La Juventus nelle ultime trasferte europee non ha fatto bene, Allegri vuole lasciarsi alle spalle la sconfitta di Madrid con piccoli cambi di formazione. Karaiskakis rovente come di consueto per spingere l’Olympiakos e l’occasione è ghiotta visto che le quattro squadre del girone si ritrovano tutte a tre punti. Bianconeri che confermano il 3-5-2, c’è Pirlo ma da sottolineare è soprattutto la presenza di Morata al fianco di Tevez. L’Olympiakos di Michel si schiara con il 4-3-3: Roberto; Elabdellaoui, Botía, Abidal, Masuaku; Maniatis, Milivojević, Kasami; Domínguez, Mitroglou, N’Dinga.
Biancorossi che partono per il piede sul pedale, Juventus mezza addormentata, al settimo minuto Buffon deve darsi da fare per negare il gol a Dominguez, ottima la sua punizione. Prudente sulla carta la formazione greca, non fa respirare il centrocampo bianconero e riparte a elastico. Dopo dieci minuti in apnea la Juve inizia a far vedere qualcosa, prima c’è lo squillo di Morata e poi è provvidenziale Elabdellaoui che salva sulla linea l’incornata di Tevez. Il pallino del gioco è in mano ai bianconeri in questa fase, il pressing greco però resta alto e ben ordinato e questo permette di non accusare mai la pressione.
Al ventesimo viene annullato – giustamente – un gol a Tevez, fuorigioco evidente, l’Olympiakos risponde con il gran tiro di Dominguez dalla sinistra. La Juventus ha poche idee, inutile girarci intorno, ce l’ha invece chiarissime la squadra di Michel che sa quel che deve fare e lo fa senza sbavature. I biancorossi bloccano le corsie, la Juventus non può giocare in ampiezza, in mezzo i centrocampisti fanno un lavoro certosino e Kasami opera tra le linee chiamando fuori i difensori. E’ proprio lui al 35esimo a realizzare il gol del vantaggio greco. Azione, bellissima, con Dominguez che serve Mitroglou, l’attaccante vede il movimento dentro di Kasami e lo mette nelle condizioni di segnare col mancino.
Gol di marca di Fulham, sia l’autore dell’assist che il goleador l’anno scorso erano insieme a Craven Cottage. Annata da dimenticare (soprattutto per Mitroglou, terminata con la retrocessione in Championship dei londinesi. La Juventus prova subito a scuotersi, manco a dirlo con una punizione calciata da Pirlo – che si farà vedere solo da palla ferma – Chiellini per poco non trova la zampata vincente. La prima frazione di gioco si conclude con i greci meritatamente avanti grazie al gol dell’ex Palermo Kasami.
Nella ripresa la Juventus alza il baricentro, concedendo chiaramente spazi per le ripartenze. Il primo a provarci è Lichtsteiner, mancino al volo che si perde a lato. Pure i greci hanno occasioni buone, un rischio che Allegri è obbligato a correre. Al minuto 57 termina la gara di Pirlo, tra le peggiori in assoluto della sua glorosa carriera, dentro Marchisio e la sua abilità negli inserimenti. Juventus protesa in avanti ma l’Olympiakos di spazi non ne lascia, ci prova Morata a creare pericoli. Al 65′ Roberto è bravissimo a parare il suo mancino, sei minuti dopo l’ex Real Madrid non trova lo specchio di testa per pochissimo. Poi un’altra occasione d’oro, stavolta è Botia a contenere lo spagnolo.
Il portiere di casa è molto bravo, Tevez all’altezza del dischetto ne saggia gli ottimi riflessi. Non si passa, Allegri inserisce Pereyra per Ogbonna e passa alla difesa a quattro. Juventus tutta all’attacco, anche un pizzico di sfortuna quando la traversa salva Roberto sull’ennesimo tentativo di Morata, anche in questo caso è comunque bravo il portiere a toccare la sfera. Giovinco in campo per l’ultimo assalto, Michel ovviamente si copre, Roberto dimostra ancora la sua bravura nel finale dicendo no a Tevez.
Finisce 1-0 per i greci (clicca QUI per vedere il gol che ha deciso il match) , che hanno meritato il risultato soprattutto per quanto fatto vedere nel primo tempo. Nella ripresa gran cuore e bravura di Roberto hanno impedito agli avversari di mettere a posto le cose. La Juventus esce dal Karaiskakis con le orecchie basse, nell’altra gara l’Atletico ha avuto vita facile, ora la corsa Champions si fa davvero complicata. Non sono ammessi ulteriori battute a vuoto.