Il mercato del Villarreal al microscopio tra politiche societarie e il gioco delle figurine

Luciano Vietto Villarreal

Parlare di calciomercato nella piccola cittadina di Vila-real non è asfissiante come in una grande piazza, la gente ha piena fiducia nell’operato della famiglia Roig che da quasi vent’anni guida il club di calcio con professionalità e lungimiranza, ma nemmeno qui mancano le polemiche. E quando una società, pur modesta che sia, raggiunge l’elité del calcio europeo i cavilli burocratici e le clausole di contratto diventano l’ordine del giorno. Analizziamo il mercato estivo del Sottomarino giallo tra bonifici, valutazioni tecniche e strategie economiche.

I guardiani della porta sono rimasti invariati: Asenjo il titolare e Juan Carlos l’ottima riserva, ma proprio da qui è iniziato il mercato amarillo. Il numero uno del Villarreal era ancora di proprietà dell’Atlético Madrid, era arrivato in prestito con un diritto di riscatto di cinque milioni di euro, ma Fernando Roig Negueroles, ormai amministratore delegato tout-court del club castellonense, ha provato fino all’ultimo a ricevere uno sconto su un giocatore che la dirigenza madrilena non vedeva l’ora di disfarsi. Ma d’altronde la conferma di Asenjo andava assicurata ancor prima di poter iniziare a costruire la squadra negli altri ruoli, così l’accordo si è concretizzato con una formula che ha accontentato entrambe le fazioni. Nonostante la maggior parte dei media spagnoli parlino di un trasferimento che ammonta a cinque milioni, il calciatore dovrebbe esser stato pagato 3,5 milioni alla firma, più eventualmente 1,5 milioni di bonus in caso di determinati obiettivi.

Ma è in difesa che il Villarreal ha fatto il colpaccio. Dopo tanti tira e molla Mateo Musacchio è rimasto nella Plana Baixa, e questo é stato sicuramente il grande capolavoro della dirigenza castellonense. Se le altre grandi rivali non sono riuscite a trattenere i vari Ander Herrera, Rakitić o Griezmann, il Sottomarino giallo potrà continuare a contare sul suo gioiellino. Dopo l’offerta di 21 milioni di sterline del Tottenham, il calciatore era stato convinto dagli emissari londinesi a trasferirsi al The Lane, ma per un complessa vicenda giudiziaria, ancora ben lungi dall’essere conclusa visto che è ancora oggetto di studio nei tribunali argentini, il Villarreal detiene solamente il 35% dei diritti economici del calciatore, il che significa che qualsiasi sia la somma pattuita, in ogni caso incasserebbe solamente un terzo del totale. Rifiutata la proposta degli Spurs, è stato il presidente in persona a prendere la questione in esame, proponendo un adeguamento dell’ingaggio al difensore in cambio di una cessione rinviata di un anno, cosicché il club possa tentare di accaparrarsi un altro 35% del cartellino e riuscire a venderlo nella prossima estate con un guadagno ben superiore.

Per cui si è limato il reparto prendendo a parametro zero l’esperto Rukavina per la fascia destra, al posto del giovane Pantić, nel ruolo di vice-Mario Gaspar; e la scommessa Víctor Ruiz al centro, conseguente alla partenza di Pablo Íñiguez, con la formula del prestito gratuito con diritto di riscatto fissato a quattro milioni di euro. Proprio quel Víctor Ruiz che fallì al Napoli, con un pesantissimo ingaggio da 2,7-2,8 milioni annuali, ma che per questa stagione verrà pagato a mezzi tra Villarreal e Valencia, potrebbe giocarsi il posto con Gabriel Paulista, retrocedendo Dorado a quarto centrale. Mica male considerando che proprio Dorado era stato il titolare la passata stagione, e adesso si punta sul rilancio di almeno uno dei due giovani centrali.

A centrocampo c’è stato il maggior volume di traffico. Sulle fasce Óliver Torres è tornato a casa-base, mentre Aquino è stato girato al Rayo Vallecano, e al loro posto sono arrivati Chéryshev, promettente canterano del Real Madrid che non ha sfondato a Siviglia per guai fisici, in prestito secco; ed Espinosa, talentuoso centrocampista del Barcellona B che dopo essersi svincolato è stato a lungo seguito anche dal Valencia. E sembrano essere proprio loro due gli acquisti più interessanti del nuovo Villarreal, che dopo un pre-campionato scoppiettante (in cui non ha mai perso, e non accadeva da quell’estate 2007 che precedette il miglior piazzamento di sempre in Liga) promettono grandi cose. Mentre nel ruolo di pivot è stato prelevato Jonathan dos Santos, fratello di Giovani, per 1,5 milioni di euro (più 0,5 di bonus e una percentuale sulla prossima vendita) dal Barcellona, ma il grave infortunio dell’anno scorso ne sta ritardando la miglior condizione.

