Fino a questo momento la nuova Juventus targata Allegri non ha avuto problemi, dopo i tre gol incassati ieri dal Barcellona i bianconeri sono l’unica squadra d’Europa con la porta ancora inviolata. Un dato, certamente, è da precisare però che i grandissimi impegni debbano ancora arrivare. Il primo è questo di Champions League contro l’Atletico Madrid, finalista l’anno scorso e campione di Spagna in carica. La Vecchia Signora va a fare visita ai Colchoneros nella loro tana, stadio difficilissimo il Calderon. 4-2-3-1 per Simeone: Moya, Juanfran, Godin, Miranda, Ansaldi, Raul Garcia, Saul, Arda Turan, Mandzukic. Allegri continua sul solco di Conte e ripropone il 3-5-2: Buffon, Chiellini, Bonucci, Caceres, Evra, Pogba, Marchisio, Vidal, Lichtsteiner, Tevez, Llorente.
La Juventus iniza subito bene, Tevez e Llorente lavorano in cerca di spazi utili. In mezzo c’è enorme densità, la zona chiave dello scontro è lì, Arda Turan riesce spesso a rompere i blocchi con le sue percussioni, al ventesimo il tackle di Vidal è fondamentale per evitare guai. La Juve gioca palla a terra, buono il possesso a cominciare da Buffon, qualche errore in fase di disimpegno: Bonucci per poco non combina la frittata. A metà primo tempo c’è la prima vera occasione per l’Atletico Madrid, Buffon è attento sul tiro da fuori di Mandzukic. Azione nata da un altro disimpegno errato, stavolta è colpa di Vidal. Il croato lotta e sgomita, la sua sapienza tattica tiene in apprensione la difesa bianconera, che riesce in qualche modo a contenerlo, con le buone o con le cattive, come nel caso del giallo rimediato da Bonucci a inizio gara.
Nella seconda fase del primo tempo il possesso bianconero si fa più difficoltoso, merito del pressing colchonero. Partita piuttosto maschia, Raul Garcia esce malconcio da uno scontro con Lichtsteiner. Sale la tensione, qualche parola di Garcia all’indirizzo di Allegri, interviene Pogba e si accende un parapiglia. Nervosetto anche il Cholo Simeone, uno che con la sua carica sa elettrizzare tutto l’ambiente, il primo tempo finisce in parità. Un’occasione per parte, oltre a quella di Mandzukic c’è da registrare un tiro a giro di Pogba terminato a lato. Buona Juve nella prima fase, meno nella seconda.
Bianconeri che cercano di gestire la sfera in avvio di ripresa, l’Atletico Madrid però sa cambiare il ritmo e lo fa con il passare dei minuti. Dentro pure Griezmann, al posto di Saul, per rendere la manovra ancora più imprevedibile. La Juventus soffre in questa fase, grande pressione dei padroni di casa, Arda Turan fa ammonire Chiellini e per poco non induce Caceres all’autogol con una sassata scagliata in mezzo. Un quarto d’ora a tutta birra, Buffon attento in almeno due occasioni, poi il motore biancorosso perde giri e la Juventus rialza il baricentro. Buona prestazione di Evra sulla mancina, tra i Colchoneros in evidenza il solito Godin che di testa le prende tutte. Buffon si ricorda di lui per un golletto subito un paio di mesi fa.
In un buon momento per la Juve arriva la mazzata. Palla dalla destra di Juanfran, bel traversone che la difesa non legge bene con la palla che scavalca Mandzukic e arriva ad Arda Turan, zampata di giustezza del turco: uno a zero. Allegri passa a quattro, fuori Caceres (coinvolto nell’azione del gol) e dentro Pereyra, che nelle ultime uscite si è ben comportato. Bianconeri che provano a rendersi subito pericolosi, Raul Garcia per poco non batte Moya intervenendo su un cross di Lichtsteiner. Dentro pure Morata, che accusa qualche problema muscolare nel finale, Allegri si gioca anche la carta Giovinco ma la pressione non si traduce in pareggio.
Quattro minuti di recupero, i Colchoneros li attraversano indenni e ottengono il successo dopo la sconfitta all’esordio. La Juventus si è comportata bene ma non è riuscita a ripetere la meravigliosa prova che ci ha offerto ieri la Roma. Situazione nel girone complessa ora, ma certamente non compromessa: tutte e quattro le squadre si ritrovano a tre punti.