Brasileirão, l’Internacional supera il Fluminense e torna -6 dal Cruzeiro

internacional fluminense

Nel match di cartello della 28° giornata del Brasileirão l’Internacional di Porto Alegre torna alla vittoria dopo due brutti stop mantenendo vivo il campionato e confermando un rendimento casalingo con la miglior percentuale di vittorie dal 2003 a oggi, ovvero da quando vige l’attuale format della lega nazionale. Sfruttando le sconfitte di San Paolo e Cruzeiro il Colorado torna al secondo posto a sei lunghezze dalla vetta e continua a sognare. Tutt’altro clima per il Fluminense che ha vinto solo uno degli ultimi sei incontri disputati e vede allontanarsi la quarta piazza, l’ultima valida per la Copa Libertadores, già distante cinque punti. La crisi della Tricolor non lascia ben sperare e la panchina di Cristóvão già scricchiola.

Abel Braga, orfano dello squalificato Nelson Dida, schiera quello che sembra una specie di 4-3-2-1 con Alex e Andrés D’Alessandro liberi di svariare alle spalle di Wellington Paulista, mentre Cristóvão opta per un più sobrio 4-5-1 con Fred unica punta e Darío Conca a inventare nelle retrovie. I ritmi sono piuttosto blandi con un Fluminense che cerca di fare circolazione ma che fa una fatica immane per guadagnare metri, mentre i padroni di casa riescono a verticalizzare con regolarità. La difesa molto alta del Tricolor permette all’estro dei due fantasisti di casa di esprimersi al meglio, amano scambiarsi la posizione e dialogare sia tra loro che con i centrocampisti che s’inseriscono. Dall’altra parte del campo Conca è stretto in una morsa preparata ad hoc da Abel Braga, perciò spesso tende ad arretrare la sua posizione per poter manovrare palloni giocabili ma l’abbassamento del suo raggio d’azione è inversamente proporzionale alla sua pericolosità. Fred riesce a lavorarsi un paio di palloni che riceve dalle fasce ma fare reparto da solo non è mai facile, specialmente se hai davanti l’Internacional di quest’anno. La miglior occasione del primo tempo – fatta eccezione per il palo di Wellington Paulista che arriva con un fallo di mano sanzionato dal cartellino giallo – arriva sui piedi di Alex quando riesce a inserirsi sul centro-sinistra, ma il suo tocco morbido a scavalcare viene salvato a un passo dalla linea di porta.

Nella seconda frazione di gioco Abel Braga si gioca la carta Nilmar, che qualcuno potrebbe ricordarlo al Villarreal al fianco di Giuseppe Rossi, neo-acquisto del Colorado e al suo secondo spezzone di partita dopo i venti minuti della precedente gara persa cinque a zero col Chapecoense, ma ancora in ritardo di condizione. Se non altro però i padroni di casa dimostrano una supremazia territoriale che permette loro di creare molte più occasioni, anche se spesso l’accorrente Alan Patrick sciupa in malo modo. La giocata vincente la trovano quei due là: D’Alessandro vede le praterie lasciate dalla difesa ospite e lancia in profondità Alex, che indisturbato si infila tra i due centrali e supera Diego Cavalieri con un pregevole pallonetto di esterno sinistro. Uno a zero. Cristóvão corre ai ripari inserendo un’altra vecchia conoscenza del calcio europeo, l’ex bambino prodigio Rafael Sobis, ma non è una mossa che offre grandi soluzioni. Le chanhce migliori della Tricolor ruotano attorno a Fred: prima di testa costringe Allison a un intervento superbo, e poi attira su di sé l’intero pacchetto difensivo permettendo a Wagner di arrivare al tiro, senza però poter esultare. Alla fine il pareggio arriva, capita nei minuti finali e, manco a dirlo, l’asse è Conca-Fred: l’argentino crossa e il brasiliano inzucca. Ma la gioia dura poco più di cento secondi. D’Alessandro trova il suo secondo assist di giornata e il neo-entrato Valdívia lo sfrutta al meglio, buca nuovamente i centrali e libera un destro che Diego Cavalieri non vede nemmeno partire. Non c’è tempo per molto altro, se non qualche fiammata del giovane Valdívia che ci tiene a sfruttare al meglio lo spezzone concessogli. C’è riuscito alla grande. Questo Internacional, forte di un rendimento convincente tra le mura amiche, può ancora giocarsela e il calendario gli arride perché disputerà altre due partite al Beira-Rio delle prossime tre.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.