GERMANIA-SCOZIA 2-1 – Il cammino dei Campioni del Mondo riparte da Dortmund, terreno che ha arriso sempre – semifinale del Mondiale ’06 a parte – alla Nationalmannschaft. L’obiettivo è uno solo: staccare il pass per Francia ’16 nel più breve tempo possibile. Nell’ultimo girone di qualificazione europeo, la squadra di Low raggiunse la fase finale con un percorso netto, contraddistinto da dieci vittorie in altrettante partite disputate. Joachim vuole ripetere quel cammino, conscio della forza dei propri giocatori. Il primo ostacolo, però, non è dei più semplici. La Scozia di Strachan è imbattuta da un anno in partite ufficiali ed ha destato un’ottima impressione nelle ultime amichevoli disputate. I Campioni del Mondo scendono in campo con il 4-2-3-1: Gotze (preferito al contestatissimo Gomez) punto di riferimento avanzato, alle cui spalle agisce il talentuoso terzetto Muller-Reus-Schurrle, mentre in difesa – complici alcuni defezioni di peso – Low s’inventa Rudy (di professione mediano) esterno basso destro. Modulo speculare per gli scozzesi, pronti a chiudere ogni spazio per poi ripartire in velocità con Anya e Naismith.
PRIMO TEMPO – Il canovaccio tattico del match è chiaro sin dalle prime battute: Germania in costante proiezione offensiva; Scozia rintanata nella propria metà campo, con le linee di difesa e centrocampo quasi sovrapposte. All’ottavo, clamorosa occasione per i padroni di casa con Muller, che – lasciato solo dalla disattenta difesa scozzese – stacca indisturbato all’interno dell’area di rigore, ma non inquadra lo specchio della porta. Cinque giri di lancette ed è la Scozia a rendersi pericolosa con Bannan, autore di un tiro deviato in corner dal provvidenziale intervento di un difensore tedesco. La gara non ha un attimo di respiro. Ci prova Durm dalla lunga distanza, ma Marshall è bravissimo a respingere la conclusione dell’esterno sinistro del BvB. Il goal è nell’aria e, puntuale, giunge al diciassettesimo: Rudy crossa in mezzo all’area di rigore in direzione di Muller, abile (e fortunato) nell’inventarsi un colpo di testa a palombella che beffa Marshall e consente ai tedeschi di passare in vantaggio.
Passa un solo minuto e la Germania, complice un fallo di Howedes ai danni di Naismith lanciato a rete, rischia di restare in dieci, ma il direttore di gara – commettendo un errore – non giudica irregolare l’azione del difensore dei Knappen. Scampato il pericolo, la squadra di Low si rende pericolosa con due conclusioni da fuori area di Reus e Kroos. La Scozia subisce l’iniziativa dei locali ma quando si distende mette in risalto le difficoltà difensive dei tedeschi, in sofferenza nella zona centrale quando Boateng e Howedes vengono puntati in velocità. Al ventiseiesimo, Germania vicina al raddoppio, Marshall, però, è bravissimo a dire di no ad una conclusione dalla distanza di Reus e poi a “dire di no” sulla ribattuta (troppo morbida) di Schurrle. La Germania non è sazia e preme costantemente nella metà campo avversaria, con la Scozia messa sovente in difficoltà nel contenere i funambolici giocatori offensivi avversari. Nel finale di frazione, Schurrle riparte velocemente sulla sinistra e mette in mezzo, dove Hanley – nel tentativo disperato di anticipare un diretto avversario – rischia un clamoroso autogol mettendo a dura prova i riflessi di Marshall.
