Inghilterra contro San Marino, senza scomodare la retorica legata all’impari scontro tra Davide e Golia preferiamo ricordare quello che è ancora il gol più veloce mai realizzato in un incontro tra nazionali. Correva l’anno 1993, sono passati più di 20 anni da quel 17 novembre che vide Davide Gualtieri andare in rete dopo solo 8.3 secondi. Fu comunque una gara senza storia, passato lo spavento iniziale la nazionale dei Tre Leoni mise sette palloni in fondo al sacco. Il divario tra le due squadre è enorme e non potrebbe essere diversamente considerato che Wembley potrebbe contenere il doppio della popolazione sanmarinese. Manzaroli ha fatto ottime cose alla guida dell’Under 21 e sta lavorando bene pure sulla panchina della nazionale maggiore, consueta difesa a cinque con centrocampo compatto e Selva, miglior realizzatore della piccola rappresentativa, schierato come unica punta. C’è tanto Arsenal nella formazione messa in campo da Hodgson: Hart; Chambers, Cahill, Jagielka, Gibbs; Henderson, Wilshere, Milner; Welbeck, Rooney, Sterling.
Primo quarto d’ora che – salvo un paio di interventi da parte di Simoncini – San Marino riesce a passare senza grandi problemi. Il Titano si difende con ordine, al 24esimo però è proprio il portiere a rendersi protagonista, Simoncini infatti va a terra dopo un contatto con Cahill su calcio d’angolo battuto dalla sinistra, Jagielka insacca senza problemi. Inutili le (forse giuste) proteste sammarinesi. L’Inghilterra comunque non trova buoni spazi, Milner lavora un enorme numero di palloni ma la manovra stenta a decollare. San Marino fa il suo e si permette pure il lusso di un paio di ripartenze. Sul finale di primo tempo Simoncini fa un mezzo miracolo su Welbeck, un volo da applausi il suo, sul corner seguente però il generoso Andy Selva in acrobazia colpisce Rooney: penalty. Dal dischetto va il capitano inglese, legnata sulla destra e 42esimo centro in nazionale per Wayne. Due a zero, si va al riposo così.
Inghilterra non esaltante nella prima frazione, Hodgson deve aver rimesso in riga i suoi nel corso dell’intervallo perché in avvio di ripresa i Tre Leoni ruggiscono. Dentro Lallana e Oxlade-Chamberlain per Sterling ed Henderson, dopo quattro minuti Welbeck piazza il terzo gol. E’ una nazionale di stampo Gunner, lo abbiamo detto, è proprio Chamberlain a servire il compagno. Adesso la pressione inglese è pesante, San Marino e alle corde e i padroni di casa sfiorano ancora il gol. Simoncini ancora molto bravo su Oxlade-Chamberlain quando il cronometro segna un’ora di gioco, poco dopo Rooney spreca una ghiotta occasione. E’ una gara che ha poco da raccontare, se non un gol annullato all’Inghilterra, uno realizzato da Townsend e un’autorete di Della Valle su traversone di Rooney. Splendido l’atteggiamento degli uomini di Manzaroli che nel finale cercano uno storico gol a Wembley, San Marino non ha certamente sfigurato.
Un’analisi più approfondita merita la gara inglese, con gli uomini in bianco perennemente sospesi tra la supponenza della grande squadra e una forza reale non all’altezza dei propri pensieri. Abbiamo sottolineato la prova di Milner, questa è la nota più lieta per Hodgson che dovrebbe puntare sul numero sette anche contro l’Estonia, ottimo anche Wilshere, le cose che non convincono sono però di più. La squadra è questa, in attesa di nuove indicazioni dal campionato, la qualificazione all’Europeo è una necessità più che un traguardo, al momento però resta difficile immaginare grandi exploit nella kermesse europea. Il pubblico si sta disinnamorando della squadra, non dipende certo dall’assenza di trofei perché quelli mancano dal 1966, si respira un’aria sfiduciata. Manca per l’appunto la speranza, come l’Inghilterra si fosse rassegnata. Poca gente allo stadio stasera, San Marino non è la più attraente delle avversarie ma la questione è un’altra. Questa nazionale non fa sognare. Da tanto, troppo tempo.