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Capello confessa: ‘Volevo portare Messi alla Juventus’

Fabio Capello, attuale commissario tecnico della Russia svela un segreto su Leo Messi.

Chiesi a Rijkaard se me lo prestava – ha detto Fabio Capello a Radio Barcellonavisto che loro non potevano farlo giocare avendo già tre stranieri”. La sera del 24 agosto 2005 si giocava il trofeo Gamper, da sempre un match della tradizione catalana. Di fronte il Barcellona di Rijkaard e la Juventus di Capello, che stava iniziando la sua seconda stagione alla guida dei bianconeri.

Quella partita terminò 2-2 con reti di capitan Del Piero e Trezeguet per la Juventus, Iniesta e Van Bronckhorst per i blaugrana.
Ma in quel Barcellona imbottito di Campioni, due su tutti Ronaldinho e Eto’o, Don Fabio adocchiò un ragazzino di 18 anni che all’anagrafe rispondeva al nome di Lionel Messi. “E’ capace di fare cose che altri non riescono a pensare” disse.
Nel dopo-partita, sempre l’attuale ct della Russia, disse: “Quel ragazzo è eccezionale. In campo può fare quello che vuole, non ho mai visto nessuno con le sue doti a quell’età”. Ma l’allora allenatore del Barcellona Rijkaard negò la richiesta. Quello che poi Messi ha fatto con la maglia del Barcellona è storia.

Nella sua intervista Don Fabio si sofferma anche sulla squadra favorita alla vittoria finale in Campions: “Il Real Madrid è ancora la squadra favorita, i loro attaccanti hanno grande velocità e grande qualità e quest’anno hanno rinforzato anche la difesa. Stravedo anche per il Chelsea: Diego Costa è il talento che mancava alla squadra di Mourinho, ad oggi, la squadra più affamata di successi.

E sul solito paragone CR7-Leo Messi così si pronuncia: “Sono due giocatori diversi. Cristiano è un giocatore potente, con una buona tecnica, ma non ha la qualità tecnica di Messi. Leo è un giocatore contro il quale è molto, molto, difficile giocare”.

Infine snocciola giudizi anche sull’altro grande asso catalano, vale a dire Neymar: “E’ un grande giocatore, ma io odio i calciatori che saltano in aria al primo contatto. Mi piace molto di più lo spirito dell partite di Premier”.
Un allenatore vecchia scuola Don Fabio.

Italo Profice

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