SECONDO TEMPO – Avvio di ripresa scoppiettante dei britannici: Naismith, dopo aver mandato in tilt la lenta coppia centrale difensiva tedesca, conclude un ottimo spunto personale con un tiro che sfiora il palo e Neuer battuto. Al quarantanovesimo, Hanley si becca il primo giallo dell’incontro per un fallo commesso ai danni di Gotze. Dalla conseguente punizione, Schurrle sfiora il goal con una conclusione al volo di destro, che termina alta di poco sopra la traversa. Strachan prova a cambiare lo spartito del match, sbilanciando la squadra con gli innesti di Steven Fletcher e McArthur in luogo di Darren Fletcher e Bannan. Altra grande chance per gli scozzesi al cinquantottesimo: Anya sguscia via sulla fascia sinistra e mette in mezzo per Naismith, che svirgola malamente da posizione particolarmente favorevole. Risposta tedesca immediata: Gotze verticalizza per Reus, bravo a penetrare in area di rigore ma sfortunato nel trovarsi sulla propria strada Marshall, autore di una miracolosa parata in uscita disperata. Episodio dubbio in area di rigore tedesca al sessantaduesimo: Naismith crossa in area di rigore, Fletcher stacca di testa e si vede respinto il tiro da Rudy, che – a detta dei britannici – respinge il pallone con il braccio. Passano solo duecentoquaranta secondi e la Scozia trova il meritato pareggio: Gotze sbaglia ad impostare nella metà campo scozzese e lancia il contropiede avversario che viene finalizzato dal rapidissimo Anya, abile nel freddare Neuer con un piatto destro sul palo più lontano.
Tifosi scozzesi increduli: a Dortmund, al cospetto dei Campioni del Mondo, la loro compagine sta strappando un meritatissimo punto. Gioia effimera, però. Quattro giri di lancette e Muller, con una potente conclusione di destro, risolve una mischia al limite dell’area piccola scozzese, riportando immediatamente in vantaggio la Nationalmannschaft. Affiora un po’ di nervosismo: Durm viene ammonito al settantaduesimo per un fallo su Naismith, mentre tre minuti più tardi – per un fallo tattico ai danni di Gotze – analogo destino occorre a Morrison. La Germania soffre maledettamente sulle fasce, dove Rudy e Durm vengono messi in difficoltà dalla velocità di Anya e Maloney (subentrato a Naishmith al minuto numero ottantadue). A cinque minuti dal termine, primo cambio nelle fila dei padroni di casa: fuori Schurrle, dentro Podolski. All’ottantottesimo, superbo numero di Gotze, chiuso con uno scavetto che supera Marshall ma non inquadra lo specchio della porta per una questione di centimetri. Nei minuti di recupero accade di tutto: prima Mulgrew si guadagna un ingenuo secondo cartellino giallo per aver allontanato il pallone, poi Muller colpisce il palo con una conclusione di sinistro.
VITTORIA SUDATA – Joachim Low aveva avvisato tutti: “Contro la Scozia sarà una battaglia“. E così, puntualmente, è stato. Vittoria preziosa, ancorché sofferta, per la nazionale tedesca, che ha palesato antichi pregi e vizi: benissimo la fase offensiva, accompagnata con costanza anche dai due mediani, con Kramer protagonista, spesso, negli ultimi venticinque metri; balbettante la fase difensiva, complici l’atteggiamento ultra-offensivo della squadra di Low (difesa altissima, tutti i giocatori di movimento spesso nella metà campo avversaria) e l’assenza di Hummels, quest’ultimo rimpiazzato malamente da Howedes, sempre meno a suo agio nell’antico ruolo di difensore centrale. Preoccupano, e non poco, le condizioni di Reus, uscito anzitempo dal rettangolo verde: nelle prossime ore si avrà un quadro più certo della condizioni del giocatore del Borussia, che pochi mesi fa è stato costretto a saltare il Mondiale per un brutto infortunio. Nonostante la sconfitta, la Scozia torna a casa con il sorriso sulle labbra. Il collettivo britannico si è confermato ostico e decisamente pericoloso negli ultimi venti metri, con Anya e Naismith autentiche spine nel fianco del reparto arretrato dei Campioni del Mondo. E chissà come sarebbero andate le cose se, al ventesimo, il norvegese Moen avesse estratto un sacrosanto rosso a Howedes, autore di un fallo da ultimo uomo ai danni di Naismith. Strachan ha abbandonato il campo contrariato, ma, ne siamo certi, con il morale rinfrancato: questa Scozia può centrare la qualificazione.