CLASSIFICA: 28 punti Steaua Bucarest; 26 Cluj; 24 Petrolul; 22 Dinamo Bucarest, Targu Mures; 21 Astra Giurgiu, Botosani; 16 Brasov, Craiova; 14 Gaz Metan; 13 Viitorul, Ceahlaul; 12 Univ Cluj; 11 Pandurii, Chiajna; 9 Rapid Bucarest; 6 Iasi, Otelul
Puntate precedenti: agosto-settembre
In Romania ci eravamo lasciati al settimo turno, ora ci troviamo al dodicesimo; è cambiato molto in un campionato dai valori tecnici non eccelsi ma equilibrati e dalle panchine fragilissime (già 12 gli allenatori esonerati da inizio torneo!). In vetta comanda sempre lo Steaua ma ora i rossoblù sono solitariamente in vetta e non più accompagnati dall’Astra in piena crisi e crollati ora al sesto posto. Le avversarie più vicine ai campioni in carica sono ora il Cluj (avevamo detto di stare attenti al club della Transilvania) e il solito Petrolul che non ha patito più di tanto il divorzio da Razvan Lucescu.
Lo Steaua è la solita macchina da gol (dieci negli ultimi cinque turni) sempre lucida negli scontri diretti (vedi la vittoria in rimonta in trasferta sul campo del Petrolul) e con giocatori in grado di vincere da soli qualsiasi match come Sanmartean, Chipchiu e il bomber Keseru (capocannoniere del torneo con 11 gol in 12 match); unico neo per mister Galca? i troppi infortuni e una panchina non adeguata a farne fronte. A Cluj bravo mister Miriuta (tecnico di valore l’ungherese, gran motivatore, che di fatto ha iniziato ad allenare seriamente da un anno e mezzo) a tenere unito l’ambiente dopo la deludente eliminazione dai preliminari di Europa League per mano della modesta Dinamo Minsk; dopo la striscia di sei vittorie consecutive tra la quarta e la nona giornata (14 reti fatte e solo tre subite) i Ferrovieri hanno comprensibilmente frenato perdendo sul campo del neopromosso Targu Mures e pareggiando negli ultimi due turni in trasferta ma restano gruppo solido con alcune buone individualità (il terzino mancino portoghese Camora, il nuovo centrale Larie e la punta francese Tadè l’anno scorso oggetto misterioso ma esploso in questo, 9 gol in 9 presenze). Il Petrolul, come detto, ha ben metabolizzato l’addio a mister Lucescu (non sorprendente perchè sempre minacciato dal suo arrivo a Ploiesti in verità) e sebbene l’arrivo dell’esperto traghettatore Gheorghe Multescu (62enne ex Dinamo, Astra, Gaz Metan e anche già a Petrolul ma mai più che per pochi mesi) non abbia acceso gli entusiasmi dei tifosi gialloblù, ha però portato subito risultati: tre vittorie, un pari a reti bianche sul campo dell’Astra e una sconfitta anche immeritata in casa proprio contro lo Steaua, il tutto mettendo in mostra una solida difesa (un solo gol al passivo nelle ultime quattro uscite, grande apporto di esperienza per due vecchi brasiliani, il portiere Pecanha e il centrale Alves) e un attacco frizzante e imprevedibile (nonostante l’infortunio al fantasista uruguagio Albin e l’addio a Mutu finito in India) grazie alle giocate del portoghese Teixeira, all’esterno Astafei e al bomber della nazionale israeliana Toto Tamuz (a quota 9 reti in campionato).
