Il Getafe di Cosmin Contra ritrova una vittoria importantissima che stacca la squadra dalla zona retrocessione dopo un’allarmante striscia di tre sconfitte consecutive. Un match che ricorda quello dello scorso 26 aprile quando il tecnico rumeno aveva battuto sempre per uno a zero il Malaga risollevandosi, anche in quel caso, dalle sabbie mobili della classifica. Ma stavolta i boquerones avevano maggiori motivazioni e bisogno di continuare a prender punti su uno dei campi meno difficili del campionato: non sono bastati. A vincere la gara, grazie alla rete di Míchel Herrero,è stato senz’altro Contra con le sue mosse tattiche studiate nei giorni scorsi.
Il tecnico del Getafe opta per quello che può essere considerato un 4-4-1-1, sistemando la difesa con il rientro di Juan Valera a destra e il debutto di Emiliano Velázquez al centro, mentre a centrocampo le ali Diego Castro e Yoda sono alla continua ricerca di Pablo Sarabia, alle spalle dell’unica punta Baba Diawara. Nemmeno panchina per Lafita che a causa di un sovraccarico muscolare ha dovuto dare forfait per il match. Javi Gracia risponde con un 4-2-3-1 lasciando fuori Juanmi e lanciando il trio formato da Ricardo Horta, Luís Alberto e Amrabat in funzione del terminale offensivo Santa Cruz.
Fin da subito è chiaro che per togliere il controllo della zona mediana a due mastini come Darder e Camacho l’unica mossa possibile era quella di stringere i reparti e chiedere maggiore lavoro in fase difensiva alle due ali. Così ha fatto Contra, nonostante i gravi problemi offensivi – due reti nelle prime cinque è il peggior avvio di sempre per gli azulónes in Primera – deve sacrificare le ali per rinforzare il centrocampo, e l’idea è semplice quanto efficace: Yoda e Diego Castro salgono a turno, quando uno dei due va ad affiancare Sarabia, l’altro resta più accorto. Ne nasce una partita in cui i padroni di casa riescono a tenere sotto controllo la zona nevralgica del campo, ed è di fondamentale importanza nell’inerzia della gara. L’immediata conseguenza è dover scardinare una difesa che è stata capace di rimanere inviolata per tre volte in cinque gare (di cui due contro Barcellona e Athletic Bilbao) con un uomo in meno. Sembra quasi un paradosso pensare che Contra voglia invertire l’andamento di un reparto offensivo preoccupante togliendo un uomo alla manovra, ma non lo è.
Principalmente per due motivi: il primo è che avendo la supremazia a centrocampo il Getafe ha la calma di poter creare occasioni con raziocinio e costanza, il secondo è che aggredire con un uomo in meno significa avere più spazi e quando fra le linee agisce un fantasista dalle qualità di Sarabia la strategia acquista senso. Nella prima frazione di gara la strategia nella testa del tecnico romeno funziona, la sua squadra gestisce il match e quando la palla finisce tra i piedi del suo trequartista ne nasce puntualmente qualcosa di interessante. Tutte le opportunità dei padroni di casa nascono da un’idea di Pablo Sarabia che ama scambiare con i centrocampisti accorrenti e inventare geometrie con la sua grande visione di gioco. Su questa falsariga arriva il vantaggio degli azulónes: Sarabia imbuca la difesa andalusa con un filtrante per Baba Diawara che in profondità arresta la corsa e appoggia per l’accorrente Míchel Herrero. La rete del centrocampista valenziano interrompe un digiuno di 355 minuti senza gol per il Getafe.
La ripresa inizia con un mescolamento tattico da parte di entrambi i tecnici. Javi Gracia ha intenzione di riappropriarsi del centrocampo perciò toglie Camacho, già ammonito, e inserisce la qualità di Duda, mentre sulla trequarti rimette Juanmi al posto di un Amrabat evanescente. Contra risponde cambiando Baba Diawara con l’esplosività di Sammir, più adatto a una squadra che ha intenzione di ripartire in contropiede. Il Malaga ritrova fiducia grazie a Duda che può mettere a disposizione un tasso tecnico maggiore e a Juanmi, meglio rodato del compagno marocchino nei meccanismi offensivi. In fase offensiva il Malaga arriva a portare fino a cinque giocatori nell’area avversaria con il subentrato Duda che cerca il dai e vai, ma proprio quella che era stata la trovata di Contra diventa il limite del suo collega: portando tutti i giocatori offensivi nella difesa avversaria si crea molta densità e si riempiono gli spazi. Gli ospiti perciò pur avendo invertito l’inerzia del match si trovano nella spiacevole situazione di lasciare maggiori spazi in fase di ripiegamento e di intasarsi in avanguardia. Diventa perciò un monologo di traversoni e tentativi dalla distanza, il tecnico romeno resiste agli assalti andalusi chiedendo costantemente alla sua difesa di rimanere alta e togliere ulteriore campo agli avversari. Sono proprio le ripartenze dei padroni di casa a lasciare gli spunti maggiori ma l’incisività del Getafe è bassissima, ricordando al pubblico come mai abbia una media di una rete ogni due gare. Nel finale c’è giusto il tempo di espellere Wellington, reo di un intervento ai limiti su una giocata di Sammir. Cambia poco, il Malaga fa un passo indietro dopo l’impresa infrasettimanale.
(foto: marca.com)