Conte mostra entusiasmo e crea occasioni a ripetizione, specialmente nel primo tempo, a dispetto di un avversario in grande forma. I 26 mila di Marassi con una maggioranza albanese di tutto rispetto hanno assistito ad un match divertente e vivace.
L’Albania era in palla e a tratti, quando l’Italia ha allentato la guardia, lo ha dimostrato.
ITALIA (3-5-2)
Sirigu 6: Il portierone del Paris Saint Germain non è chiamato a grandi interventi, tranne un paio di occasioni che non gli permettono di mostrare il suo reale valore. (Dal 72′ Perin 6: Una buona uscita e poco altro per il suo esordio. Un giusto premio al campionato che sta disputando).
Moretti 5,5: Una partita tutto sommato abbastanza tranquilla, fatta eccezione per un errore in fase difensiva, che propizia un azione offensiva degli ospiti.
Bonucci 6,5: Amministra la partita con la fascia di capitano al braccio, facendo addirittura il vice-Pirlo quando la situazione lo permette. Va vicino alla rete impegnando Berisha di testa. (Dall’ 82′ Acerbi 7: Questo voto è un premio alla sua storia personale: sconfigge un tumore, torna all’attività agonistica e riconquista la nazionale. Un esempio per non mollare mai).
De Silvestri 5,5: Sebbene sia un difensore, le sue verticalizzazioni sono da centrocampista navigato. Peccato per quegli errori in disimpegno che a momenti regalano la gioia della rete alla nazionale albanese.
Antonelli 6: Tanta volontà e generosità che a volte paga un po’ di imprecisione in fase di impostazione.
Parolo 6: Caparbio come pochi a centrocampo, ha personalità da vendere: per lui ci vuole una prova con una nazionale di spessore maggiore. Alla prima occasione spara un missile da fuori che Berisha para.
Aquilani 6,5: Ha classe ed esperienza: c’è lo zampino suo quando l’Italia alza il suo baricentro costringendo gli albanesi nella loro metà campo.
Bertolacci 7: Preciso ed essenziale nei passaggi, osa nel momento giusto. Un esordio di tutto rispetto per il giovane fantasista del grifone rosso-blu.
(Dal 70′ Bonaventura 6: Molto volentoroso, buone idee ma imprecisione nelle conclusioni. In un’amichevole con poca pressione psicologica si pretende qualcosa di più).
Cerci 7,5: Vuole impressionare Conte e ci riesce. Suggerisce, salta sempre l’uomo e finalizza. Sempe nel vivo dell’azione, è certamente lui il migliore in campo.
(Dal 77′ Gabbiadini sv: Ha un buon mancino pregevole e si nota, ma quei pochi minuti non bastano per un voto.
Giovinco 6,5: L’attaccante bianconero è in ottima condizione e ha un conto in sospeso con la buona sorte: prodigo di iniziative ardite cui non corrisponde la medesima fortuna in fase realizzativa. Siamo curiosi di vederlo in coppia con Pellè. (Dal 65′ Okaka 7: Grande prova all’esordio: sfiora il gol appena entrato con una girata da rapace dentro l’area di rigore. Poi bagna il debutto con una rete in colpo di testa da calcio d’angolo).
Destro 6: Partita molto generosa la sua, caratterizzata da un grande pressing. Sa che è una grande occasione per salire nelle gerarchie di Conte e fa di tutto sfruttarla, peccato che in un paio di occasioni molto propizie non riesca a timbrare il cartellino. (Dal 65′ Matri 6: Non ha molto tempo per farsi notare e non gli arrivano un gran numero di palloni. Quelli che tocca però, sono sempre amministrati con saggezza).
Conte 7: I numeri parlano chiaro: 6 partite, 5 vittorie e 1 pareggio. Desidera solo continuare a lavorare su questa strada. Sa premiare chi si allena con umiltà ed entusiasmo, regalando l’esordio a tanti giovani giocatori. Fa entrare anche Acerbi, il difensore del Sassuolo che ha sconfitto un cancro: solo per questo meriterebbe un voto positivo.
ALBANIA (4-5-1)
Berisha 6,5: Gli interventi strepitosi si susseguono un dopo l’altro. Se l’Albania riuscisse a strappare un pareggio, lui ne sarebbe il principale artefice. Sfortunato sul gol di Okaka, tradito da una deviazione del neo-entrato Salihi.
Hysaj 6: Il difensore roccioso soffre più del solito la straripanza atletica di Antonelli. (Dal 74′ Ajeti sv: poco da rilevare a parte qualche intervento falloso di troppo).
Cana 7: Capitan Cana comanda la difesa ed infonde sicurezza ai suoi compagni di reparto come un vero leader deve fare.
Mavraj 5,5: Fa quello che può per arginare le folate di Giovinco, ma a volte si trova in difficoltà per la differenza di passo.
Agolli 5,5: Appare un po’ timoroso, forse affaticato. Non è il giocatore visto contro la Francia.
Lila 6: Ci tiene a fare bella figura e di suo ci mette qualche pregevole azione, non ultima quella che lo porta al cross dopo essersi liberato in mezzo ad un paio di azzurri. (Dal 90′ Valdet sv: De Biasi gli regala una presenza).
Abrashi 6: Non molla niente, lotta con orgoglio e tenta di arginare il possesso palla del centrocampo azzurro. (Dal 71′ Shala sv: Si vede troppo poco per esprimere un giudizio).
Memushaj 6: Fa di tutto per impedire di fare il suo gioco al centrocampo italiano. Corre molto, a volte un po’ vuoto.
Leniani 6: Nel primo tempo si dà da fare. Nel secondo esce un pò dal gioco in virtù del fatto che i suoi giocano con più insistenza sulla fascia opposta. Manca di lucidità in un duello a distanza ravvicinata con Sirigu che lo ipnotizza. (Dal 86′ Balaj sv: Il giustiziere del Portogallo ha troppi pochi minuti a sua disposizione per ripetersi con una grande. Ma siamo certi che in cuor suo covasse questa speranza, seppur remota).
Kukeli 5,5: Si vede a sprazzi sulla fascia destra, soffre l’aggressività di Parolo. (Dal 66′ Roshi 5,5: Rapido e tecnico, da interno destro non incide come vorrebbe De Biasi).
Cikalleshi 7: Il migliore degli albanesi è lui: un tiro al fulmicotone si stampa sul palo destro, vicino al sette, con Sirigu immobile. Dimostra grande tecnica ed è un piacere vederlo controllare la palla al volo. Questo è calcio vero. (Dal 78′ Salihi sv: La sua sfortunata deviazione da calcio d’angolo propizia la rete di Okaka. Poco altro da rimarcare).
De Biasi 6: La sua nazionale non osa quanto dovrebbe ma quando arretra chiude molto bene le linee di passaggio costringendo gli azzurri ad un lungo e spesso sterile possesso palla. Nel complesso ha dato un buona impostazione tattica alla sua squadra.
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