Roma-Bayern Monaco 1-7 – Guardiola surclassa Garcia: tonfo storico per i giallorossi

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ROMA-BAYERN 1-7 – Un rullo compressore. Determinato, aggressivo, pratico, bello e concreto: il Bayern, stasera, ha dimostrato di essere una grande squadra, pronta a vincere quella Champions che due stagioni fa, nel mitico Wembley, alzò al cielo dopo aver vinto il derby tedesco contro il Borussia Dortmund. Certo, la formazione bavarese è stata aiutata da una Roma timida, forse troppa sicura di sé, sicuramente lontana parente della squadra ammirata durante la gestione Garcia. Ma contro questo Bayern, francamente, non sarebbe bastata neppure la migliore Roma degli ultimi quindici mesi. Troppo il divario fra le due squadre. Un divario che spazia dalla qualità media dei giocatori, all’abilità delle rispettive guide tecniche. Sia chiaro: Garcia è un signor allenatore, un uomo che ha risollevato le sorti di una squadra “morta” solo un anno e mezzo fa e l’ha resa bella e pratica. Ma Guardiola, ancora una volta, ha dimostrato di essere un Allenatore con la “A” maiuscola. E questo Bayern, a differenza di quello della scorsa stagione (capace comunque di vincere Bundes e Coppa di Germania, oltre ad aver centrato la semifinale di Champions), è sicuramente più suo. Un mix apparentemente perfetto fra il Barça di Pep e il Bayern di Heycknes, capace non solo di far circolare la palla ma anche di ricorrere al lancio lungo, grazie alle grandi doti balistiche di un Xabi Alonso sempre più al centro del progetto tattico bavarese. Il Bayern c’è. E la Roma, ahinoi, ne sa qualcosa..

PRIMO TEMPO – Il Bayern è aggressivo sin dai primi minuti: pressing altissimo a cercare di strozzare, sin dal nascere, la manovra giallorossa, che fatica a svilupparsi in modo armonioso a causa dalla pressione costante portata dai quattro giocatori offensivi di Guardiola. Ed è proprio uno dei giocatori del tridente offensivo di Pep a sbloccare l’incontro: Robben entra in area, disorienta Cole e lascia partire un sinistro a giro che non dà scampo a De Santics. Sono passati solo otto minuti. E il Bayern è già in vantaggio di un goal. Reazione immediata dei padroni di casa, vicini al pareggio con Gervinho, che costringe Neuer ad una difficile deviazione in angolo. Ma è solo un fuoco di paglia. Il Bayern riprende in mano le redini del match e sfiora il raddoppio con Lewandowski, che si vede respinto il tiro da un attento De Sanctis. Ora, in campo, c’è solo il Bayern. La Roma, impaurita e priva di idee, si fa schiacciare nella propria metà campo.

Il raddoppio dei Campioni di Germania, quindi, è inevitabile: Gotze triangola con Muller e batte De Sanctis con un preciso destro. Roma in totale confusione. Passano solo due minuti e Lewandowski, servito dalla sinistra da un preciso cross di Bernat, anticipa Yanga Mbiwa e mette a segno la terza rete bavarese. La mattanza, però, è lungi dal considerarsi finita. Altri cinque giri di lancette ed è ancora Bayern: Robben manda ancora una volta in tilt Cole e trafigge De Sanctis, costretto a raccogliere il pallone in fondo al sacco per la quarta volta. Notte fonda per i lupacchiotti. Ma il peggio, ahinoi, deve ancora venire. Passano solo cinque minuti dalla seconda marcatura di Robben, e il Bayern beneficia di un generoso calcio di rigore per un fallo di mano di Manolas (scusateci il bieco gioco di parole): dal dischetto si presenta Muller, che angola bene il tiro alla destra di De Sanctis e mette a segno la quinta marcatura dell’FCB. Clamoroso alla fine dei primi quarantacinque minuti: Roma zero, Bayern cinque!

SECONDO TEMPO – Rudi Garcia, nel tentativo disperato di scuotere i suoi, opta per un doppio cambio: fuori Totti e Cole, dentro Florenzi e Holebas. Guardiola, invece, non effettua alcun cambio e ripropone gli stessi undici effettivi della prima frazione di gioco. In avvio di ripresa, è sempre il Bayern a tessere le fila del gioco, nel tentativo – neanche troppo velato – di addormentare definitivamente il match. La Roma, però, ha un sussulto d’orgoglio e sfiora il goal in due circostanze nello spazio di sessanta secondi, prima con Gervinho (palo) e poi con Florenzi (miracolo di Neuer). E’ un buon momento per i giallorossi, decisamente più pericolosi grazie al nuovo assetto offensivo, con Gervinho dirottato a destra, Iturbe “finto nueve” e Florenzi largo a sinistra. A creare i maggiori pericoli alla squadra bavarese è Gervinho, autentica spina nel fianco della difesa ospite.

E’ ancora l’ivoriano, al quarto d’ora, ad andare vicinissimo al goal, Neuer, però, compie un autentico miracolo e salva sulla linea di porta. Ma cinque minuti più tardi, al termine di una bella azione corale giallorossa, Gervinho insacca di testa su invito di Nainggolan e mette a segno il gol della bandiera. Il Bayern ferito – si fa per dire – nell’orgoglio, torna alla carica e trova la sesta rete con Ribery, che – servito dall’onnipresente Robben – batte De Sanctis con un pregevole tocco sotto. Tutto finito? Macché! Due giri di lancette ed è il turno di Shaqiri, abile ad approfittare di una respinta difettosa di De Sanctis e a depositare la sfera in rete. La squadra ospite non è ancora sazia, ma nelle battute conclusive, nonostante due ottime occasioni, non riesce a mettere a segno l’ottavo goal. Finisce come nessuno, alla vigilia, si poteva immaginare: Roma uno, Bayern sette! Da non crederci.