Se la prima squadra se la passa piuttosto bene, la cantera invece non ha molto da sorridere, a iniziare dalla squadra B che è attualmente penultima nel gruppo III della Segunda División B, ma a pari merito con altre sei compagini, con una media di un punto per gara e il secondo peggior attacco della categoria. Il mini-Submarino è stato rilevato in estate da Paco López che nella scorsa stagione aveva trasformato la squadra C risollevandola dalle sabbie mobili della zona retrocessione con una rimonta da primato. Ma l’intera rosa ha subito una rivoluzione, si può dire che sia iniziato un nuovo ciclo, i pezzi pregiati hanno lasciato il club al termine del proprio legame contrattuale per poter fare il salto di categoria in Segunda: dal capitano Diego Jimenéz al centrale Lejeune, titolare al Girona, dal mediano Edu Ramos (qualcuno potrebbe ricordarlo nell’undici iniziale al Bernabéu in prima squadra) a Juan Cámara, già in gol con il Barcellona B, per finire con Juanto che con i suoi tredici gol era il miglior marcatore della squadra e ha già siglato due reti con la maglia del Sabadell, ovviamente tutti nella serie superiore. La società in linea con la propria politica orientata sui giovani ha sostituito questi elementi con ragazzi provenienti dalla terza squadra e con qualche promessa della Tercera, confermando anche quest’anno di avere la squadra più giovane dell’intera serie.
Il filial nonostante la preoccupante posizione di classifica dimostra un buon palleggio e specialmente in casa ha spesso il pallino della manovra ma poco cinismo. Questo è quello che è successo anche nell’ultima gara interna contro il Real Saragozza B, quando il mini-Submarino ha avuto possesso palla e supremazia territoriale ma poca incisività. Non è bastato portarsi in vantaggio e sfiorare più volte il raddoppio, il contropiede sistematico degli ospiti hanno chiuso il risultato su un immeritato 1-4. Il destino ha voluto che l’unica gara interna vinta sin qui sia stata quella contro l’Espanyol B allenato da Lluís Planagumá, ovvero l’allenatore amarillo delle ultime due stagioni, che non avendo trovato un accordo per il rinnovo del contratto ha preferito emigrare in Catalogna dove è in piena zona promozione con il miglior attacco della categoria (18 reti a favore in sole otto gare, ovvero cinque in più del secondo). Nell’ultima giornata invece è arrivata anche la prima vittoria esterna contro i neo-promossi dell’Atlético Baleares, che però sono il fanalino di coda della classifica, a riprova della difficoltà della squadra a trovare risultati importanti.
Ci sono comunque margini di miglioramento per il Villarreal B per una serie di motivi. Primo dei quali la grande esperienza di un tecnico che sa che significa lottare per i bassifondi di una classifica che comunque non è così tetra come si può pensare. Se è vero che la zona retrocessione prevede quattro retrocesse dirette e una previa play-out, è anche vero che le distanze sono ancora molto corte: la salvezza dista praticamente meno di un punto. Inoltre una rivoluzione della rosa e l’età media della squadra fanno presumere che il tempo giocherà a favore del Villarreal, l’amalgama potrà solo che aiutare ad aumentare il rendimento collettivo. L’esplosione di calciatori come Israel Puerto, centrale nel giro dell’under-21 spagnola, o Nahuel Leiva, autentica promessa della cantera, possono risollevare lo spogliatoio, inoltre molti altri giovani si stanno mettendo in evidenza, uno su tutti: José Naranjo. La mezzapunta in prestito dal Recreativo Huelva ha dimostrato grandi capacità e il suo apporto in fase offensiva può essere decisivo, ma oltre a lui lo stesso Adrián Marín, nel giro della prima squadra e con molta esperienza da apportare alla squadra B, può aiutare il filial a una risalita che deve condurre a una salvezza importantissima per il futuro dell’intero movimento. Non dimentichiamoci che un’eventuale retrocessione del mini-Submarino condurrebbe automaticamente la squadra C alla retrocessione.
Anche la terza squadra se la sta passando tutt’altro che bene, anzi la situazione è anche peggiore. La squadra è stata affidata a Javier Torres Gómez, volto nuovo a Miralcamp, ingaggiato a giugno dopo due buone stagioni alla guida del Valladolid B sempre in Tercera División. L’ex-terzino del Pucela assunse l’incarico nell’estate 2011 rilevando una squadra che ambiva alla promozione, avendo raggiunto per distacco un quinto posto in classifica solo l’anno prima, con un format in cui non sale di categoria nessuna squadra per via diretta ma accedono ai play-off le prime quattro. Alla sua prima stagione portò la squadra a vincere il proprio raggruppamento, ma non riuscì a centrare il salto di categoria perdendo lo spareggio decisivo contro gli andalusi del Loja, mentre l’annata successiva terminò con un quinto posto a soli due punti dalla zona-playoff dopo esservi stato quasi tutto il girone di ritorno e aver perso la quarta piazza alla penultima giornata. Adesso, al timone del Villarreal C, l’obiettivo dichiarato è la salvezza. Già l’anno scorso la squadra partì malissimo e dopo un paio di avvicendamenti (furono esonerati sia García Sanjuán che Eder Sarabia) riuscì a raggiungere una tranquilla posizione di metà classifica. Ma a causa delle politiche di promozione dei giovani l’età media è costantemente tenuta al ribasso, con annuali esodi di giocatori nella formazione B e prelevi dal Juvenil.
La squadra è attualmente il fanalino di coda del gruppo VI della Tercera avendo perso quattro delle ultime cinque partite. Il rendimento esterno è allarmante, l’unico punto sui dodici disponibili è arrivato contro l’Acero, attualmente penultimo, mentre in casa sono arrivate due vittorie che non lasciano molto spazio all’ottimismo, essendo arrivate contro le altre due delle squadre in zona retrocessione, ovvero il Jove Español e il Requena. Come per il mini-Submarino ci sono ampi margini di miglioramento che ci si aspetta possano essere conseguenza dell’amalgama di un gruppo che ancora non si conosce bene, e s’intravede qualche elemento di buone prospettive come Ramiro Guerra, nel giro della nazionale spagnola under-17, e Aleix García, entrambi interlocutori di centrocampo. Sicuramente il rendimento altalenante è un chiaro segno di difficoltà nella gestione delle gare, e lo si è visto anche nella gara contro il Torrevieja: partita dominata per tutto il primo tempo fino all’episodio rigore-espulsione che ha causato il pareggio e influenzato oltremodo la sconfitta (arrivata però solo al 93’ dopo trequarti d’ora di strenua difesa). Questo è comprensibile considerando che anche qui la rosa del Villarreal è la più giovane del girone, e molte delle società abituate a questi livelli preferiscono puntare su giocatori d’esperienza con passati nelle serie maggiori. Comunque sia per entrambe le compagini il cammino è ancora molto lungo e la dirigenza è fiduciosa in un’altra stagione soddisfacente, ma forse mai quest’anno l’obiettivo salvezza sarà un’impresa per entrambe le squadre della cantera.