Ieri tutto il mondo guardava al Santiago Bernabeu, Real Madrid-Barcellona ha divertito, oggi è la Premier League a mostrare l’argenteria. Manchester United contro Chelsea, una classica degli ultimi 15 anni, l’Old Trafford è la cornice perfetta per uno spettacolo di questo livello. Teatro dei Sogni lo chiamano, i Red Devils per ora temono di rivivere l’incubo della scorsa stagione. Il Chelsea l’anno scorso ha fatto le prove generali e adesso è pronto per assumersi il ruolo di prima candidata al titolo. Si è parlato molto di questo match come lo scontro tra José Mourinho e Louis Van Gaal, il portoghese ha lavorato alle dipendenze dell’olandese ai tempi di Barcellona e lo considera un maestro. Due personalità forti, c’è però grande rispetto come ha sottolineato lo Special One alla vigilia della gara.
Questo l’undici iniziale del Manchester United: De Gea; Rafael, Smalling, Rojo, Shaw; Blind, Fellaini; Januzaj, Mata, Di Maria; Van Persie. I Blues rispondono con Courtois; Ivanovic, Cahill, Terry, Filipe; Matic, Fabregas; Willian, Oscar, Hazard; Drogba. Inizia un primo tempo ad alta velocità, continui capovolgimenti di fronte, Rafael ha seri problemi a contenere l’esuberanza di Hazard. A cavallo del ventesimo la gara si incendia, tre occasioni da gol, due per i rossi che con Van Persie si fanno vivi per due volte dalle parti di Courtois, attento sia in uscita che tra i pali. Nei primissimi minuti sono stati i blù a farla da padrone poi il Manchester United è cresciuto e il confronto si è fatto ad armi pari, segno del lavoro paziente che Van Gaal sta svolgendo. Colpisce la volontà di “far la cosa giusta” anche in condizioni difficili, più pragmatica come di consueto la filosofia di Mou, il contropiede è sempre arma letale.
La ripresa vede il Chelsea prendere in mano con decisione il pallino del gioco. Hazard è un genio, ne salta due, dialoga con Drogba e solo i riflessi di De Gea gli negano il gol del vantaggio. Azione determinante perché ne scaturisce il corner che porta al primo gol dell’incontro: Fabregas dalla bandierina, in mezzo stacca Drogba che piazza in rete sulla falsa riga del gol della finale Champions di Monaco. Emozioni dal sapore antico, in molti hanno storto il naso per il ritorno a Stamford Bridge dell’ivoriano, Mourinho ha ribadito che non si tratta di operazione nostalgia e il caro Didier gli ha dato ragione con un gol pesantissimo. I Blues sono squadra matura e sfiorano il raddoppio, su un’azione intelligente di Ivanovic che taglia dentro e sfiora il palo lontano con un bel tiro dalla destra.
Il Manchester United accusa il colpo, come era ovvio, ma i segnali sono incoraggianti. Alcuni automatismi sono da rivedere, ma c’è qualità e la mano di Van Gaal si vede. Van Persie non è in stato di grazia ma è lui a dover far male in avanti al 79esimo Courtois è ancora bravissimo a fermare il tiro a incrociare dell’ex Arsenal. Lo United è un cantiere, il Chelsea è già una certezza, i minuti passano e il risultato non cambia, l’inaspettato accade proprio in zona Cesarini. Ivanovic, stavolta poco “clever”, stende Di Maria e procura una punizione pericolosa. Questo fallo costa il secondo giallo al serbo, ma i dolori non sono finiti. Sugli sviluppi della punizione la palla capita a Van Persie che insacca il gol del pari a tempo praticamente scaduto.
Viene spontaneo il paragone con il Clasico di ieri, difficile paragonare spettacoli così diversi ma non esimiamo. Più alto il livello qualitativo messo in mostra al Bernabeu, a livello tattico però oggi abbiamo visto numerosi spunti interessanti. Il Chelsea ha trequartisti con piedi nobili, quelli va ben così, Mou però è riuscito a cambiare la loro testa. Tanti scappellotti hanno fatto bene a Eden Hazard e Oscar, ora giocatori a 360 gradi. Non vorremmo essere nei panni di Ivanovic ora. Un plauso a Van Gaal, molti hanno posto l’attenzione sugli acquisti milionari ma non basta questo per costruire una mentalità. L’olandese lo sta facendo, questo può essere il primo giorno del nuovo Manchester United.