Seguono in classifica compagini che sebbene matematicamente pretendenti al titolo, non sembrano averne i requisiti tecnici e/o mentali: la Dinamo Bucarest di Stoican è troppo discontinua (capace di vincere nettamente 3-0 il derby col Rapid in trasferta, ma che poi pareggia in casa col Craiova e batte il Pandurii solo a tempo scaduto) ma che si gode l’ottimo momento dell’ex Sassuolo Alexe (4 gol e 4 assist negli ultimi sei turni); il neopromosso Targu Mures è l’autentica sorpresa stagionale e protagonista di un esonero quantomeno curioso, quello di mister Falub esonerato alla nona giornata dopo la (sola) seconda sconfitta stagionale e rimpiazzato a sorpresa da Pustai (che aveva guidato nelle scorse stagioni il Pandurii conducendolo fino all’Europa) che sta portando avanti il buon lavoro del predecessore riuscendo a centrare addirittura due vittorie casalinghe contro le prime due della classe, Steaua e Cluj, con una fase difensiva irreprensibile (un solo gol subito); sorprendente anche la posizione del Botosani, alla seconda stagione assoluta nella massima serie, ben guidato da mister Grozavu e ad oggi in piena striscia di sei risultati utili consecutivi trascinato dall’ala mancina olandese Martinus (due gol e quattro assist negli ultimi cinque turni); in discesa invece l’Astra Giurgiu che alla decima giornata ha divorziato a sorpresa da mister Isaila (divorzio consensuale visto che l’Astra aveva perso quattro volte in un mese tra campionato e Europa League) e che il giovane tecnico è stato chiamato ad assistere il nuovo commissario tecnico della nazionale Iordanescu) affidandosi al 50enne ucraino Protasov, allenatore giramondo e reduce da esperienze in Bielorussia, Kazakhistan, Russia, Grecia (anche una parentesi allo Steaua una decina d’anni fa) presentatosi con due deludenti pareggi.
In buona posizione, sopra le aspettative, il Brasov (funziona la “cura Szabo” che ha risollevato i gialloneri dopo il pessimo avvio di stagione), il neopromosso Craiova (al club biancoblu il premio del miglior cambio di panchina passando da Gane e i suoi due punti in cinque turni a mister Sandoi, capace di conquistare quattro vittorie e due pareggi), il Gaz Metan (qui resiste il giovane mister Dulca ma vittorioso solo una volta nelle ultime otto giornate) e il Viitorul (qui quattro giornate fa ha preso le redini del club di Costanza la leggenda Hagi, a cui è intitolata l’accademia giovanile del club neroblu, che ha centrato ben sette punti; la classe non è acqua nemmeno in panchina pare). Sul fondo della classifica stupisce trovare il Pandurii (due sole vittorie finora per il club l’anno scorso in Europa League e molto ridimensionato per problemi societari) e il Chiajna (stesso discorso del Pandurii), per nulla invece le neopromosse Rapid Bucarest (esonerato Ganea si è richiamato al capezzale l’ex tecnico e ora direttore tecnico delle giovanili Rada) e Iasi (qui siamo già al terzo allenatore: dopo Lacatus e Chirila, da tre turni in panchina c’è Niccolò Napoli, ex terzino di Juve e Cagliari e da sette anni allenatore adottivo in Romania, che ha finora centrato tre pari) e l’Otelul (progetto partito male con una rosa inadeguata giudata dallo sconosciuto tedesco Weiss, e anche il nuovo tecnico Selymes non può fare miracoli).
TOP 11 DEL MESE (4-3-3) – Pecanha (Petrolul); Papp (Steaua), Alves (Petrolul), Varela (Steaua), Camora (Cluj); Astafei (Petrolul), Sanmartean (Steaua), Martinus (Botosani); Tadè (Cluj), Alexe (Dinamo), Tamuz (Petrolul)
GOL DEL MESE – A 19 il fantasista Mitrita (una delle più fulgide speranze del calcio rumeno) ha realizzato un sogno. Con la maglia numero dieci sulle spalle segna un gol meraviglioso davanti al suo allenatore, un certo Gheorghe Hagi, “il” numero dieci in Romania. Un destro da posizione decentrata, un tiro a giro sul secondo palo potente e preciso (il gol del provvisorio vantaggio nel match in trasferta sul campo dell’Univ. Cluj).
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[foto Steaua tratta da: www.facebook.com/FCSBOfficial]