Se le danno di santa ragione Borussia Mönchengladbach e Villarreal, che al triplice fischio dell’arbitro raccolgono un gol e un punto a testa confermando di essere le due grandi favorite del girone A di questa Europa League 2014/15. Sotto una pioggia battente e un ambiente caldissimo come solo il Borussia-Park sa regalare, si è visto bel calcio, agonismo e non sono mancate nemmeno le polemiche.
Se Lucien Favre schiera il rodato 4-4-2 in cui le ali Johnson e Hermann sono puntualmente sulla stessa linea di Kruse e Hrgota, Marcelino stravolge tutti i pronostici della vigilia. Per tappare la falla del terzino sinistro preferisce il centrale Gabriel al laterale Rukavina, in cabina di regia Tomás Pina ha la meglio su Trigueros, e in attacco Chéryshev relega in panchina sia Gerard Moreno che Uche, con Moi Gómez esterno di centrocampo. Ad ogni modo il primo tempo è un monologo dei padroni di casa che controllano il pallino del gioco con una circolazione continua, mentre il Sottomarino giallo si limita a ripartire, ma di fatto l’unica opportunità sarà sui piedi del russo Chéryshev e sarà facile preda di Sommer. Nemmeno i Fohlen hanno però vita facile, quando l’assetto diventa quello di 4-2-4 con i terzini in linea con i mediani Xhafa e Kramer si crea praticamente una sovrapposizione dei pedoni in cui il Gladbach non riesce ad avere la superiorità. Non a caso finora il Villarreal ha subito un solo gol nelle prime cinque uscite stagionali. Le azioni più pericolose nascono proprio in fase di transizione offensiva, quando gli spagnoli non sono schierati e la rapidità di manovra taglia i meccanismi difensivi avversari. Il vantaggio della squadra del Basso Reno arriva comunque su un lungo rinvio del portiere per Kruse, i difensori centrali vanno a creare superiorità ma dalle retrovie arriva Hermann, lo schermo di Bruno e Pina è vari metro più avanti e il centrocampista può prendere la mira e bucare Asenjo. Poi gli uomini di Favre hanno la possibilità di allungare almeno in altro paio di occasioni limpide, sempre sugli sviluppi di transizioni offensive, ma in particolar modo Hrgota non ha la freddezza di chiudere il match. Il diluvio inizia a scatenarsi e il primo tempo si archivia con un vantaggio tedesco che va alquanto stretto ai padroni di casa.
Nella ripresa i teutonici decidono di prender meno rischi, abbassano il baricentro per subire meno le ripartenze iberiche e ferire con le proprie avendo maggiori spazi a propria disposizione, così il Villarreal avrà il pallino del gioco in questa seconda fase. Di pericoli ne crea comunque pochi, si sente la mancanza di un regista a centrocampo e di una fonte di gioco in avanguardia, e quando Chéryshev trova i tempi d’inserimenti giusti le sue conclusioni sono completamente fuori misura. Ci prova anche Vietto segnando una rete che però viene invalidata per un fallo in attacco su Dominguez. Saranno i cambi a indirizzare la gara: Favre si gioca Hahn e Raffael, il cui inizio di stagione lascia ben sperare; Marcelino mette prima il regista, Manu Trigueros, e poi Uche, al rientro da un fastidio muscolare che lo aveva costretto ad abbandonare la gara contro il Levante. Al minuto 68 c’è la svolta del match e accade tutto in 25 secondi. Uche sostituisce un inconcludente Vietto, fa il primo movimento da attaccante di razza sull’illuminante passaggio di Trigueros, batte Sommer regalando il pareggio ai suoi e resta a terra infortunato.
Il suo ingresso potrebbe essere la mossa che regalerà il primo posto nel girone a Marcelino, ma che potrebbe costargli un altro stop, la sua uscita dal campo è avvenuta subito dopo in barella. Lo ha sostituito Jonathan dos Santos, fratelo di Giovani, al suo esordio stagionale, con Cani e Chéryshev a finire la gara da attaccanti anomali. Un gol importantissimo quello dell’africano (primo calciatore del continente nero a segnare in Europa con questa maglia), che mancava di andare a rete in competizioni Uefa da quasi sette anni. Curioso particolare pochi minuti dopo quando Xhafa trova un iPhone in campo e lo consegna all’arbitro. Era il dispositivo mobile del medico del Submarino, Adolfo Muñoz, che per convincere il delegato a bordocampo a farselo sostituire ha dovuto dare spiegazioni circa i contenuti dello stesso.
Nei minuti finali c’è tempo solo per una polemica che farà pesare ancor di più ai Fohlen l’opportunità sprecata. Moi Gómez stoppa in area un pallone vagante che va a toccargli il braccio, il guardalinee che è di fronte a lui alza la bandierina, il direttore di gara, lo slovacco Ivan Kruzkial, si mette il fichietto in bocca, urla qualcosa all’auricolare e poi decide di far proseguire l’azione tra le contestazioni dei giocatori del Borussia. Può bastare così, il Villarreal esce da un difficilissimo campo in cui una sola spagnola aveva saputo uscirne vincitore, l’Espanyol il 16 settembre 1987, con un punto che ne vale almeno due. Ma l’infortunio di Uche e i fastidi di gabriel e Chéryshev nn promettono nulla di buono per il futuro. Il Gladbach ha dimostrato di essere una squadra tosta che non dovrebbe avere molti problemi a passare il turno e che è ancora in piena lotta per la prima piazza.
Nel’alltra gara del girone l’Apollon ha centrato i tre punti battendo con un rocambolesco 3-2 lo Zurigo. I ciprioti hanno chiuso la prima frazione con un secco due a zero grazie a due missili da fuori area di Papoulis e del canterano amarillo Marcos Gullón, salvo farsi recuperare nella ripresa da Rikan e Yapi che nel giro di tre minuti avevano riaperto l’incontro. Poi nel quarto d’ora di chiusura succede un po’ di tutto: prima lo stesso Gullón si farà espellere (saltando così la trasferta al Madrigal), poi i ciprioti torneranno in vantaggio con l’autorete di Koch e infine ci sarà anche tempo per ristabilire la parità numerica con il rosso di Chikaoui. Dopo la prima giornata del girone A è proprio l’Apollon, squadra materasso della vigilia, a guidare la classifica con tre punti, per lo Zurigo si fa già durissima invece.