Jonathan dos Santos, fratello di Giovani e arrivato dal Barcellona
Jonathan dos Santos, fratello di Giovani e arrivato dal Barcellona

Eppure il trasferimento più discusso in Italia è stato quello di Jonathan de Guzmán, che dopo due anni a Swansea non aveva alcuna intenzione di tornare alla casa-madre, e a cui sono state concesse vacanze a oltranza fino all’ufficialità della cessione. Nonostante la stampa italiana abbia assodato che il prezzo del passaggio sia stato di sei milioni di euro, i corrispondenti spagnoli assicurano che la somma definitiva sia di sette milioni più mezzo di bonus. Verosimilmente la cifra più vicina a quella reale dovrebbe essere un fisso di 6,5 (cifra confermata dall’esperto di mercato Gianluca Di Marzio) più un variabile di mezzo milione, oltre a una piccola percentuale sulla prossima vendita.

Infine l’attacco, il reparto che più fa sognare i tifosi, e dove la dirigenza ha voluto prendersi i rischi maggiori. La cessione di Perbet ha fruttato nelle casse del club una cifra che oscilla tra gli 1,5 e i 2 milioni di euro, irrisoria per un attaccante che, pur non essendo considerato un titolare, è stato in grado di andare in doppia cifra sia in Segunda División nel solo girone di ritorno che in massima serie. Assieme alla sua partenza è stato accasato anche Jonathan Pereira, quarto attaccante, girato anch’egli in prestito al Rayo Vallecano. Al loro posto sono stati presi due giovani. Il primo risponde al nome di Luciano Vietto, l’acquisto più costoso del mercato amarillo, prelevato dal Racing Avellaneda per 5,5 milioni di euro per l’80% del cartellino (il restante è di proprietà di un fondo d’investimento) più una percentuale sulla prossima cessione. Il secondo è un canterano, Gerard Moreno, di ritorno dall’altalenante stagione in seconda serie conclusa con dodici reti a Mallorca. In entrambi i casi si tratta di giocatori molto giovani e inesperti, in grado di offrire molte meno garanzie in un’annata che si preannuncia ancora più intensa per via delle tre competizioni.

Nel computo totale possiamo chiudere i conti con un passivo di quattro milioni. Nel dettaglio consideriamo l’acquisto di Asenjo comprensivo di bonus in quanto dovrebbe ricoprire il ruolo di portiere del Villarreal per i prossimi anni, mentre escludiamo i pagamenti accessori sia per Jonathan dos Santos che rischia di poter trovare poco spazio, che per de Guzmán destinato alle stesse difficoltà a Napoli. Ma la squadra si è realmente rinforzata? Qui, nella provincia di Castellón de la Plana, non hanno alcun dubbio. Come detto, la fiducia nella società è totale. Ad un’analisi più dettagliata l’unico settore che non convince sembra proprio l’attacco. In difesa ci si è liberati di qualche giovane in cerca di minutaggio per prendere giocatori già maturi in grado di giocarsi il posto con i titolari, mentre a centrocampo si è invece puntato proprio su qualche promessa che potrebbe esplodere quest’anno, sostituendo altri che avevano esaurito le proprie opportunità come Farinos, ritiratosi a campionato in corso, o lo stesso Aquino.

I principali dubbi provengono dal settore offensivo come già detto in precedenza. Ci si è liberati di Perbet alla prima opportunità raccapezzando una cifra inferiore a quella spesa per averlo, quasi fosse venuto in pompa magna e poi cacciato dopo un’esperienza deludente. Era invece stato scovato dalla rete di osservatori in Belgio, acquistato per due soldi, ed è stato il più prolifico panchinaro della storia del Villarreal in Primera dopo Joseba Llorente. Ci si è privati delle sue prestazioni nonostante non fosse in scadenza per rischiare tutto su Vietto, l’ennesima scommessa argentina. Scommessa che potrebbe essere vinta, ma ad oggi il reparto offensivo ha obiettivamente fatto un passo indietro. Tutto sommato resta però una sessione di mercato soddisfacente: la squadra si è rinforzata negli altri reparti, ma ha perso di esperienza nel complesso pur dovendo affrontare la campagna europea. Il resto lo diranno i numeri, a stagione conclusa.

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Mi chiamo Mihai Vidroiu, ma per tutti sono semplicemente Michele, sono cresciuto a Roma, sponda giallorossa. Ho inoltre una passione smodata per il Villarreal, di cui credo di poter definirmi il maggior esperto in Italia, e più in generale per il calcio, oltre ad altri mille interessi.