ATLETICO MADRID-CELTA VIGO 2-2 – Come cambia il mondo in sette giorni. Sabato scorso, dopo la meritata vittoria al Bernabeu contro il Real Madrid, il Cholismo trionfava e campeggiava ovunque. Oggi, dopo la sconfitta di Atene e il pareggio interno contro il Celta, l‘Atletico Madrid sembra caduto in stato confusionale. Parlare di crisi è decisamente inopportuno e alquanto affrettato. Ma cinque goal subiti in quattro giorni sono troppi per chi, della fase difensiva, ha fatto una bandiera e ha costruito, lo scorso anno, la chiave di volta della miracolosa conquista del titolo spagnolo. Il cammino è ancora lungo. E questo, francamente, pare solo un momento di lieve difficoltà. Oggi, oltretutto, ha pesato oltremodo l’assenza di Mandzukic, fra i migliori della negativa serata di Atene e, nonostante sia da poco arrivato a Madrid, già determinante per le sorti dei Colchoneros.
PRIMO TEMPO – Avvio di partita incandescente grazie, soprattutto, all’atteggiamento del Celta Vigo, che decide di giocarsela a viso aperto. La prima vera occasione da goal, però, la crea l’Atletico con Tiago, autore di un tiro che termina fuori di poco. Passano solo quattro giri di lancette e il Celta passa in vantaggio grazie a Pablo Hernandez, capace di eludere la marcatura di Godin con un colpo dello scorpione di altissima fattura che sorprende Moya. L’Atletico prova a reagire, rendendosi pericoloso in un paio di situazioni con Griezmann. Ad essere realmente pericoloso, alla mezz’ora, è il Celta, che reclama un calcio di rigore per un contratto fra Ansaldi e Larrivey. Nell’ultimo quarto d’ora, però, la squadra di Simeone reagisce e ribalta la situazione: al trentaduesimo, Miranda insacca in spaccata su invito di Koke, mentre dieci minuti più tardi è Godin, con un bel colpo di testa, a regalare il vantaggio ai biancorossi. L’ottimo quarto d’ora finale consente all’Atletico di andare al riposo in vantaggio di un goal. Ma il Celta, nella prima mezz’ora, si era fatto preferire agli uomini del Cholo.
SECONDO TEMPO – La ripresa prende avvio con una novità nella squadra di Vigo: fuori Alex Lopez, dentro Nolito. Buona partenza degli ospiti, che al cinquantadeusimo, a causa di un netto fallo di Miranda ai danni di Planas, ottengono un calcio di rigore: dal dischetto si presenta il neo-entrato Nolito, che spiazza Moya e pareggia i conti. Partita giocata a ritmi elevati e senza un attimo di tregua. Dopo tre minuti, il Celta per poco non sfiora il tris a causa di un erroraccio di Moya, mentre l’Atletico, poco tempo dopo, si vede annullato un goal per fuorigioco di Jimenez. Cala il ritmo nella fase centrale del secondo tempo, con l’Atletico che non riesce, di fatto, a rendersi pericoloso negli ultimi venti metri. Nel finale di partita, però, la squadra locale dà vita ad un vero e proprio assalto all’arma bianca. Nell’arco di soli centoventi secondi, Sergio Alvarez è miracoloso su Jimenez, prima, e Koke, poi. Ad otto minuti dal novantesimo, Cerci subentra a Jimenez e debutta ufficialmente nella Liga spagnola. Passano solo cinque minuti dal suo ingresso in campo, e l’ex granata si rende subito protagonista di un episodio dubbio nell’area di rigore ospite, ma l’arbitro giudica regolare l’intervento ai suoi danni. I Campioni di Spagna insistono, Sergio Alvarez, però, è in giornata di grazia e compie una prodezza sull’incornata a botta sicura di Tiago. Nel finale, il guardalinee annulla, giustamente, un goal di Raul Garcia, pescato in posizione di fuorigioco. L’Atletico lascia sul campo due preziosi punti nella lotta per il vertice. Domani, il Barcellona, impegnato sul campo del Levante, ha la grande chance di volare a +5 dai biancorossi.