TOTTENHAM-QPR 4-0 – Debutto stagionale per gli Spurs a White Hart Lane, che ospitano il Qpr dell’ex Harry Redknapp, allenatore ancora benvoluto dalla tifoseria del Tottenham. La squadra di Pochettino, reduce dalla vittoria – non propriamente meritata – ad Upton Park nel derby contro il West Ham, presenta due sole novità rispetto alla gara d’esordio: Verthongen in mezzo alla difesa (Dier si sposta a destra al posto dello squalificato Naughton) e Chadli ala sinistra al posto di Lennon. Nel Qpr, reduce dal k.o. interno control’Hull City, debuttano dal primo minuto Isla e Mutch, mentre Vargas, acquistato in prestito con diritto di riscatto dal Napoli, non si accomoda neppure in panchina a causa di lungaggini burocratiche relative al transfer.
PRIMO TEMPO – Primo squillo degli Spurs al decimo: Bentaleb crossa dalla sinistra, Adebayor stacca di testa ma non inquadra lo specchio della porta. Un solo giro di lancette ed il Tottenham passa in vantaggio: Remy perde palla a centracampo, Bentaleb apre a sinistra per Adebayor che, a sua volta, mette in mezzo per Chadli, bravo a controllare con il petto e a superare Green con un delizioso tocco. Spurs meritatamente in vantaggio. La squadra di casa domina e si rende pericolosa in contropiede, Adebayor, però, non sfrutta a dovere l’assist di Verthonghen e tira centralmente per la facile presa del portiere ospite. Il Qpr è letteralmente in bambola, non vede mai il pallone e lascia costantemente l’iniziativa alla squadra di Pochettino, molto brava nelle gestione e circolazione del pallone. I londinesi, un po’ a sorpresa, si rendono decisamente pericolosi al ventesimo: palla lunga di Barton che scavalca un disattento Kaboul e trova Phillips, che – all’interno dell’area di rigore – lascia partire un tiro che si perde alto sopra la traversa.
La risposta degli Spurs arriva, dopo solo tre minuti, con Eriksen, autore di una fantastica punizione che si stampa sulla traversa a Green battuto. La squadra locale insiste. E al ventinovesimo, trova il raddoppio con Dier che, con un colpo di testa sul primo palo, batte un impreciso Green e sfrutta a dovere il corner dalla destra eseguito da Lamela; per il giovane difensore dei londinesi, arrivato quest’estate dallo Sporting Lisbona, si tratta del secondo goal in due partite disputate in Premier League. La mattanza non è ancora terminata. Al trentacinquesimo, Lamela si rende protagonista di un’accelerazione che fa a fettine la pessima retroguardia avversaria e mette in mezzo per Chadli, che di testa, al limite dell’area piccola, mette a segno il 3-0. Tottenham padrone assoluto del campo, ma il Qpr è davvero poca roba. Sul finire del primo tempo, altra, ennesima, occasione per i locali, ma Adebayor si fa anticipare da Ferdinand.
SECONDO TEMPO – La ripresa prende avvio con un cambio nella squadra ospite: fuori Dunne, dentro Onuoha. La prima emozione la regala il Qpr, il colpo di testa di Ferdinand, però, termina a lato. Nonostante l’occasione in avvio, gli Hoops non si rendono mai realmente pericolosi e lasciano l’iniziativa alla squadra di casa, abile quando riparte in contropiede e nella gestione del palleggio. Ottimo spunto di Eriksen al cinquantacinquesimo, autore di una conclusione che non trova lo specchio della porta per una questione di centimetri. Primo cambio nelle file degli Spurs: fuori l’ottimo Bentaleb, dentro Dembelè. Primo giallo al sessantaduesimo: Fer cerca di raggiungere la sfera all’interno dell’area di rigore, ma colpisce duramente Capoue, che stramazza a terra senza, fortunatamente, gravi conseguenze. Passano solo due minuti ed il Tottenham, al termine di una ficcante ripartenza sulla mancina, trova il quarto goal con Adebayor, che finalizza nel migliore dei modi un invito a nozze di Rose.
La quarte rete porta, inevitabilmente, ad un rallentamento del ritmo del match, anche se è sempre il Tottenham a mantenere costantemente l’iniziativa. A poco più di dieci dal termine, applausi a scena aperta per Adebayor, che esce dal campo per lasciare il posto a Soldado; ottima la partita del calciatore togolese, capace di mettere a segno un goal e un assist vincente. Il Qpr torna a farsi vedere in area Spurs all’ottantaduesimo, ma il goal, o meglio, l’autogol di Rose viene annullato per un fallo commesso ai danni dello stesso terzino inglese, spinto chiaramente da un giocatore avversario. A tre dal termine, Zamora – subentrato in precedenza a Phillips – calcia alle stelle da buona posizione e sciupa una ghiotta chance per allentare il passivo degli Hoops.
TUTTO FACILE, ANCHE TROPPO – Un dominio netto, chiaro e trasparente. La vittoria del Tottenham è stata meritata e mai in discussione. La squadra di Pochettino è piaciuta per personalità, atteggiamento mostrato in campo e pericolosità offensiva. Ottima anche la circolazione del pallone, caratteristica che, da sempre, contraddistingue le squadre guidate da Pochettino. Buona, finalmente, la prova offerta da Lamela, apparso in palla, pericoloso e nel vivo del gioco dei londinesi: El Coco, come già avvenuto in precedenza a Roma, dopo una stagione di ambientamento (decisamente negativa), sembra in grado di poter incidere anche in Premier League. Ma l’ottima prova del Tottenham è stata agevolata decisamente dal Qpr. La squadra di Redknapp non è mai entrata in partita, praticamente nulla in attacco e disastrosa in fase difensiva, dove lo schieramento a tre ha fatto acqua da tutte le parti. Dopo la pesante sconfitta contro l’Hull, diretta concorrente nella lotta per non retrocedere, gli Hoops accusano un’altra sonora sconfitta, a testimonianza che questa squadra non è al momento competitiva per la Premier e necessita, urgentemente, di ulteriori interventi in sede di calciomercato: l’arrivo di Vargas, che sarà sicuramente utile per dare maggior sostanza allo sterile reparto offensivo, pare insufficiente a garantire la salvezza.