Crystal Palace-Sunderland 1-3: Fletcher castiga Selhrust Park e allontana la crisi

Nel Monday Night della decima giornata il Sunderland risorge dalla crisi delle ultime giornate espugnando il Selhrust Park di Londra grazie ad una doppietta di Steven Fletcher e al sigillo di Jordi Gomez. Crystal Palace vivace ma troppo poco cinico, che paga le disattenzioni difensive e la pochezza nel concretizzare la mole di gioco creata.

Black Cats reduci dai 10 gol subiti nelle ultime 2 gare casalinghe (pesa l’8-0 subito dal Southampton) ma con tanta voglia di scacciare i demoni della terza sconfitta in altrettante uscite, Eagles alla ricerca di una vittoria dopo il pareggio rimediato con il WBA, gara in cui i ragazzi di Warnock erano sopra di 2 gol e che recriminano per alcune decisioni arbitrali. Diamo un’occhiata alle formazioni: moduli speculari, classico 4-4-2 per entrambe le squadre: Warnock schiera la coppia Campbell-Chamakh con Bolasie e Zaha sulle fasce, Poyet risponde con Wickham e Fletcher con Buckley sulla destra e Jordi Gomez sulla corsia mancina.

Sotto l’acceso entusiasmo di Selhrust Park la gara è fin dalle prime battute viva, frizzante, latitano invece le occasioni da gol: reclamano un rigore i padroni di casa per palese atterramento di Vergini su Campbell dopo 30 secondi, Dowd lascia correre. Per trovare la prima vera occasione da gol dobbiamo aspettare ben 31 minuti, con l’episodio che coincide con il gol del vantaggio ospite. Van Ahnholt sfugge alla trappola del fuorigioco e offre un cross morbido a Fletcher che con un’incornata debole ma precisa coglie in controtempo Speroni e tutta la difesa avversaria. 0-1, con quello che di fatto è il primo tiro in porta del Sunderland. Altro episodio dubbio nell’area ospite, lo stesso Van Ahnholt, autore dell’assist atterra Zaha in area, anche stavolta Dowd non fischia. Sul contrasto il difensore olandese sarà costretto al cambio per una presunta lussazione alla spalla, al suo posto dentro Wes Brown. Nel finale di prima frazione ci prova Vergini, ma sulla sua girata è puntuale la risposta coi pugni di Speroni.

La ripresa si apre con le Eagles catapultate in avanti alla ricerca del pareggio: troppo fallosi gli ospiti che capitolano dopo 10 minuti, azione di Zaha che trova Campbell, Pantillimon salva ma sul controcross Wes Brown (non nuovo ad ogni genere di autogol) anticipa tutti ed infila il proprio portiere. I ritmi si alzano, rialzano la testa gli ospiti sempre con Vergini servito da Brown, che impegna il connazionale Speroni dalla distanza. Girandola di cambi, dentro Altidore per Wickham e Puncheon per Chamackh, nullo il loro impatto sulla gara. Continuano a premere i padroni di casa, ma in una fase di stanca della partita sono i Black Cats a trovare l’affondo decisivo. Minuto 79, Buckley converge verso il centro e serve Jordi Gomez (finora un’ombra) che prende la mira e trova l’angolino basso per il suo primo gol con la nuova maglia. Non finisce qui, perché il neoentrato Bridcutt scippa Puncheon del pallone, imbecca Fletcher che punisce Speroni e chiude definitivamente i giochi. Nel finale espulso il capitano dei padroni di casa Jedinak, che lascia i suoi in 10 nei minuti di recupero.

I Black Cats riscattano così le 2 sconfitte con Southampton e Arsenal e salgono a quota 11, scavalcando proprio i rivali odierni e abbandonando le paludose zone basse. D’altro canto, gli uomini di Warnock pagano la scarsa concretezza del reparto offensivo (Bolasie su tutti) e rimangono imbrigliati a quota 9 punti, al terzultimo posto a pari del Leicester.

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24 anni, appassionato di sport a tutto tondo (football americano, basket, golf e ovviamente calcio), letteratura, film e auto. Dopo aver conseguito la maturità linguistica, lavoro attualmente per una multinazionale metalmeccanica, mi occupo di calcio estero per passione ed amore per il rettangolo verde.