REAL MADRID-ATLETICO MADRID – In principio furono le semifinali in Coppa del Re a febbraio, in cui il Real Madrid in piena rivoluzione tattica liquidò con un 5-0 complessivo l’Atletico Madrid, vendicandosi della sconfitta nella finale dell’anno prima, mettendo le basi per quella che alla fine è stata una cavalcata trionfale. Furono i primi due atti del derby di Madrid, che quest’anno da semplice derby (si fa per dire) è diventata la sfida che ha connotato una stagione. Lo scorso 2 marzo al Calderon il derby di ritorno avveniva in piena corsa al titolo, con le Merengues in testa e l’Atletico mai domo a inseguire. In uno stadio infuocato andò in scena un derby fantastico finito 2-2, con l’Atletico Madrid che pur giocando meglio non riuscì ad infliggere il colpo del K.O., ma che dal fischio finale di quella partita raggiunse la consapevolezza di poter arrivare dove nessuno pensava e dove alla fine è arrivato. La Spagna calcistica è stato un affare a tinte madridiste, come a tinte madridiste è stata la finale di Champions League, la prima volta nella storia di una stracittadina. E’ l’atto IV il più sofferto, il più emozionante, il più incredibile. Sembrava che stesse per arrivare la Primera alla fine arrivò la Decima, con il gol di Ramos al 93′ che di fatto pose fine alla stagione dell’Atletico Madrid e poi a quella calcistica per club. Le due corazzate rinnovate dal mercato si sono ritrovate ad Agosto, per giocarsi la Supercoppa Spagnola. Ad avere la meglio l’Atletico Madrid, che vinse con un 2-1 complessivo in cui, soprattutto nella gara di ritorno, ha dominato mettendo in evidenza i limiti delle Merengues, che hanno di fatto pagato l’arrivo dei due migliori giocatori del mondiale, Kroos e Rodriguez. Ma la sfida dell’anno 2014 non è finita. Stasera alle 20:00 per la terza giornata della Liga va in scena il settimo e ultimo atto del derby di Madrid. La stagione è iniziata da poco, ma la posta in palio come sempre è alta e quest’anno come non mai non è solamente una questione di supremazia cittadina.
Come arrivano le due squadre
La chiusura del mercato ha portato gli ultimi tasselli alle due squadre. Alla corte di Simeone(stasera squalificato per il buffetto al quarto uomo) è arrivato Cerci, che può diventare un’alternativa importante. Alla Casa Blanca invece è arrivato il Chicharito Hernandez, ma son partiti Xabi Alonso e Di Maria, due uomini fondamentali per Ancelotti e per i successi del Real. Gli arrivi di Kroos e Rodriguez e le conseguenti cessioni hanno costretto Ancelotti a modificare i piani tattici. Le difficoltà evidenziatesi in Supercoppa hanno trovato impietosa conferma nella sfida contro il Real Sociedad, persa all’Anoeta nonostante il doppio vantaggio. Per l’Atletico il discorso è diverso, è cambiata la forma, ma non la sostanza, uomini diversi, stesse idee. L’inizio di campionato non è stato comunque devastante, pareggio a reti bianche con il Rayo Vallecano e successo di misura contro la cenerentola Eibar. La partita di stasera per ovvi motivi non sarà decisiva per l’assegnazione del titolo, ma rappresenta uno stimolo importante per due squadre che devono dare un segnale forte al campionato, soprattutto al nemico che veste blaugrana, che gioca in Catalogna e che è l’unica squadra a punteggio pieno.