Lo Zurigo si vendica del match della gara di andata vincendo tre a due (primo trionfo in assoluto contro un club spagnolo) e agganciando l’Apollon in classifica, contro un Villarreal che trova la terza sconfitta consecutiva stagionale, record negativo dell’era Marcelino. Una sconfitta che conferma il pessimo momento di forma di una squadra con poche idee offensive e molti problemi difensivi. Stavolta giocano quasi solo panchinari, ma più che un’attenuante sembra un’aggravante ai capi di imputazione del tecnico asturiano che ora ha perso la testa della classifica del girone. Il Mönchengladbach espugna Limassol e sorpassa il Sottomarino giallo in attesa dello scontro diretto al Madrigal. Il passo falso in terra elvetica è l’ennesima delusione che oltre ad avere risvolti psicologici complica materialmente il cammino internazionale. La squadra di Marcelino avrebbe potuto assicurarsi la testa del girone pareggiando a Zurigo e la sfida col Gladbach salvo vincere a Cipro, adesso invece bisognerà necessariamente battere i teutonici per evitare che l’ultima giornata sia decisiva e soprattutto per poter ambire alla prima posizione che garantirebbe un sorteggio meno infausto ai sedicesimi.
Marcelino manda in campo una formazione imbottita di giovani con il solo Vietto relegato in panchina in virtù della coppia Giovani-Gerard Moreno, mentre Urs Meier risponde un 3-4-2-1 che ha in Chikhaoui e Buff i trequartisti di inserimento alle spalle di Etoundi. Ma di fatto succede tutto nel giro di dieci minuti. Al 20′ il Submarino rompe il ghiaccio da calcio d’angolo: Espinosa la butta in mezzo e Tomás Pina la insacca di testa, ma i padroni di casa si svegliano e replicano immediatamente. Nell’azione successiva lo Zurigo risponde con la stessa arma, Schönbächler crossa dalla sinistra, Victor Ruiz salta a vuoto, Juan Carlos va a farfalle ed Etoundi la insacca con un colpo di testa che accarezza il palo e gonfia le rete. Passano pochi minuti e al 24′ il Villarreal torna in vantaggio, Gerard Moreno prima c’entra la traversa su un bel tiro di prima intenzione, poi sugli sviluppi dell’azione Adrián Marín gliela riconsegna e l’attaccante amarillo la sbatte in rete con un sinistro di controbalzo da grande punta. Non bisogna attendere che un paio di giri di lancette per il nuovo pareggio: Buff calcia una punizione insidiosa sul secondo palo dove Djimsiti la tocca quanto basta per confondere un incerto Juan Carlos e vedere la sera depositarsi in porta: due a due, e tutto da rifare. Al 29′ arriva il sorpasso elvetico: Elvedi sfrutta il pertugio lasciato a sinistra da Adrián Marín per imbucare al centro dove Chikaoui apre il piattone e rilancia le speranze dei suoi. Il Villarreal prende il terzo gol in meno di otto minuti, non gli era mai successo in Europa, il peggior primo tempo capitò in terra tedesca contro il Wolfsburg (il 25 febbraio 2010, quattro anni e mezzo fa) quando incassò tre reti al duplice fischio, ma contro un avversario di tutt’altro spessore.
Di fatto i secondi 45 minuti sono una pura formalità, si rivede il Sottomarino giallo delle ultime gare di campionato: padrone del campo ma non del risultato, volenteroso ma sterile, inconcludente, frustrato. La mossa audace di Marcelino è quella di giocarsi l’ultima mezzora con le tre punte inserendo Vietto al posto di Espinosa, ma con questo assetto da queste parti non si è mai giocato e lo si vede. I disperati tentativi di rimettere qualche titolare come Bruno e Chéryshev arrivano troppo tardi, in una fase di gara in cui lo Zurigo pensa solo a chiudersi ed eventualmente ripartire. Le chiavi del centrocampo sono affidate a Jonathan dos Santos, che a differenza di Manu Trigueros, perde più palloni e ne imbuca di meno, la squadra semplicemente non gira. In tutta la ripresa il Villarreal non crea nessuna occasione nitida da rete perché non è capace di entrare in area di rigore palla al piede, il 3-4-1-2 di Urs Meier in fase di ripegamento diventa un 5-4-1 con gli esterni che si abbassano difensori, raddoppiando sugli esterni e creando densità nelle vie centrali. Gli unici squilli arrivano con Rukavina, che a 20′ dal termine colpisce l’incrocio con un tiro dalla lunga distanza, e con Chéryshev che tenta un colpo di testa da troppo lontano per far male. La squadra di Marcelino non trova varchi e finisce per fare una circolazione orizzontale che spesso e veolntieri si spegne con traversoni al centro, dove il più alto è Giovani con i suoi 178 cm. D’altronde il Submarino non aveva mai segnato tre reti lontano dal Madrigal su suolo europeo, e oggi non fa eccezione.
Nell’altra gara del gruppo A il Mönchengladbach vince ma soffre più del previsto a Limassol. L’Apollon disputa un discreto primo tempo ma va sotto nella ripresa. Al 56′ ci pensa Raffael a portare in vantaggio gli ospiti su assist di Thorgan Hazard, fratello minore di Eden, asso del Chelsea. I ciprioti non gettano la spugna continuando a lottare con una discreta regolarità ma i maggiori pericoli arrivano dall’altra parte, come quando lo stesso Hazard colpisce un legno a venti dal termine. Nel finale l’esito dell’incontro resta in bilico finché al 95′ Herrmann, su invito di Hahn, pone fine alle ostilità con il definitivo 0-2. Adesso la classifica dice Borussia M’Gladbach 8 punti, Villarreal 7, Apollon e Zurigo 4; nella prossima giornata come già detto il Sottomarino giallo ospiterà i tedeschi mentre gli elvetici ospiteranno i ciprioti.