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Manchester City: la Champions non è una questione di inerzia

Alla sua quarta partecipazione consecutiva nelle coppe europee, il Manchester City parte come sempre con grandi aspirazioni, rese possibili dalla qualità della sua rosa, sulla carta la migliore d’Europa. I risultati però fino ad adesso sono stati deludenti. Due eliminazioni nella fase a gironi ed un’eliminazione lo scorso anno agli ottavi contro il Barcelona, in cui aldilà dell’episodio sfavorevole dell’espulsione di Demichelis, i Citizens sono apparsi nettamente inferiori, a quello che di fatto è stato il peggior Barcellona degli ultimi anni, lontano anni luce dai fasti di Guardiola ma anche da quelli di Rijkaard.

Ieri è arrivata una sconfitta, certo, perdere all’Allianz Arena contro il Bayern non si può considerare una disgrazia calcistica, ma come qualcosa che può tranquillamente succedere. Ma non è stata tanto la sconfitta, un tiratissimo 1-0 arrivato in modo fortuito, quanto il modo in cui è maturata la sconfitta. I Citizens, una squadra che può permettersi il lusso di usare con il contagocce il Kun Aguero, sono esistiti soltanto per 10 minuti nel primo tempo, subendo l’iniziativa di avversari che comunque non sono apparsi così brillanti. Come contro il Barcellona l’anno scorso, la sensazione che si è avuta è che a questo Manchester City l’Europa sia indigesta.

Avere tanti fuoriclasse non basta, certo può aiutare, ma non basta. Per andare fino in fondo in Champions League servono carattere ed idee, anche poche, ma buone ed attuabili con semplicità come ha insegnato Josè Mourinho ai tempi del Porto e dell’Inter. E se di certo non si può dire che i Citizens dell’era Pellegrini non abbiano il carattere, perché è sotto gli occhi di tutti la grande rimonta dell’anno scorso sul Liverpool quando la Premier sembrava ancora una volta un discorso compromesso, sicuramente si può dire che a questo City manchino le idee. Lo si è visto nella sconfitta contro lo Stoke e se ne è avuta conferma ieri sera, in una serata in cui, come se non bastasse la sconfitta, la Roma, da tutti snobbata per il discorso qualificazione, ha mandato 5 squilli di tromba.

Certo il CSKA ha dimostrato di essere abbastanza modesto, ma la Roma ha fatto vedere idee e carattere. Avere tanti campioni a disposizione significa che le possibilità di avere dalla tua l’inerzia delle partite sia alta. Ma con la sola inerzia in Champions League non si va avanti.

Emilio Scibona

Laureato in Storia, proiettato nell'attualità, intossicato dal presente e incuriosito dal futuro. Appassionato di calcio, esaltato dal basket, catturato dal rombo di motore della Formula 1. Rimpiango i tempi che furono ma credo comunque nel domani.

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