Il Portogallo batte l’Armenia col fiatone, ma almeno un’altra Albania è evitata. A Faro la nazionale di Fernando Santos (alla terza panchina da ct dei lusitani, dopo i 4 anni da ct della Grecia) vince grazie a una rete di Ronaldo a poco più di un quarto d’ora dalla fine. Poche le note positive, lo scossone dopo l’esonero di Paulo Bento non è arrivato; e la vecchia guardia è sempre lì, con tutti i suoi pregi (sempre di meno) e difetti (tanti).
Il Portogallo ha comunque rimesso in piedi la situazione nel girone, cominciato con la clamorosa sconfitta in casa contro l’Albania e proseguita con la vittoria in Danimarca in extremis targata CR7. L’Armenia non andava però sottovalutata: nonostante gli ex sovietici abbiano vinto solo una volta nel 2014 (in amichevole contro gli Emirati Arabi), sono reduci dal pari interno contro la Serbia (gol allo scadere di Tosic) e più in generale da un sorprendente girone di qualificazione al Mondiale 2014, impreziosito dal pari in trasferta in Italia e dalle incredibili vittorie in Repubblica Ceca e Danimarca (4-0).
Fernando Santos si affida alla vecchia guardia: Bosingwa terzino destro, Carvalho-Pepe al centro della difesa, Tiago a centrocampo, con Ronaldo e Nani in attacco c’è Postiga. Usato sicuro, forse troppo usato nel caso soprattutto di Postiga: inspiegabile l’utilizzo della punta del Deportivo, ormai da anni lontano dai livelli (nemmeno tanto stupefacenti) delle sue migliori stagioni. L’unica novità è il debutto del terzino 20enne del Lorient, Raphael Guerreiro, mamma francese e papà portoghese. Sarà una delle note liete della serata lusitana. L’Armenia recupera in extremis Mkhitaryan, con lui ovviamente c’è Movsisyan, attaccante dello Spartak Mosca.
Ti aspetti un Portogallo d’assalto, è la prima interna di Fernando Santos; ma i lusitani, come accade troppo spesso, cominciano al piccolo trotto. La buona giocata all’altezza del vertice sinistro dell’area di rigore di Cristiano Ronaldo, chiusa dal diagonale respinto da Berezovskiy, è l’unico squillo dei primi 25 minuti. E’ l’Armenia, anzi, a rendersi più pericolosa in fase offensiva: Mkhitaryan, in particolare, semina il panico nella retroguardia di casa, deve pensarci Carvalho a stenderlo al limite. Sulla punizione seguente, attento Rui Patricio che devia la conclusione velenosa del calciatore del Borussia Dortmund. Il portiere dello Sporting Lisbona è bravo anche sul diagonale di Movsisyan. Insomma, c’è più Armenia in campo. Il Portogallo è spinto dalle folate offensive di Guerreiro (qualità e personalità), Ronaldo spreca un paio di punizioni interessanti, Moutinho non inventa e Bosingwa è protagonista di un paio di buone giocate sulla destra.
Chi proprio è fuori dal match, facile da prevedere, è Postiga, sostituito a inizio ripresa da Eder. Il cambio dà una bella spinta ai padroni di casa che si rendono subito pericolosi con un colpo di testa di Nani deviato sulla traversa da Berezovskiy. L’ex Manchester United cresce, Ronaldo prova a inventare. L’Armenia, col passare dei minuti, rinuncia alla fase offensiva e si arrocca alla difesa del punto. Nonostante la pressione più costante, stentano ad arrivare occasioni. Tanto che il vantaggio firmato da Ronaldo al 72′ è quasi inaspettato: diagonale di Quaresma, entrato da due minuti, respinta centrale di Berezovskiy, difesa che dorme prima sul tocco di Nani e poi su Ronaldo che, praticamente sulla linea, riesce a ribadire in rete. Fernando Santos tira un sospiro di sollievo. I lusitani sfiorano il 2-0 con Eder che prima non riesce a ribadire in rete l’assist di CR7 poi colpisce un palo di testa su azione d’angolo; Rui Patricio, poco prima, è attento sulla conclusione dalla distanza di Sarkisov. Finisce 1-0, è ancora Ronaldo a regalare i tre punti: il Portogallo scavalca l’Albania e si piazza alle spalle della Danimarca, vittoriosa in rimonta in Serbia.