Sporting Lisbona-Porto 1-1 – Pareggio fra Leoni e Dragoni: sorride il Benfica

SPORTING LISBONA-PORTO 1-1 – Sessantasei titoli portoghesi fra campionato e coppa nazionale. Una sfida prestigiosa che spesso, in passato, ha inciso profondamente sull’esito finale del torneo lusitano. Sporting Lisbona-Porto è, senz’alcun dubbio, una partita dal fascino che va oltre gli stretti confini nazionali lusitani, come testimoniano anche i titoli europei vinti dalle due squadre, anche se, in questo caso, a far la parte del Leone sono i Dragoni, capaci di vincere due volte Coppa dei Campioni e Coppa Uefa. Entrambe le squadre scendono in campo per conquistare i tre punti, un pareggio o una sconfitta potrebbero creare un ritardo in classifica non indifferente nei confronti della capolista Benfica, impegnata domani sul campo dell’Estoril. Moduli speculari per i due tecnici, che schierano le squadre con un 4-3-3 decisamente offensivo; grande interesse suscita  la sfida fra Nani-Quaresma, che, almeno inizialmente, si trovano faccia a faccia sulla stessa fascia.

PRIMO TEMPO – Pronti, via e lo Sporting, dopo solo novanta secondi, si porta in vantaggio: bella accelerazione di Nani che apre sulla destra per l’inserimento dell’accorrente Carillo, abile, a sua volta, a mettere il pallone in mezzo per Jonathan Silva, che insacca di testa per il vantaggio locale. Il Porto accusa il colpo e lascia campo alla squadra biancoverde, protagonista di un vigoroso avvio di partita. Al decimo, Joao Mario lascia partire una botta da fuori area a cui si oppone efficacemente Fabiano. Quattro giri di lancette ed è ancora Joao Mario, ben imbeccato da un cross dalla destra di Carillo, a sfiorare il raddoppio, ma il colpo di testa del numero diciassette termina fuori di poco. La posta in palio è alta. E il match si innervosisce, come testimonia il cartellino giallo rifilato a Quaresma per un brutto fallo ai danni di Nani.

Con il passare dei minuti, il Porto assorbe lo shock del goal subito a freddo e controlla meglio le folate offensive avversarie, che – complici degli intermedi di centrocampo votati più a offendere che a difendere – non si placano nonostante il punteggio arrida ai biancoverdi. In virtù di questo imprudente atteggiamento tatico,  alla metà del primo tempo, a causa di una banale palla persa nella metà campo avversaria, lo Sporting rischia di essere infilato in contropiede, Cedric, però, riesce a deviare di testa un cross indirizzato verso Jackson Martinez, pronto a realizzare di testa a porta sguarnita. Nell’ultimo quarto d’ora sale in cattedra Nani: al trentacinquesimo, stacca bene di testa ma non angola adeguatamente la direzione e per Fabiano è un gioco da ragazzi far sua la sfera, mentre tre minuti più tardi, servito in maniera egregia da uno straripante Carillo, impegna Fabiano con una conclusione di destro all’interno dell’area di rigore.

SECONDO TEMPOLopetegui non è soddisfatto della prova offerta dai suoi e opta per una doppia sostituzione: fuori Quaresma e Ruben Neves, dentro Tello e Oliver Torres. In campo, al di là dei cambi effettuati dal tecnico spagnolo, si vede un altro Porto in avvio di ripresa. Al terzo minuto, Casemiro s’inventa uno splendido filtrante per Martinez, che fallisce clamorosamente a tu per tu con Rui Patricio. La pressione dei Dragoni viene premiata sette minuti più tardi, quando Sarr, deviando involontariamente un cross di Danilo, si rende protagonista di un tragico autogol e consente al Porto di pareggiare i conti. Dopo pochi seconid, brutto colpo – specie in ottica Champions – per il Porto, che è costretto a sostituire Casemiro per infortunio; al suo posto, dentro Reyes. Lo Sporting prova a comandare il gioco, la qualità della manovra biancoverde, però, non è lontanamente paragonabile a quella vista nella prima frazione, complice anche un comprensibile calo a livello fisico. Silva capisce che è venuto il momento di cambiar qualcosa: fuori Carrillo (straripante nel primo tempo, evanescente nella ripresa), dentro Diego Capel.

La squadre di casa si risveglia intorno alla mezz’ora della ripresa: ci prova Adrien Silva da fuori ma la conclusione non inquadra lo specchio della porta, mentre due minuti più tardi è Slimani ad effettuare un colpo di testa respinto da Martins Indi, che nell’occasione fa le veci di Fabiano, nonostante lo stesso estremo difensore fosse sulla traiettoria del pallone. I Leoni ci credono. E a dieci minuti dal termine, vanno vicinissimi al secondo goal con Diego Capel, autore di una splendida sassata mancina che si stampa sulla traversa. Il finale di partita è bellissimo e non concede un attimo di tregua. Passano solo centoventi secondi ed è il Porto a sfiorare il goal, Rui Patricio si supera e vola con la mano di richiamo per deviare in angolo la splendida conclusione di Herrera. Gli ospiti, approfittando di uno Sporting in evidente difficoltà dal punto di vista fisico, danno vita ad un finale di partita arrembante. Ci prova Jackson Martinez con un superbo tacco al volo, ma Sarr devia con la coscia in angolo. La grandissima chanche per tornare a Oporto con i tre punti, però, capita sui piedi di Tello al primo minuto di recupero: l’ex Blaugrana fa tutto bene, mette addirittura a sedere un difensore locale con un’abile finta, ma conclude con un sinistro che termina di poco a lato alla sinistra di Rui Patricio.

IL BENFICA SE LA RIDE – Fra i due litiganti, il terzo, ovvero il Benfica (impegnato domani sul campo dell’Estoril), gode. O perlomeno, potrebbe godere, se domani espugnasse il non semplicissimo campo dei Canarini. Pareggio che, a conti fatti, non fa felice nessuno, ma assolutamente giusto per quanto hanno esibito le squadre sul rettangolo verde. Lo Sporting non ha saputo chiudere la gara nel primo tempo, quando il Porto non è mai stato realmente pericoloso ed ha subito costantemente la vivacità e l’intraprendenza degli uomini di Silva. Nella ripresa, invece, la squadra di Lopetegui si è fatta preferire e nel finale è andata vicinissima alla vittoria. Determinanti i cambi effettuati, durante l’intervallo, dall’allenatore spagnolo, che è riuscito a dare maggior equilibrio ed incisività alla propria squadra con l’ingresso in campo di Tello e – soprattutto – Olvier Torres. Lo Sporting esce comunque rinfrancato: questa squadra, pur essendo inferiore a Porto e Benfica, può dire la sua in questa stagione. Anche senza Jardim in panchina…