World’s got talent: Auro Alvaro da Cruz Junior

WORLD’S GOT TALENT- Il Brasile ogni anno fa incetta di numerosi talenti, alcuni di essi fanno sobbalzare dal divano e luccicare gli occhi di molti osservatori e vengono monitorati per constatare l’effettivo valore del calciatore anche dal punto di vista caratteriale, oltre che quello tecnico e tattico. C’è chi prende subito la strada dell’Europa, chi invece rimane nel suo paese per crescere ancora di più, o meglio ancora ne diventa un protagonista. Ecco chi lo sta diventando in attesa di uno sbarco nel “vecchio continente”: Alvaro da Cruz Junior meglio conosciuto come Auro, fra i migliori prospetti del calcio brasiliano e protagonista della puntata odierna di “World’s Got Talent”.

Il San Paolo ha venduto in un batter d’occhio Lucas Evangelista e Douglas, e si è ritrovato fra la mani  Auro, un terzino destro che gli appassionati  ricorderanno nel mondiale Under 17 giocato lo scorso anno. Nato a Jau il 23 gennaio 1996, come detto cresciuto nel florido vivaio del “Tricolor Paulista”, è stato innanzitutto uno dei punti di forza della formazione Under 17 del Sao Paulo insieme ai vari Gustavo Hebling, l’ala Joanderson e soprattutto la mezza punta Gabriel Boschilia, quest’ultimo protagonista della “piccola” Seleçao nel mondiale Under 17 svoltasi negli Emirati Arabi Uniti. All’inizio di questo Brasileirao, Muricy Ramalho non ha esitato a buttarlo nelle mischia venendo ripagato con ottimi risultati: Auro è diventato il miglior terzino destro del campionato, superando anche il suo “collega” Mayke (Cruzeiro), dominatore incontrastato lo scorso anno.

Auro è un terzino destro tipicamente brasiliano, in grado di percorre incessantemente tutta la fascia destra macinando chilometri con molta scioltezza. Molto vasto il suo repertorio tecnico: abile sia in fase di spinta, che di ripiego, si fa trovare pronto quanto c’è da proporsi in fase offensiva e possiede una grande accelerazione che sfrutta per prodigiosi recuperi difensivi. In alcuni frangenti lo si è visto fare anche il regista arretrato, il cosiddetto “volante”, grazie ad un bagaglio tecnico di prim’ordine che gli consente di impostare e lanciare lungo con naturalezza. Uno dei pochi limiti è di carattere fisico, ed è rappresentato dall’altezza /(168 cm) che lo condiziona – in fase difensiva – sulle palle alte e nei contrasti; inoltre, se vorrà cimentarsi nel calcio europeo, dovrà necessariamente strutturarsi meglio a livello fisico . Considerate le caratteristiche dei campionati, Auro sarebbe perfetto per la Liga o la Superliga portoghese, tornei dove si predilige giocare palla a terra come in Brasile.

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Fin da bambino voleva diventare talent scout, seguendo le partite di calcio internazionale, il suo primo idolo è stato Robert Pires, da anni grazie a Footlandia è diventato famoso nel web per le sue schede di giovani in rampa di lancio, il suo idolo calcistico adesso è Chicharito Hernandez suo pallino che ha segnalato alla Lazio nel 2009 senza però essere ascoltato. Ha scritto per Mistermanager e per tuttomercatoweb, oltre ad aver fatto apparizioni in tv private di Roma. Si occupa della rubrica World's got talent dove ci illumina nelle sue performance di descrizione dei nuovi talenti in giro per il mondo