ROMA-CSKA MOSCA 5-1- La Roma dilaga 5-1 contro il CSKA e ottiene tre punti di vitale importanza per provare a proseguire in Champions League. Un successo strameritato, maturato nella prima mezz’ora di gioco, dove gli italici hanno affossato i russi, mai scesi in campo e con i cronici problemi dati da una difesa impresentabile a livello internazionale. Iturbe al 6′ e Gervinho al 10′ avevano già messo in discesa la sfida, sfruttando errori a ripetizione del duo Vasili Berezutskiy/Ignashevich, che hanno ormai fatto il loro tempo e che per tutta la gara non hanno mai (e ribadiamo MAI) preso i giocatori giallorossi
La reazione del CSKA stava tutta in un colossale errore di Doumbia solo contro De Sanctis, con l’ivoriano che spara addosso al portiere avversario. Sbaglio imperdonabile in ambito internazionale, esattamente come l’ennesimo errore di Akinfeev, passato nell’arco di sei mesi da saracinesca e mani di pasta frolla, che non trattiene una conclusione di Maicon e regala al 20′ il tris alla Roma.
La situazione, drammatica, è destinata ancora a peggiorare: Gervinho dieci minuti più tardi fa fuori Nababkin in velocità e trova il poker con un rasoterra che passa tra le gambe del solito, disastroso Akinfeev. Doppietta per l’ivoriano, e a fine primo tempo la gara sta assumendo già toni grotteschi.
Copione che non muta ad inizio ripresa. Ignashevich trova un bel goal con un gran colpo di testa, ma per suo sfortuna la porta è quella sbagliata. 5-0.
IL CSKA allora si sveglia, grazie esclusivamente alla pietà della Roma, che pensa a risparmiare energie ed abbassa la gara ad un ritmo che è molto vicino a quello di una sfida tra scapoli ed ammogliati in pieno agosto. Doumbia centra una traversa, Musa trova il goal della bandiera nel finale. Ci sarebbe anche il sigillo di Milanov, ma l’assistente d’area dimostra tutta la sua inutilità non vedendo che il pallone – dopo aver centrato un’altra traversa – ha varcato completamente la linea di porta.
Il triplice fischio è un sollievo per tutti: per la Roma, che torna in Champions offrendo una prova maestosa, e per i moscoviti, i cui tifosi (resisi protagonisti durante la gara anche di uno scambio di fumogeni con dei supporter romanisti) non potevano immaginarsi un esordio tanto negativo.